(wrong string) � la Terra del passato?" (Seconda puntata)

From: nimrod <"ad..."_at_sdfdsf.it>
Date: Fri, 03 Apr 2009 16:14:09 GMT

Il 20 sett 2008 chiesi in questo ng delle dilucidazioni in merito a
un'ipotesi (allora la chiamai teoria, ma - giuro! - per un errore di
distrazione e frettolosit�) a cui si accennava (certo in modo fin troppo
succinto ed elementare) sul numero 95 di Focus del sett 2000, a pag. 34:

"Sono sufficienti 3 sfere al centro di una scatola con le pareti specchiate
per dare l'illusione di uno spazio infinito. Lo stesso potrebbe valere per
il nostro universo, sostengono ora alcuni astronomi. Al posto degli specchi,
l'apparenza di una quantit� enorme di galassie sarebbe prodotta dal ripetuto
avvoglimento dei raggi di luce attorno al cosmo. In cielo potrebbero persino
trovarsi immagini della Terra in qualche era passata".

Ricevetti quattro risposte: la prima, di Giovanni Darke, � andata fuori
bersaglio; la seconda, di Bruno Moretti Turri... ne parliamo pi� avanti; la
terzo, di Giacomo Boschi, ha colto quasi nel segno; la quarta, di Alessio
Sangalli, ha colto nel segno, seppure su un'altra questione.
Bruno Moretti Turri, dicevo. Bene, costui - che mi pare sia uno dei
sacerdoti del newsgroup - fece un ritrattino di questa ipotesi come una
"estrapolazione da volo pindarico alla 'gonnellino' di Eta Beta", una
"cavolata & zikikkata", un "neuroautoerotismo", una "gran carciofata
eliseiaco/lauretian/clipeo-illogica' (sic!), una "wannamarcata". Io non sono
un esperto in materia, sono solo un ragazzino a cui piace studiare qualunque
cosa, dalla filosofia all'economia, dalla storia alla fisica,
dall'archeologia all' architettura, dalla musica alla fisica alla
psicologia. Le mie conoscenze di fisica si fermano qualche anno pi� avanti
di quelle dei miei compagni di classe, perci� ci sono problemi che trovo
accennati in libri di divulgazione scientifica, di cui mi cibo avidamente,
per i quali non ho le competenze tecniche per un approfondimento pi� serio.
Fatto sta che il fascino della conoscenza, o per meglio dire il fascino
dell'universo, mi attira come la luce le falene. Capisco che sono giovane,
ancora il cinismo dell'uomo "maturo" e del "saggio" anziano non ha bussato
alla mia porta, ingenuamente mi tuffo a occhi chiusi nel mondo alla scoperta
dei suoi meccanismi, delle sue leggi, dei suoi significati; e non escludo
nulla a priori, dato che, frugando in quell'esiguo gruzzoletto di conoscenze
che ho raccolto nella manciata di anni finora vissuti, ne pesco pochissime
che abbiano un grado di certezza abbastanza elevato da permettermi di girare
le spalle alle altre che pretendono di dire la loro nel medesimo ambito.
Inizialmente credevo che tutti fossero come me, sempre alla ricerca di nuove
cose, unicamente devoti alla conoscenza, e il mondo mi sembrava un posto
meraviglioso. Poi dovetti imbattermi nell'amara verit�: su questo bel
pianeta si aggirano anche individui che, per quanta erudizione posseggono,
sono di vedute limitate; le loro conoscenze li schiacciano e li opprimono
come un basto, e la loro intelligenza non riesce pi� a spiccare il volo come
faceva una volta, l'ardore giovanile � avvizzito, prosciugato. Finch� questa
ottusit� mantiene le sue fronde dove sono le sue radici, va tutto bene, il
veleno dell'ignoranza stilla dai rami e dalle foglie solo sulle radici da
cui proviene e non contamina che se stesso fino alla morte. Ma quando
quest'albero appestato si allunga e si estende per un ampio spazio rischia
di contaminare anche gli esemplari a lui vicini, ma soprattutto rischia di
avvelenare il terreno stesso che � madre e nutrimento di tutta la foresta.
Sia chiaro che non ce l'ho con Bruno Moretti Turri in particolare, ma lo
prendo solo come esempio di una specie. Si sa che non vi sono animali pi�
boriosi dei politici, dei musicisti classici e dei fisici (ma qui parliamo
solo dei fisici). Tutto bene, come detto, fino a quando questa boria non ha
alcun effetto sulla scienza. Ma quando questa boria si trasforma in
un'ottusit� mentale che non vede tre passi innanzi, allora diventa nociva
per la scienza stessa. Dalla boria, o meglio dal suo fratello, l'orgoglio,
nasce il fanatismo, e il fanatismo ha messi i freni al progresso della
conoscenza ormai troppe volte nella storia, a volte, purtroppo,
tragicamente.

In questi giorni sto leggendo un libro di Janna Levin, ricercatrice e
insegnante nel Dipartimento di matematica e fisica teorica dell'Universit�
di Cambridge, che ha lavorato anche all'MIT (dove si � laureata), alla
Columbia University e al Canadian Institute for Theoretical Astrophysics. Il
libro ha il titolo "Come all'universo sono venute le macchie". Io che,
ancora pi� ingenuamente di come mi tuffo nella ricerca della verit�, diedi
ascolto al nostro Bruno - credendo ch'egli avesse, in effetti, fatto il giro
di tutto l'universo a bordo della sua navicella, la Prejudice Enterprise, e
sapesse ci� che diceva - misi da parte quell'ipotesi a cui Focus accennava.
E cos� rimasi stupito nello scoprire che la Levin ha dedicato ben 6 capitoli
su 16 proprio a codesta ipotesi! Chiaramente si basa sull'ipotesi che
l'universo sia finito e che la luce lo avvolga. Ma non ne so fare un
resoconto preciso, perch� per 5 capitoli tratta specialmente di topologia,
che � ancora troppo per me, e, pur avendo intuito il n�cciolo del discorso,
non riuscirei a renderne conto. Chi � interessato dovr� leggersi il libro.
A me per� resta il dubbio se dare pi� credibilit� a Bruno Moretti Turri o a
Janna Levin, al "giornalista e divulgatore scientifico" o alla ricercatrice
dell'Universit� di Cambridge laureata all'MIT. Perch�, caro Bruno, sar� pure
che mastichi fisica da quarant'anni, ma forse tutto questo masticare ti ha
procurato un crampo alla mascella.

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Apr 03 2009 - 18:14:09 CEST

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