Re: Ricadute pratiche della ricerca spaziale.

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Fri, 26 Oct 2012 08:18:59 -0700 (PDT)


On 25 Ott, 16:10, Archaeopteryx
<cor.bonukFANCULOSPAM_at_libero_NOMAIL_.it> wrote:
> Il 25/10/2012 10:15, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Mi conforta quanto dicono A.Caforio e A.Ferilli, col
> > loro testo di Fisica per il Liceo Classico (ed.1991)
> > :Leggo a pag 430, a proposito degli acceleretari di
> > particelle:
>
> > "...A prima vista il procedimento sembra alquanto
> > strano: � come cercare di capire il funzionamento di un
> > orologio, ermeticamente chiuso e protetto da una cassa
> > metallica, facendolo schiantare violentemente contro
> > una parete o contro un altro orologio in moto, in
> > direzione opposta al primo, per poi analizzare con
> > meticolosa cura tutti i rottami prodotti nell'urto."
>
> Io non ce l'ho il libro ma sospetto che sia in ballo il
> solito procedimento di decontestualizzare un passo per poi
> usare il principio di autorit� dell'autore di turno
> facendogli dire quello che non pensava. Quel "a prima
> vista" mi fa pensare che il seguito possa essere qualcosa
> del tipo "ma in realt� il procedimento ci permette di
> studiare molto accuratamente, eccetera eccetera". Posso
> sbagliare ma basta che qualcuno che ha il libro riporti il
> s�guito.

Copio il seguito dal testo.

"Diciamo subito che il metodo di indagine rappresenta quanto di meglio
attualmente si pu� fare: in fondo, a prescindere dalle energie in
gioco fornite dai costosissii "giocattoli" chiamati acceleratori di
partticelle, la tecnica di ricerca deriva dal famoso esperimento
suggerito fin dal 1911 da Rutherford per studiare la struttura
dell'atomo attraverso l'interazione tra le particelle alfa ed i nuclei
d'oro. L'intervallo di tempo...ecc"

> Ma se anche non avessi ragione io, mi pare un po' poco
> citare UN testo per i licei trascurando che esistono
> tonnellate di ricerche e decine di migliaia di
> pubblicazioni che queste cose invece le prendono sul
> serio, ne riconoscono lo status di enti reali e le
> indagano.

(cut)
> > [...] particelle si aggregano provvisoriamente (a
> > formare aggregati che in natura non ci sono o non sono
> > stabili) eiettate per la durata di miliardesimi di
> > secondo.
>
> Ma va? Allora quello che si osserva dalle collisioni non
> esiste?

E chi ha detto che non esistono?
Esistono e sono prodotte dagli urti: ma nei nuclei atomici *ci sono*
quegli aggregati, quei "rottami"? voglio dire, hanno un'"identit�"?.
Mi spiego: se abbatti un muro di mattoni avrai un mucchio di mattoni,
alcuni isolati, altri ancora attaccati con la malta a due a due o tre
o pi�.
Un aggregato di due mattoni, per esempio, aveva un aidentit� nel
muro? che senso aveva nel muro prima che fosse abbattuto? Ti aiuta a
capire la struttura del muro? Magari si, esemplificativamente, perch�
da questo capisci come i mattoni
erano cementati insieme: ma che cosa di pi� ti dice un aggregato di
tre o quattro o pi� mattoni?

Inoltre io parlo di aggregazioni stabili.

E' scorreto, come fanno Caforio e Ferilli, giustificare gli
acceleratori attuali con il ricorso a Rutherford: Rutherford non ha
rivelato particelle della durata di un miliardesimo di nanosecondo, ma
nientemeno che il nucleo atomico, che non � un bruscolino, � un
orangotango visibile allo zoo 24 quatto ore al giorno, e no si paga
nemmeno il biglietto.

E soprattutto Rutherford non distuggeva (o faceva distruggere) nulla e
non produceva rottami: studiava solo deviazioni di proiettili che non
erano in grado di disintegrare il bersaglio.
Possibile che nessuno rifletta su questa cosa?
Gli acceleratori di particelle che abbiamo oggi **non** sono figli
degli apparati di Rutherford.


>In realt�, la volta che osservi qualcosa potendo ripetere l'osservazione nelle stesse condizioni, quello che osservi, per la fisica �
reale. E in quanto reale va spiegato.

Certo, i rottami sono reali: e si spiegano: sono rottami.
Si possono anche ottenere, scaraventando altri orologi uguali con ta
stessa forza contro lo stesso muro, gli stessi rottami tra i tanti,
pazientemente ricercandoli.

Inoltre un orologio scaraventato a terra, indipendetemernte dalla
forza e dall'angolzione dell'impatto, pu� rompersi preferibilmetne in
un certo modo, certi ingranaggi eiettati (rottami ) possono
presentararsi aggregati preferibilmente nello stesso modo.
E quindi � probabile che anche alcune strisciate nei displays delle
camere a nebbia si presentino uguali in esperimenti diversi, date
certe condizioni di impatto.

Piccola digressione:

Le particelle alfa emesse dale sostanze radiaottive consistono in
quattro nucleoni legati tra loro nel modo pi� stabile che ci sia
quello della cella cristallina del diamante (sono ai quattro vertici
di un tetraedro, almeno secondo la mia teoria delle sferette celestine
- non so se sia stato osservato o teorizzato): Questo
"rottame" (comunque non prodoto dal Cern) ha una sua netta identit�, e
l'avevano probabilmente anche quando facevano parre della sostanza
radioattiva.

Ma che funzione hanno, quegli altri aggregati dicui si diceva, nel
meccaniscmo dell'orologio funzionante ed intero, quando addirittura
non sia avvenuto che parti dell'orologio si siano aggregate a seguito
del'impatto in modo diverso da quello in cui erano aggregate
nell'orologio?

Sar� dfficile, come du dici pi� sopra (non quotato) che si trovino
queste cose (e quanto dicono Ferilli a Caforio) che io qui ti ho
detto, nella letteratura scientifica.
Ed Allora?

Mi puo dire che cosa non va in questi ragionamenti, a prescindere dal
fatto che l'argomento sia o no all'attenzione degli altri?

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Fri Oct 26 2012 - 17:18:59 CEST

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