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From: EF <vincenzo.franchini_at_fastwebnet.it>
Date: Fri, 17 Apr 2009 05:50:37 +0200

"A.D." ha scritto
> I meccanismi dell'evoluzione statisticametne tendono
> a conservare soltanto le caratteristiche strettamente
> necessarie, ed a scartare quelle inutili.

Stai confondendo evoluzione con selezione naturale: dal punto di vista
evolutivo, l'orecchio umano � una ciofeca, se sul piatto della bilancia
mettiamo il limite delle frequenze udibili oppure la eccessiva complessit�
dell'apparato, che si deteriora quasi obbligatoriamente con l'et�. Per il
processo selettivo, invece, tali limiti si sono dimostrati sufficienti per
la conservazione della specie.

> Grazie a questa
> propriet� si ha che le parti e le funzioni del corpo sono
> molto ben "dimensionate", ad esempio la densit� dei
> ricettori ottici sulla retina � in perfetto accordo con la
> capacit� risolutiva (apertura numerica) del cristallino.

La densit� s�, ma la struttura nervosa no, perch� la sua disposizione al
davanti dei ricettori fa crollare di quasi tre volte l'efficienza quantica,
tanto che abbiamo dovuto conservare i bastoncini per intravvedere qualcosa
dopo il tramonto.

> Probabilmente invece il cervello avrebbe le capacit�
> per ricevere ed elaborare suoni a pi� ampio spettro,
> grazie alla sua "plasticit�".

Vero, ma non molto di pi�, perch�, a parte la struttura anatomica
dell'orecchio, il collo di bottiglia � la velocit� delle reazioni chimiche,
che devono propagare il segnale fino ai neuroni deputati ad elaborarlo.

Enzo Franchini
Received on Fri Apr 17 2009 - 05:50:37 CEST

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