Re: spiriti

From: Peter11 <nospam_at_nospam.it>
Date: Thu, 27 Aug 2009 08:13:53 +0200

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:7flf4cF2hvgi5U2_at_mid.individual.net...
> Piercarlo ha scritto:

> Quanto a gian, gli direi anzitutto che il suo libro e' scritto da
> qualcuno che sa molto poco di relativita' e di massa in particolare.
> Ma anche se la formula di partenza fosse corretta, sarebbe
> assolutamente illecito pretendere di estrapolarla a valori di
> velocita' per i quali non ha alcun senso (qui in qualche modo
> Piercarlo ha ragione).
>
Io quella formula, premetto che non sono un fisico (quando v->c), non l'ho
mai interpretata nel senso che un granello di polvere spinto a velocit�
(rispetto a qualcos'altro cui riferisi, ovviamente) estreme diventi infinita
(bisognerebbe poi nella fattispecie intendersi su cosa intendiamo per
infinito), ma nel senso che per avere un corpo massivo che viaggi a velocit�
relative cos� elevate ci vuole una quantit� di energia enorme. E' corretta,
o � una boiata?
Sicuramente in alcuni contesti � pi� semplice dare un significato reale (nel
senso di *concreto*) quando appaiono sul proscenio i numeri complessi, che
non quando ci sono delle divergenze, ma si sta nel confortevole mondo reale
(questa volta nel senso di campo numerico). Tuttavia bisogna averli
praticati un po'.
Nella fattispecie proposta dall'OP, per�, mi pare che entrino in ballo i
famigerati tachioni, la cui esistenza, correggimi se sbaglio, andrebbe a
mettere un grosso punto interrogativo sul principio di causalit�, a meno di
non porre delle restrizioni teoriche di un certo tipo che evitino
l'insorgere di situazioni paradossali. L'argomento � indubbiamente
affascinante, anche se i libri pi� abbordabili non sono molto chiari e
puntano pi� sull'evidenziare, esasperandoli, certi aspetti sensazionalistici
che non a puntualizzare per bene una serie di cose.
Quelli, sempre divulgativi, ma un po' pi� seri (tipo Penrose) a me danno
l'impressione di essere scritti pi� da matematici che da fisici. Io ho
provato a leggere quello di Penrose, appunto, e lo sforzo che ha fatto mi
pare pi� che lodevole. Praticamente gran parte della matematica cui dava
cenno la conoscevo gi� (anche se non pi� praticata, se non per argomenti
molto specifici), per� mi sono domandato: se avessi conosciuto solo un
decimo di quegli argomenti, dell'altro novanta percento, ci avrei capito
qualcosa? Mi sono risposto che molto probabilmente non avrei capito un beato
caxxo. Gli aspetti fisici, non che siano fatti male, ma mi pare diano per
scontate in molte parti alcuni aspetti, sicuramente elementari per un
fisico, ma che in un libro di divulgazione dovrebbero essere chiariti per
bene. Ma tu non hai mai pensato di scrivere un best seller di divulgazione?
:-)
Received on Thu Aug 27 2009 - 08:13:53 CEST

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