Re: Sulla legge di gravitazione universale
Elio Fabri ha scritto:
> Giovanni Erre ha scritto:
> > La legge di gravitazione universale dice che F = G*M*m/d^2.
> >
> > Ma allora perche' quando il polpastrello del mio indice (m) tocca la
> > tastiera (M) per scrivere una lettera qualsiasi (cioe' quando d=0), non
> > rimane attaccato alla tastiera stessa, essendo idealmente F = oo ?
No, d=/=0, vedi dopo.
> > Oppure la legge non vale piu' per distanze cosi' piccole?
Fino a prova contraria la legge vale a qualsiasi distanza.
> > E' dovuto al fatto che a livello atomico le forze della meccanica
> > classica "lasciano il posto" a quelle della meccanica quantistica?
> La spiegazione e' molto piu' semplice.
> Consideriamo un caso piu' facile da trattare del dito e tasto: pensa a
> due palle da biliardo.
>
> Potresti dire la stessa cosa, ma sarebbe sbagliato, perche' la piu'
> gran parte della massa non sta affatto a distanza nulla.
Pero', una piccola frazione di massa delle due palle,
diciamo quella di due strati (circoscritti), che so, di
area di un nanometro^2 (forse meno) e spessore al
limite monoatomico, *sarebbe* a 'contatto' se non
mettiamo in campo altre restrizioni, vedi sotto.
> In effetti la forza totale di attrazione gravitazionale tra due sfere
> e' la stessa che avrebbero due masse puntiformi poste nei centri delle
> sfere.
> Bada che la cosa non e' affatto benele (Newton ci spese parecchio
> tempo per dimostrarlo) e vale rigorosamente solo per le sfere.
La postulata condizione di contatto (i.e., d=0) per due
oggetti materiali non si verifica nella realta' perche' in
condizioni del 'contatto de visu' (apparente) ci sono
forze elettriche repulsive (che stravincono su quelle
gravitazionali attrattive). Esse son dovute al fatto che
nella superficie di un oggetto gli elettroni sono
mediamente piu' esterni dei nuclei, per cui quando
facciamo avvicinare tra loro due superficie (di ciascun
oggetto) oltre un certo limite (i.e., appena prima che
d --> 0) le forze dovute a tali elettroni esterni (va be',
si potrebbe dire meglio) impediscono il contatto *vero*
tra due oggetti. Nel caso del gas reale, arrivati (a suff. P
e T > T_critica) al covolume, un ulteriore aumento di P
e' praticamente ininfluente sulla diminuzione di V.
> --
> Elio Fabri
Ciao Patrizio
Received on Tue Apr 14 2009 - 22:29:12 CEST
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