La teoria di Michele Falzone

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Wed, 27 May 2009 01:09:12 -0700 (PDT)

Riposto tutto.

Caro Michele Falzone, proprio per scrupolo, sono andato a leggere il
tuo
articolo
http://www.nuovaricerca.org/costante1.htm
ci ho passato sopra 3 ore buone capendo piuttosto poco, per�� qualcosa
ho
capito.

Sostanzialmente tu immagini che esista l'etere. Del quale non fornisci
alcuna propriet�� se non che �� un mezzo elastico, in modo da ammettere
perturbazioni ondulatorie con onde longitudinali e trasversali (di che
cosa?, onde di deformazione? non lo dici precisamente, ogni tanto
parli
di onde di pressione, quindi l'etere ha una sua struttura interna come
i
mezzi continui, la pressione �� dovuta a particelle di etere?), assumi
che la velocit�� di propagazione delle onde trasvesrali sia differente
da
quella delle onde longitudinali e che il rapporto tra le due velocit��
sia 2 pi alpha con alpha data dalla costante di struttura fine.

Osservazioni. Come �� fatto questo etere? che propriet�� meccaniche ha?
Ma
le pi�� importanti domande sono le seguenti:

1) come �� fatta l'equazione delle onde su di esso (non �� quella di
D'Alembert perch�� produrrebbe velocit�� di propagazione uguale per le
due
polarizzazioni)
Questo perch�� poi consideri delle onde MOLTO particolari e mi
piacerebbe
vedere quale sia l'equazione che ammetta tali soluzioni.

2) La terra che moto ha rispetto al sistema di riferimento dell'etere?
Questo perch�� il rapporto tra le velocit�� di cui sopra, che ��
fondamentale, per tutte le considerazioni che seguono non pu�� essere
lo
stesso in ogni sistema di riferimento: se mi muovo, rispetto
all'etere,
alla stessa velocit�� lungo il vettore d'onda di un onda longitudinale
nell'etere essa mi appare avere velocit�� nulla, mentre quelle
longitudinali continuano ad avere la stessa velocit��. Per cui il
rapporto di cui sopra �� modificato...e questo significherebbe che le
propriet�� dei sistemi fisici "costruiti" con le onde che dici tu
dipendono dal sistema di riferimento?

3) Come misurare il moto della terra rispetto all'etere?


Poi tu dici che esistono delle onde fatte in questo modo: c'�� un onda
longitudinale che "descrive una circonferenza" (per�� poi mi pare che
questa circonferenza diventi una sfera e non no capito pi�� molto da
quel
punto) accompagnata da un' onda trasversale radiale (?) che, se ho
capito bene oscilla tra il centro della circonferenza e la
circonferenza. E' cos��?
Mi pare che tu sostenga che un sistema di questo tipo sia
"stazionario":
tu dici che le onde sono stazionarie.
Dici anche che tali onde sono quelle di De Broglie associate alla
particella. Tu dici che
"Questo pu�� solo avvenire solo se descrive una circonferenza di raggio
137 la lunghezza d��onda trasversale da essa generata, praticamente il
centro O, con la sua onda longitudinale deve funzionare come cassa
risonante dell��intero sistema, mentre l��onda longitudinale si propaga
lungo la circonferenza."
E ancora.
"L��onda di De Broglie, nulla di nuovo sotto il sole, non dualit�� onda
particella, ma coesistenza di entrambe, forse troppo banale, ma
andiamo
con ordine, visto che �� colpa mia se la banalit�� �� la cosa pi��
difficile
da capire.
Un��onda trasversale accompagnata sempre dalla sua onda longitudinale,
pertanto onda che si propaga con la velocit�� delle onde longitudinali
e
sempre con una componente trasversale."

MIO COMMENTO: Per me tutto questo �� piuttosto oscuro, ma cosa peggiore
��
costruito ad hoc. Voglio dire fino a quando non dichiari
esplicitamente
*quale sia l'equazione che risolvono queste onde* (equazione di
Schroedinger, D'Alembert, altro?) questo genere di discorsi sono
arbitrari, perch�� uno pu�� immaginarsi qualsiasi tipo di onda se non si
mette dei vincoli. Invece avendo l'equazione delle onde uno pu�� vedere
se esistono davvero queste soluzioni e se sono stabili o altro e
capire
se sta dicendo qualcosa di almeno logicamente consistente (questo
indipendentemente dalla fisica che vuole descrivere, che deve poi
essere
testata da esperimenti o per confronto con dati sperimentali noti).


Successivamente cerchi di associare a queste configurazioni ondose una
massa, in modo tale da pensarle come particelle vere e proprie.
Sinceramente non ho proprio capito come, anche se ci ho passato 30
minuti buoni esclusivamente su questo punto: non ho capito.
Tra l'altro, in questo punto le onde longitudinali che si propagavano
lungo una circonferenza, mi pare che ora si propaghino su una
superficie
sferica, almeno cos�� mi sembra. Non ho capito.

Nella discussione, ma anche prima, appaiono delle cose non meglio
precisate come "particelle di etere", che NON sono le particelle
"descritte" dalla configurazione ondosa, sono relative ad una qualche
struttura non precisata dell'etere (fai due paragoni, paragonando
l'etere all'acqua , a volte queste particelle corrispondono a gocce
d'acqua ma a volte a molecole d'acqua). Questa "particelle di etere"
giocano un ruolo fondamentale nella tua teoria, dato che sono loro le
responsabili dell'innescarsi dei sistemi ondosi di cui sopra, che
descrivono le particelle fisiche (elettroni, protoni)...
In ogni caso, salta fuori la massa dell'elettrone con una procedura
che
non ho capito per niente, ed il suo valore �� preso quello noto
sperimentalmente. Tu fai riferimento ad alla legge di conservazione
della massa scritta in termini di portata di massa, con una formula
che
chiami, mi pare, legge di Gauss. Per�� non ho capito cosa sia, nel caso
in esame, la superficie chiusa sulla quale si calcola il flusso di
massa.
Quello che ho capito �� che in realt�� questi sistemi ondosi (sfere o
circonferenze?) non hanno una massa che deve essere mediamente nulla.

Dici:

"Una particella di etere colpisce la superficie della sfera e viene
respinta generando una portata di massa, nel contempo crea la
perturbazione, sia longitudinale che trasversale, teoricamente solo
una
possibilit�� che questo si verifichi per ritrovare la particella in
fase:
come detto la velocit�� dell��onda di pressione �� c, e quella di taglio
��
2*��*c/137, pertanto se diamo a �� il valore della lunghezza d��onda
Compton dell��elettrone ��e, otteniamo come raggio, il raggio di Bohr e
la
velocit�� della particella elementare 2*��*c/137;


Chi �� lambda? E' la lunghezza d'onda delle due onde?
Poi continui. E qui per me �� davvero buio, e ci ho passato un'ora
buona.

"Massa, prendendo per buona la massa dell��elettrone, per frequenza per
seno dell��angolo di incidenza

portata di massa = me * frequenza * seno(��/137)

                              me * v/(2*PI*r) * seno(��/137)

Con una sola considerazione che seno(��/137) �� circa uguale a ��/137
Pertanto:
Received on Wed May 27 2009 - 10:09:12 CEST

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