Re: getto di vapore e acqua + vento

From: <tucboro_at_katamail.com>
Date: Sat, 23 Dec 2017 00:37:43 -0800 (PST)

Concordo assolutamente con chi mette in guardia da soluzioni più o meno semplificate. Mi sembra che un indagine di laboratorio e relative simulazioni numeriche possano essere l'unica via. Non che sia per forza necessario farle ex novo, ci sarà qualche cosa di analogo in letteratura credo.
La domanda mi ha fatto venire in mente un fatto risalente a qualche anno fa.

Era in studio preliminare l'ipotesi di realizzare uno scarico di mezzofondo sulla diga di Stramentizzo (val di Fiemme/Cembra, Trento) per ottimizzare l'effetto di laminazione ottenibile sul torrente Avisio (si tratta di un invaso idroelettrico utilizzato dalla Protezione Civile in caso di piena).

Lo scarico era in corpo diga e una delle questioni era: fissati diametro e quota del nuovo scarico e la quota di massimo invaso il getto uscente a che distanza arriverà? Prima della controdiga e quindi in zona consolidata, oppure dopo in alveo naturale?


La società di ingegneria redattrice del preliminare fece il seguente calcolo semplificato: allo sbocco dal foro, noto diametro e quota si calcola la portata (=velocità media) con una formula di foronomia. La pressione allo sbocco sarà circa atmosferica, nota la velocità calcolo la gittata balistica (in assenza di aria). Il getto, secondo questo schema, stava in zona sicura.

Come ente controllore della PA lo studio ci venne sottoposto, e mi annotai che la parte relativa alla gittata era molto (troppo) semplificata, ma sembrava poter fornire un limite superiore, quindi cautelativo. Chiedemmo comunque approfondimenti.

Gli approfondimenti vennero fatti con un software tridimensionale in uso presso l'università di Delft (non ricordo il nome) e fornii un risultato decisamente allarmante, andando il getto oltre la controdiga.

All'epoca mi avevano spostato in altro settore, andai comunque alla presentazione, presi atto dei risultati, ma non ritenni opportuno chiedere spiegazioni. La presentazione aveva molta altre carne al fuoco, nessuno si peritò di chiedere il perchè.



Ancora oggi non ho idea del motivo di questa netta discordanza. Potrebbe esserci una diversa valutazione della portata uscente, ossia della velocità media. Potrebbe avere un ruolo la distribuzione di velocità radiale, con una velocità massima abbastanza diversa dalla media. Potrebbe esserci un effetto di contrazione della vena, immediatamente a valle del foro, più importante di quello stimato, con un ulteriore aumento della velocità massima.
Tuttavia, non avrei mai detto che il calcolo fosse così tanto sbagliato.
E visto che questa discussione me lo ha fatto tornare in mente, adesso vado a cercarmi un po' di letteratura...
Qualche idea?
Received on Sat Dec 23 2017 - 09:37:43 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:09:56 CET