Re: Coincidenze

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 14 Mar 2009 18:24:26 +0100

"Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> wrote in message
news:2a0533f3-f947-43e4-8936-f432523adcb2_at_41g2000yqf.googlegroups.com...

> D'altra parte ti potrei chiedere
> come alcuni confidano tanto sul fatto che esista un messaggero tra le
> due particelle.
> Costoro alla fine mi risponderebbero "perch� il mondo abbiamo sempre
> visto che � fatto cos�".

Infatti. Le nostre convinzioni "di base" direi che siano tutte cosi'. Ce le
abbiamo "perch� il mondo abbiamo sempre visto che � fatto cos�".

> E questo � quello che diceva anche Einstein. Ma questo, secondo me
> sarebbe pedalare a vuoto sul problema. Molto meglio � cercare di
> capire *come funzionano* le cose invece di *perch�*
> funzionano cos�.

Sottoscrivo.
Infatti, a mio avviso, il problema degli ortodossi sta tutto nel loro
spostare il problema dal "come" al "perche'". Poco conta che sia un "perche'
il mondo microscopico abbiamo sempre visto che e' fatto cosi'".

> I perch� alla fine arrivano anche loro, ma meglio
> indagare, prima di trarre conclusioni affrettate, specialmente in
> ambiti molto lontani dalla nostra esperienza quotidiana.

Ecco, questo pezzo lo urlerei a squarciagola.
Meglio indagare prima di trarre conclusioni affrettate.
Recentemente dicevo che, a mio avviso, gli esperimenti che facciamo nel
mondo microscopico sono ancora troppo rozzi, ci permettono solo di vedere
"il grosso", sono decisamente troppo poco per permetterci di passare a
conclusioni sul "perche'".

Certo, EPR->Bell->Aspect sembrerebbe proprio un insieme di considerazioni di
una tale forza da rendere possibile la conclusione "perche' il mondo
microscopico abbiamo sempre visto che e' fatto cosi': e' fatto in maniera
non locale".
Ma e' proprio per questo che EPR->Bell->Aspect va analizzato con grande
cura.
Il fatto che Ghirardi (come anche tantissima altra gente) sorvoli totalmente
su quanto detto da Eberhard la dice lunga su quanto poco si sia riflettuto
sul "perche'" assumiamo che siano impossibili i segnali superluminali (punto
sul quale c'e' da dire che lo stesso Eberhard non e' che sia proprio
chiarissimo).
Anche il fatto che, diversamente da quanto fai tu nelle tue dispense,
tantissimi testi, scritti da autorevolissimi fisici, sorvolino allegramente
su quel perche' (oppure ritengono di non sorvolare ma sorvolano di fatto),
la dice lunga su quanto, ad oggi, siano affrettate le conclusioni
riguardanti la nonlocalita' del mondo quantistico.

> Il punto � che io non posso imporre alla mia particella di avere la
> componente dello spin come decido io. Il valore viene fissato dal
> processo di misura ma in modo *casuale*. Questa casualit� intrinseca �
> il cardine della MQ.

E qui Ghirardi sottolinea che anche i modelli a variabili nascoste non si
sottraggono a quanto detto perche' le variabili nascoste *devono* essere
nascoste.
Perche'?
Perche' se non fossero nascoste, se fosse possibile conoscere il loro
valore, allora potremmo utilizzare i fenomeni EPR per mandare segnali a
velocita' superluminale.
E che problema ci sarebbe se si potessero spedire segnali a velocita'
superluminale?
Qui, come detto, Ghirardi sorvola.

> Ciao, Valter

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Mar 14 2009 - 18:24:26 CET

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