Re: [MQ] Teoria della misura di Zurek

From: <lino.zamboni_at_gmail.com>
Date: Tue, 23 Jan 2018 02:13:33 -0800 (PST)

Il giorno venerdì 19 gennaio 2018 17:20:02 UTC+1, Paolo Russo ha scritto:
> [lino.zamboni_at_gmail.com:]
 
> > b)Mi parrebbe che l' interazione sistema-apparatoambiente sia l' unica
> > cosa necessaria nel definire la misura quantistica, nel senso che
> > troverei la presenza di un osservatore cosciente un paradigma
> > antropocentrico degno di altri tempi. Fino a quanti boccali di birra
> > si può ancora considerare cosciente un "osservatore cosciente
> > standard"?
>
> Sono completamente d'accordo a meta`. :-)
> OK per il fatto che la coscienza in se' non debba avere un
> ruolo (che gli viene attribuito da qualche
> sotto-interpretazione dell'interpretazione di Copenaghen, del
> tipo "e` la coscienza a creare la realta`"), ma da un altro
> punto di vista, a volte non si puo` proprio prescindere dal
> coinvolgere l'osservatore, se il fatto che sia un sistema
> fisico reale soggetto alle leggi fisiche (anziche' una mera
> astrazione lasciata nel vago) ha effetto su cosa realmente
> percepisce direttamente e indirettamente. In senso molto
> lato, la scienza in generale dovrebbe spiegare la realta`
> cosi' come viene percepita (e potremmo distinguere tra
> realta` soggettiva, intersoggettiva e oggettiva, ma teniamoci
> sul semplice).

Si, in effetti il mio intervento teso a non condividere interpretazioni
alla Wigner era "sbilanciato" nel senso che hai scritto.
Condivido che comunque il minimo logico, parlando di misure sia presupporre,
ovviamente, osservatore ed osservato e quindi prendere in considerazione il
"punto di vista dell' osservatore" che piu' precisamente (per quanto a me possibile) definisco come "sistema di riferimento solidale ad un osservatore

naturale o artificiale opportunamente strumentato che esegue misure, registra ed elabora". Si potrebbe dettagliare ulteriormente, perché tale definizione necessiterebbe di una descrizione in termini di requisiti minimi, ma non intendo proseguire su questa strada.


>
> > Mi piacerebbe correlare, in un caso particolare, i vettori ortogonali
> > dello spazio di Hilbert alle collezioni di stati ottenuti con la
> > decoerenza (quindi dopo la misura) per ottenere una maggior
> > "significativita'" in relazione al : dove si nascondono "tra di noi"
> > queste benedette dimensioni parallele (o meglio ortogonali!) e perchè
> > non possiamo vederle? (in termini di spazio delle fasi).
>
> Perche' siamo soggetti anche noi alla MQ, che ce lo
> impedisce.

Questo si, ma cercavo una esplicitazione maggiore nel senso che avevo
citato. Non so se è possibile e qualche idea che ho deve, eventualmente,
maturare e decantare prima di essere espressa con un minimo di plausibilità.
 
> Ciao
> Paolo Russo

Ciao
Lino
Received on Tue Jan 23 2018 - 11:13:33 CET

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