Re: (OT Concorsi) ERA Il mito della materia oscura...

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 23 Jul 2009 21:28:02 +0200

Valter Moretti ha scritto:
> Ciao, secondo me si possono fare tutti i regolamenti pi� cristallini e
> oggettivi che esistano che non funzionerebbero.
> ...
Anche se condivido molte delle cose che scrivi dopo, non mi piace
questo scetticismo integrale.
"Non c'e' niente da fare, siamo italiani, qui le cose sono sempre
andate cosi' e cosi' andranno sempre..."
Ti voglio raccontare un piccolo episodio abbastanza recente.

Quando il mio ultimo laureato decise di fare il PhD in USA, presento'
la relativa domanda, nella quale doveva indicare qualche nome di
persone che potessero "raccomandarlo" (nel senso migliore: esprimere
un giudizio informato su di lui).
Ovviamente fece il mio nome, e io dovetti riempire un formulario che
mi era stato inviato.
Feci quanto mi spettava, e poco dopo ricevetti un mail dal prof.
presso cui avrebbe dovuto fare il PhD, il quale mi chiedeva come mai
avessi espresso un giudizio non totalmente positivo.
La cosa mi diverti' molto, perche' ci leggevo un retropensiero: se un
italiano non dichiara che un suo laureato e' un novello Fermi, c'e'
qualcosa che non funziona :-)
In realta' io ero stato obiettivo quanto mi era possibile, e avevo
segnalato le qualita' ma anche qualche limite del candidato. Comunque
mi presi una piccola soddisfazione nel rispondergli: gli dissi che
tutto dipendeva dal fatto che lavorando a Pisa, e anche grazie alla
Normale, ero abituato male; il candidato era bravo, ma non era al top
dei ragazzi che avevo conosciuto :-)
Inutile dire che il ragazzo in questione ha poi fatto un'ottima
figura, li' e in seguito.

Vorrei poi far notare un punto sulla mia proposta dei "cinque lavori".
Intanto, insisterei su 5, perche' sono davvero pochi i ricercatori che
all'eta' in cui partecipano a concorsi possano vantare un numero
maggiore di lavori che dicono qualcosa che fa avanzare in modo
significativo il loro settore di studio.

Ma quello che mi preme sottolineare e' il senso della proposta, che
non era di escogitare un meccanismo migliore di altri per un concorso.
Era invece che se la regola si estendesse, verrebbe a mancare
l'incentivo a "pubblicare qualunque cosa".

Nei concorsi, accanto alla regola dei 5 lavori io chiederei alla
commissione un giudizio approfondito su ciascun lavoro: cosa
impossibile quando sono 50 o piu', ma possibilissima con 5, magari
chiedendo consiglio a colleghi piu' esperti del campo.
Chi volesse far vincere per forza un candidato non meritevole, sarebbe
costretto a sputtanarsi *pubblicamente* esprimendo giudizi distorti,
invece di limitarsi a elencare numero dei lavori, sommari campi di
attivita', e un giudizio generico.
    

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Jul 23 2009 - 21:28:02 CEST

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