Re: Una riflessione sul concetto di energia

From: Ilmondo2001 <ilmondo2001_at_x-xyahoo.it>
Date: Wed, 10 Jun 2009 12:37:47 +0200

Il giorno Tue, 09 Jun 2009 10:45:10 +0200, Enrico SMARGIASSI
<smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto sul newsgroup it.scienza.fisica:

>Ilmondo2001 wrote:
>
>> La logica direbbe che la comprensione delle dimensioni fondamentali
>> della fisica si dovrebbe poter risolvere prendendo in considerazione
>> il campione concreto di unit� di misura utilizzato per quantificare le
>> grandezze fisiche espresse nella formula matematica.
>
>Non mi pare che ci sia una qualche necessita' logica a sostegno di cio'
>che dici, visto che si e' andati allegramente avanti a fare ottima
>fisica per molto tempo prima di elaborare la metrologia ed i campioni di
>unita' connessi. Inoltre si possono dare ottime ragioni (Bridgman) per
>vedere la questione delle dimensioni fisiche come una faccenda puramente
>pratica senza particolare peso ontologico.
>
>Mi sembra poi che tu sostaenga che si debbano dare campioni per ogni
>grandezza fisica definita, il che e' un'evidente impossibilita' pratica.

Mah..., ormai la discussione non � pi� serena se anche tu cerchi di
vedere e capire oltre quanto le parole dicono: mi riferivo innanzi
tutto alle grandezze *fondamentali* della fisica (ho persino
esemplificato con "metro, kilo, litro") e non ad *ogni* grandezza
fisica e quindi non a tutte.

Io stesso poi osservavo che le grandezze dimensionali

>derivate sono anch'esse mediate dalle formule matematiche
>dimensionali.

e, pur ironizzando attraverso il paragone della navigazione
strumentale (linguaggio delle formule matematiche) contapposta alla
"navigazione a vista" (intuizione del linguaggio comune) osservavo che
l'odierna complessit� dell'analisi dei fenomeni fisici non pu� pi�
fare a meno ormai di usare un linguaggio matematico complesso.

La tua risposta per� mi induce anche ad osservare che l'oggetto del
discorso non � se la scienza della fisica possa andare avanti
ottimamente anche senza utilizzare il linguaggio matematico, perch� �
del tutto evidente anche a Giulio Severini che non � cos� ed il
linguaggio matematico � essenziale al progresso ed allo sviluppo della
scienza della fisica.

Il problema sta invece nel ricorrente dileggio, spesso anche condito
di maleducate provocazioni del tipo

> se non sai tutte queste cose, di che c... chiacchieri?

lette in questo thread e rivolte a di chi cerca solo di capire alcuni
fondamenti della fisica (come ad esempio il concetto di energia) senza
essere un navigato addetto ai lavori, come se la divulgazione della
scienza attraverso il linguaggio comune non fosse cosa lecita,
specialmente in un NG che, per sua natura, si colloca al di fuori
delle sedi accademiche e quindi � sede idonea ad accogliere *anche* il
linguaggio comune oltre a non escludere il forbito linguaggio
matematico a beneficio di una pi� esaustiva discussione verso chi � in
condizione di interpretare tale linguaggio.

Non � poi il caso di scomodare Bridgman per giustificare la ritros�a
di molti ad affrontare i concetti scientifici con il linguaggio
comune: a mio sommesso parere sarebbe sufficiente che quei *dotti* del
NG che ritengono di non essere in grado di esprimere il loro sapere
con il linguaggio comune o che temono di incorrere nella punizione di
Prometeo nel farlo, interloquissero esclusivamente fra di loro,
rinunciando con buona educazione a discutere laddove � evidente la
necessit� di disporre di una soglia di adattamento maggiormente
elastica di quella di cui loro dispongono.
Received on Wed Jun 10 2009 - 12:37:47 CEST

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