Re: spiriti

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 01 Sep 2009 00:16:10 +0200

Elio Fabri ha scritto:
> Peter11 ha scritto:
>> Mi domando se abbia molto senso (qui parliamo della fine degli anni
>> settanta, e le cose potrebbero essere radicalmente cambiate) avere
>> professori di "matematica & fisica" ovvero di "biologia & chimica".
>> ...
>> Con tutte le riforme del cazzo che hanno fatto nella scuola
>> secondaria, non vedo perch� non pensare a una maggiore focalizzazione
>> dei docenti su specifici corsi, dei quali gli stessi hanno (o almeno
>> dovrebbero avere) una visione piuttoso ampia.
> La questioni che poni e' antica e assai complessa, se uno conosce un
> po' la *realta'* della scuola e degli insegnanti.
> Antica, perche' almeno per matematica e fisica se ne parla da forse
> 40 anni.

nella primavera in alcune bozze di accorpamenti si era
parlato anche di fisica e chimica (o persino fisica chimica
scienze naturali scienze della terra, il cosiddetto mega
calderone :-)
Poi ci son state alcune sollevazioni corporative, a cui non
ho preso parte, e cosa succeder� il Ministro lo terr� in
servo per il giorno della fiducia in parlamento, e i media
per quello dopo

> Complessa, perche' il problema ha molte facce che non e' facile
> conciliare.

Una volta tanto mi piace il modello anglosassone totalmente
orientato a moduli-insegnamenti e privo del concetto di
classe di allievi costante (che trovo inutile e obsoleto,
salvo la socializzazione, che mi pare l'ultima delle
priorit� attuali peraltro).
Ci� abolirebbe in un colpo mille inconsistenze, tra cui la
necessir� di bocciare (in toto) e rimandare, salvo poi
promuovere lo stesso con un bell'1 (uno) di matematica che
ho gi� con estrema ilarit� citato.
A quel punto, di ciascuna materia, ognuno va col passo che
gli viene congeniale, e se proprio una materia non piace,
semplicemente non la inserisce in curricolo e non avr�
certificata la relativa competenza (con le conseguenze
congrue successive, se la cosa � seria)

> Forse sono necessari dei compromessi o delle priorita',
> che pero' i dirigenti chell'istruzioni (almeno in Italia) non
> esplicitano mai, forse perche' neppure si rendono conto del problema.
> (BTW, non crederai che il problema sia solo italiano?)

Come al solito sono pi� pessimista : penso che semplicemente
non gliene importi granch�, impegnati come sono a
procacciare studenti, finanziamenti, elargire premi a varie
sottocommissioni, figure prevalenti e consulenti esterni, e
rintuzzare i genitori vocianti

>
> Dato che gli argomenti a favore della specializzazione li hai dati tu,

mah ... embrionari. Cmq non importa

> ora cerco di portarti argomenti a favore degli accorpamenti.
>
> 1. Il problema che chiamerei del "prestigio dell'insegnante".
> Nella pratica della scuola un insegnante conta in proporzione al
> numero di ore che ha in classe. Questo e' vero verso i ragazzi, e
> anche nelle decisioni collettive in consiglio di classe.

Ho un'esperienza non poco, ma completamente differente.
Ecco il mio modello di come percepisco vengano percepiti i
"pesi" degli insegnanti, in ordine di priorit� decrescente
1) il prestigio conquistato altrove, col fare altro
dall'insegnamento, ma pur sempre in seno alla squola.
Sono definiti insegnanti progettuali, che "si coordinano, si
riuniscono, si raccordano col territorio e le associazioni".
  Stanno molte ore extra a squola (e molte in pi� se ne
fanno pagare dal fondo di istituto). Il gradino pi� infimo
della scala gerarchica � il tecnico topo di biblioteca
innamorato della sua materia e che magari si illude di
trasmettere ad altri tale vocazione. Una variante della
prima specie � l'insegnante imboscato-sindacalese, che per�
quando parla citando leggi a menadito e agitando spettri di
ricorsi, qualche tremarella la mette sempre a tutti.
P.S. accessorio a questo � anche l'abito (nel senso letterale)
2) Sul lato consiglio di classe, il peso � inversamente
proporzionale (con legge quadratica o cubica) allo
scostamento della propria media di voti dal 5,5.
Gli insegnanti "oggettivi" che sparano raffiche di voti
molto bassi non contano niente, quelli che regalano 8,9,10
poco anche essi. COme in politica, nell'ammucchiata "al
centro", contano gli insegnanti centristi, che si rivelano
determinanti una promozione o bocciatura, talvolta sul filo
di un arrotondamento di un 5,5 che diventa 5 o 6 e fa
scattare il quorum. Questo perch� � assai pi� stigmatizzato
il numero di insufficienze che la gravit� nelle singole
discioline isolate. Anzi, l'insegnante che ha molte
insufficienze quando la classe � mediamente etichettata come
buona, o viene bonariamente sfottuto o da certi dirigenti
accusato pi� o meno esplicitamente di incapacit�. Per i sei
regalati invece si viene accusati solo da colleghi
accidiosi, mai dai dirigenti. Quindi pesano molto gli
insegnanti stretti, anzi, "RI"stretti, che danno voti sul
filo della insufficienza. Sono quelli della alta
"volatilit�" (borsistica) dei voti, che possono passare da
un lato all'altro della soglia di sufficienza.
Non esiste la bench� minima, te lo garantisco, correlazione
col numero di ore, mentre la correlazione esiste sul numero
di materie distinte (a prescindere dalle ore). Anche se nei
consigli che ho visto vale ONE MAN - ONE VOTE e mai UNA
MATERIA - UN VOTO. Un insegnante con tre materie distinte �
quasi sempre in grado, da solo, di salvare o condannare
chicchessia. Uno con due talvolta. Uno con una singola
materia mai, n� con degli uno n� con dei dieci.
Questa � la logica del voto consociativo ... ops,
collegiale, lapsus


> Una materia con poche ore e' vista inevitabilmente come secondaria.

Beh ... sono viste TUTTE come secondarie in realt�.

Ah, dal lato studenti la cosa � molto meno razionale e
viscerale. Dipende da strane alchimie, a incastri
caratteriali imprevedibili, e a un non meglio precisato
carisma animale di ciascuno. Non penso che sia una dote che
s'impara.

>
> Nella nostra scuola credo che l'estremo sia l'insegnante di italiano,
> latino storia e goegrafia nel biennio del classico: quando ci andavano
> le mie figlie, avevano 20 (leggasi venti) ore settimanali con la
> stessa insegnante.

Si, ma credo che hai interpretato un dato con una chiave di
lettura errata, anche se la conclusione rimane giusta. Il
peso alto � dovuto ai voti indipendenti a disposizione.
Anche qua � capitato che un insegnante solo facesse
Elettronica, Telecomunicazioni, e Sistemi al triennio
elettronico. E' come essere il sommo patriarca. Per fortuna
era una persona di totale onest� e imparzialit�, e non usava
mai il potere, dava solo voti strettamente meritati.

> Ora sara' cambiato qualcosa, ma non credo in modo sostanziale.

non so, valuta tu. Credo che lo scartamento dal 5,5 sia
un'aberrazione figlia dalla sempre maggiore difficolt� di
dare insufficienze, e delle ritorsioni legislative del caso,
e dalla volont� di volersi tenere le mani libere, smarcati
sino all'ultimo istante dello scrutinio.
Spero di non scandalizzare nessuno (magari qualche
giovincello idealista che sogna di insegnare ... eh he he,
ma quanno mai) se dico le cose esattamente come le vedo.

> E' ovvio che quel(la) prof aveva un peso determiannte a tutti gli
> effetti sulla formazione e sulla valutazione dei ragazzi.
>
> 2. All'opposto, pensa che cosa accadrebbe se l'attuale insegnamento di
> scienze nel lic. scientifico venisse suddiviso almeno in tre, come
> sarebbe giusto secondo il tuo argomento.
> Ciascuno dei tre prof avrebbe in una classe una o forse due ore, a
> meno di non concentrare che so, la chimica, in prma e seconda, la
> biologia in terza e quarta, le scenze della terra in quinta.
> Nel primo caso, si avrebbe uno spezzettamento, e quello che avesse una
> sola ora non conterebbe assolutamente nulla.

Per questo penso che l'unica soluzione sia la didattica non
pi� classe-oriented, ma materia-oriented, stile
anglosassoni. L� se non superi il "mio" corso affari tuoi, o
lo ripeti o non hai la certificazione, ma in compenso puoi
proseguire il percorso altrove senza che possa/debba/voglia
sbarrarti la strada. Maggiore libert� per tutti, e maggiore
responsabilizzazione delle scelte

>
> 3. Nel secondo caso si avrebbe la soluzione poco ragionevole di
> concentrare (poniamo la chimica) ai primi due anni come se dovesse
> essere piu' facile, piu' adatta a ragazzini di 15 anni.
> Mentre invece ogni materia ha aspetti di base ed elementari, e poi
> aspetti complessi e profondi, adatti agli ultimi anni.
>
> 4. Ancora: lo "spezzatino" costringerebbe un prof, per completar
> el'orario, a seguire 8 o 9 classi diverse, con ovvie
> controindicazioni: maggior numerio di ragazzi da conoscere, di lavoro
> a casa per preparare compiti e giudicarli, ecc.ecc.

Vero ... accade gi�

>
> Altri aspetti li tocco rispondendo a Soviet_Mario.
>
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Il discorso � difficile cmq da generalizzare.
>> Ad es. di solito non ci sono grossi problemi acch� la
>> matematica sia insegnata da fisici, informatici e ingegneri
>> (specie del ramo elettronico, telecom, informatico, ma cmq
>> in generale). Tutti questi corsi di laurea prevedono un
>> sottoinsieme comune di bagaglio matematico gi�
>> sovradimensionato rispetto ai programmi e agli obiettivi
>> della secondaria. Magari non brilleranno pi� in teoremi
>> particolarmente strani, ma tanto non si fanno pi� comunque.
>> Il matematico ne sa di gran lunga troppo.
>> Forse il suo valore aggiunto � se riesce a trasmettere un
>> certo amore per la matematica, o magari poter approfondire
>> in mille campi affini in cui solo lui si sa muovere, ma a
>> livello di programmi di insegnamento, i mediamente 4-5 esami
>> matematici degli ingegneri e ancor pi� dei fisici, avanzano.
>> Cmq quella della matematica � un po' l'eccezione che
>> conferma la regola
> A mio parere quanto hai scritto e' tutto sbagliato :-)
> E dimostra che hai un'idea "tutta sbagliata" della matematica, il che
> non mi stupisce, perche' il tuo mestiere sta troppo lontano

tuttavia non � opinione solo mia, te lo garantisco

>
> Ne fai una questione quantitativo, ma non e' affatto questo il punto.

no ne facevo una questione di profondit� non di quantit�. Il
matematico vero va TROPPO a fondo nel suo dominio,
addentrandosi in aree realmente troppo oltre gli obiettivi
della secondaria. Sono un valore aggiunto che non mi sogno
di negare (personalmente idolatro i matematici) ma che non �
granch� spendibile a squola, tutto l�

> Fisici e ingegneri studiano parecchia matematica, e' vero, ma
> soprattutto gli ingegneri la stusiano con un atteggiamento
> assolutamente "pratico": quella cosa che serve per fare i conti.

E questo non � un grosso problema a squola, laddove si fanno
esercizi su esercizi, abbastanza standardizzati

> I fisici un po' mneo e in modo parecchio differenziato fra teorici e
> sperimentali.
> Ma quello che distingue (che dovrebbe distinguere) un laureato in
> matematica e' il modo come *ha capito* la materia, non quanti teoremi
> conosce.

Mi hai un po' frainteso in effetti, o mi sono spiegato male.
Dicevo che non avr� mai modo di mettere alla prova la
profondit� della sua comprensione, perch� mai pi� si
lambiscono certi abissi a squola

>
> Va pero' detto che il caso della matematica e' uno scandalo a se'
> nella nostra scuola (e non credo solo nella nostra).
> Ripeto una cosa che dico spesso, ma intendo continuare a battere su
> questo tasto perche' noto che esiste un'ampia inconsapevolezza e uan
> sostanziale rimozione.

Il concetto Freudiano della rimozione mi piace, anche se �
persino benevolo (perch� nel caso presente � tutt'altro che
inconscia)

>
> In che consiste lo scandalo? Semplice: un ragazzo che fisica la
> s.s.s. avra' studiato matematica per 13 (leggasi tredici) anni, sempre
> con monte ore non piccolo. E che cosa ne ha ricavato? Praticamente
> niente.
> Buona parte di quei ragazzi vengono messi in difficolta' da un
> problema di percentuali, non sanno affrontare questioni di scuola
> media senza "scrivere equazioni", ignorano i fatti piu' basilari della
> geometria euclidea...
> Insomma un assoluto fallimento.

Come ogni altra disciplina dura, peraltro. Purtroppo ci sono
materie discorsive in cui SEMBRA che uno se la cavicchi,
altre a soglia alta. Matematica � tipicamente a soglia alta,
con una curva di apprendimento dura e faticosa. Sotto la
soglia, non capisci niente e non consolidi niente, e le
quattro formule imparate a memoria il mese dopo sono svanite.

> Questo in larga misura dipende dal cattivo insegnamento,

anche in questo dissento radicalmente. Ho colleghi che
ritengo insegnino matematica da bene a mediocremente (in un
caso male), e non riscontro mai praticamente nessuna
rilevante differenza media negli allievi rispettivi
(allorquando magari ho bisogno di un certo passaggio per
risolvere un qualsiasi problemino, idem per i fisici che
riferiscono lo stesso). Indi torno a sottolineare la quasi
irrilevanza dell'insegnante. L'insegnante � un ... un
negligible, ormai

> che solo in
> parte dipende dai laureati in matematica, anche se quei laureati
> spesso e volentieri non fanno meglio degli altri.

non possono. Non ne hanno gli strumenti. Lo citi spesso
anche tu che pochi hanno voglia di studiare. Sposa questa
verit� con la mancanza assoluta di istromenti coercitivi, e
avrai uno dei pilastri del fallimento

> Quindi l'esempio della matematica fa storia a se' e non va considerato
> nel discorso generale.
>
>> ...
>> attenzione. Un farmacista si passa 6-7 esami di chimica o cmq
>> fortemente affini, un biologo se ne passa un paio. C'� una differenza
>> abissale tra la chimica di un farmacista e di un biologo (un po'
>> diverso � il caso di chi si specializza in biochimica, ma non troppo).
>> E molto spesso entra in crisi anche il farmacista.
> Vedi? Siccome di chimica tu ne capisci, ti rendi conto di quanto sia
> insoddisfacente la preparazione di chi ha sostenuto "un po'" di esami.
> Per capire e saper insegnare la chimica ci vuol altro, ci dici.
> Appunto: e credi che non sia vero per tutte le materie?

Mi sono espresso male forse. Anzi, di certo. Ho scritto
molto spesso, ma avevo in mente i casi in cui magari ci si
addentra un po' nelle sottigliezze. Non � mai realmente
necessario farlo, in realt�. Ritengo abbastanza fortunato un
ragazzo a cui la chimica la insegni un farmacista. Un po'
meno un ing. chimico. Sfortunato, salvo eccezioni
individuali, quello a cui la insegni il geologo o biologo,
meno ancora scienze naturali, scienze forestali, agraria e
via dicendo.

>
>> Guarda, l'unica cosa che sembra, e che E', � che bisogna tagliare la
>> spesa.
> Quello che ho scritto sopra a Peter11 mostra che non s' *solo*
> questione di spesa.
>
>> Ma questo contrasta con l'esigenza di far cassa e di flessibilit� di
>> utilizzazione.
> La "flessibilita'" e' un aspetto organizzativo che non puoi passare
> sotto gamba.

Non la sappiamo gestire. Basta vedere come funge il job
sharing in Olanda e vedere come si declina in italia, per
avere a confronto due modelli della capacit� organizzativa.

> In una scuola di massa anche di queste cose bisogna preoccuparsi.
> Che vorresti? Un prof con orario di 8 ore settimanali, per insegnare
> solo la materia di sua comnpetenza, ma pagato a stipendio pieno ?

Elio, sono dieci anni che non faccio vacanze per fare altri
lavori extra, non sono uno che ha paura di lavorare. Solo
lavorare male e vanamente mi fa schifo.
Da dove si deduceva quell'interpretazione che dici ? Mah,
non so.
No, vorrei un prof che tenesse dei "corsi", modulari, a
prescindere dalla consistenza numerica degli iscritti ai
medesimi (con, certo, una soglia minima). E sino ad una
soglia di ore frontali ritenuta congrua.
Ah, e poi vorrei l'eradicazione completa di ogni forma di
pseudo democrazia collegiale, della deresponsabilizzazione,
e che venisse a ciascuno restituito il potere di dichiarare
il vero con, al pi�, i controlli e gli accertamenti
necessari, ma senza veti incrociati ed amenit� del genere.
ciao
Soviet_Mario


>
>> ...
>> Il mio l'hai avuto (e mi scuso per la decimillesima volta
>> con la stragrande maggioranza che non sar� molto interessata
>> a queste considerazioni a latere che di fisica hanno ben poco)
> Non hanno a che fare direttamente con la fisica, ma dovrebbero stare a
> cuore a tutti, anche a chi vorrebbe vedere insegnata meglio la fisica.
> Una maggiore consapevolezza pubblica dei diversi aspetti dle
> problema, forse (moolto forse) potrebbe spingere anche i governanti ad
> affrontare piu' seriamente queste cose.
> Dici che sono un illuso? :)
>
Received on Tue Sep 01 2009 - 00:16:10 CEST

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