"dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote in message
news:4a71a91b$0$43595$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> certo, il guaio � che risulta incomprensibile anche dopo
> aver capito l' otto. Io contesto solo il paragrafo nove.
> In generale, quando dimostri qualcosa la dimostrazione
> si pu� dire chiara solo se riesci a individuare dove
> precisamente nel corso della dimostrazione usi i postulati
> di partenza.
Sono d'accordo.
Infatti la dimostrazione di Einstein e' chiara perche' mostra precisamente
che la tesi dipende esclusivamente da come si e' deciso di definire
convenzionalmente la simultaneita' di eventi lontani.
> Bene, nella dimostrazione di Einstein non si
> capisce dove viene usato il postulato 1 (p. di relativit�) e
> dove il 2 (p. di costanza di c). Prova a rileggerlo e vedrai.
A me pare proprio che questi postulati non entrino nella dimostrazione.
Cioe' se anche per i segnali luminosi non valessero tali postulati,
permarrebbe il fatto che la simultaneita' a distanza (definita alla maniera
di Einstein, paragrafo 8) sarebbe relativa, cioe' che eventi simultanei in
un riferimento potrebbero non esserlo in un altro.
Potremmo definire la simultaneita', sempre seguendo quanto dice Einstein,
solo sostituendo i segnali sonori a quelli luminosi.
Diremmo che due fulmini, caduti uno in a, l'altro in -a, sono contemporanei
se in 0 si ricevono simultaneamente i due tuoni partiti negli istanti in cui
cadevano i fulmini.
Risulterebbe ovvio (paragrafo 9) che fulmini contemporanei secondo il
riferimento della banchina non sarebbero contemporanei per il riferimento
del treno in quanto il tipo che si trova al centro del treno (che si muove
in direzione -a -->a) riceve il tuono partito da a prima di quello partito
da -a.
Enstein nel paragrafo 9 dice semplicemente questo.
E questo vale per la luce come per il suono. La dimostrazione si basa
semplicemente sulla assunzione che la luce (come il suono) non si "propaghi
istantaneamente". E siccome per far cadere la tesi la luce dovrebbe
"propagarsi istantaneamente" sia verso destra che verso sinistra, assumendo
che la propagazione della luce non dipenda "dal posto", la non propagazione
istantanea della luce assume significato fisico nel senso di velocita' di
andata e ritorno della luce finita. In sostanza si assume che sia
impossibile spedire un segnale luminoso verso P e ricevere istantaneamente
il segnale riflesso da P. Cosa che in effetti e' impossibile sia per i
segnali luminosi che per i segnali sonori.
> Invece sul Feynman ( e altri ) lo si capisce benissimo:
> sul treno, i due raggi raggiungono simultaneamente la testa A
> e la coda B (e qui si usa il postulato 1: il treno puoi considerarlo
> fermo, cio� non c'� differenza tra la fisica sul treno e la fisica
> nella stazione).
E' esattamente una "dimostrazione" del genere che e' *sbagliata*!!!
I fasci di luce partiti dall'unica sorgente posta nel centro del treno
***non raggiungono simultaneamente*** la testa A e la coda B grazie al primo
postulato.
Il primo postulato ha contenuto fisico, cioe' riguarda risultati di
esperimenti.
L'affermazione (che Feynmann sottolinea con un "clearly") "i due fasci
arrivano in contemporanea uno in A e l'altro in B" ha *contenuto fisico
vuoto* quindi non puo' derivare da un postulato avente contenuto fisico non
vuoto.
Dicendo "segue dal primo postulato che i due fasci arrivano in
contemporanea" si dice una cosa *sbagliata*.
E, per dirla con Reichenbach, non si sbaglierebbe su un aspetto secondario,
ma su un punto direttamente connesso alla "base logica" della relativita'.
> In stazione, i raggi colpiscono A e B in tempi
> diversi (e qui si usa il postulato 2: la velocit� dei due raggi non
> dipende dal moto della sorgente, che viaggia insieme al treno).
No! Anche il secondo postulato ha contenuto fisico non vuoto. Come tale il
secondo postulato non si pronuncia su concetti privi di significato fisico
come la velocita' one way della luce.
> E' vero che in questo procedimento si d� per scontato che la
> simultaneit� di due eventi nello stesso punto dello spazio sia
> assoluta: si d� cio� per scontato che i due raggi partano dalla
> lampadina centrale simultaneamente sia a giudizio del treno
> che della stazione
Questo si da' per scontato sempre in relativita'.
Cio' che manca in Feynmann (o, almeno, io non l'ho trovato) e' la
definizione della simultaneita' a distanza.
Una volta definita (convenzionalmente) la simultaneita' a distanza, la
dimostrazione della relativita' della simultaneita' e' pressoche' immediata.
> bye
> Corrado
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Jul 31 2009 - 00:21:11 CEST