Re: La misura: il problema irrisolto della meccanica quantistica

From: <eastaldi_at_gmail.com>
Date: Sun, 18 Feb 2018 10:00:13 -0800 (PST)

Il giorno venerdì 2 febbraio 2018 23:40:02 UTC+1, Persio ha scritto:
> Il 29/01/2018 00:27, Giorgio Pastore ha scritto:
> > Il 26/01/18 23:22, Persio ha scritto:
> >> Non è affatto vero che la posizione della Luna sia *esattamente*
> >> determinabile, dal momento che nessuna misura (confronto) può essere
> >> *esatta*, cioè priva di approssimazione.
> >
> > Questo non vuol dire che non si possa progressivamente ridurre l'
> > incertezza.
>
> Non intendevo sostenerlo. Ho preso a pretesto i dubbi "filosofici" di
> Einstein sulla apparente doppia realtà fisica di Luna e fotone per
> proporre una teoria unificante.
>
> >> La differenza tra Luna e Quanto sta in questo: che nel caso della Luna
> >> l’approssimazione, rapportata alla sua dimensione, è trascurabile
> >> mentre nella scala dimensionale del Quanto l’approssimazione eguaglia
> >> la dimensione dell’oggetto osservato rendendo indeterminabile la
> >> posizione di quest’ultimo.
> >
> > Assolutamente no. All'interno della MQ non relativistica non c'e' nessun
> > limite della teoria alla precisione di una misura, come in meccanica
> > classica, lasciando eventuali limitazioni alle capacità tecnologiche.
>
> Si, ma la mancanza di un limite è nella teoria, e probabilmente deriva
> dai postulati della matematica sui quali la teoria si regge, non deriva
> da un riscontro sperimentale. Che io sappia nessuna prova empirica
> conferma che la precisione della misura sia senza limite.
> La questione riguarda infatti la coerenza tra teoria e realtà fisica,
> tra la descrizione formale e astratta della realtà fisica e la realtà
> fisica stessa.
> E per quanto ne so in Fisica è la teoria a doversi adattare alla realtà
> fisica attraverso le verifiche sperimentali, non viceversa.
>
> Il punto focale della faccenda è che il principio di indeterminazione
> può essere interpretato come indicatore del fatto che nella realtà
> fisica un limite alla precisione esiste, benché la teoria non lo
> preveda. Che non esistono realtà differenti, e differenti leggi, per il
> mondo macroscopico e per quello microscopico, che l'oggetto della
> osservazione nel ambito microscopico non cessa di esistere quando non è
> osservato: semplicemente non è osservabile. E non è osservabile perché
> la precisione della misura ha incontrato un limite fisico invalicabile.
> Cosa che, del resto, è già stata provata innumerevoli volte dalla
> impossibilità della precisione *assoluta* di qualsiasi misura.
>
> Se l'approssimazione della misura non fa scomparire la Luna, ma
> apparentemente fa scomparire il quanto, non è perché essi appartengono a
> contesti di natura diversa retti da leggi diverse, è perché il paradigma
> che fonda gli strumenti logico matematici non riesce a comprendere il
> quanto.
> In estrema sintesi il nocciolo della questione è il confronto tra due
> diverse visioni del mondo: la prima, per atavico retaggio, comprende
> concetti come infinito e nulla, la seconda no.
> A mio parere la seconda, che ho tracciato a grandi linee, è maggiormente
> corrispondente alla realtà fisica rispetto alla prima e riesce a dare
> ragione di certe risultanze sperimentali.
>
> >> ... Per questo nessuna misura può essere determinata esattamente
> >> dall’interno del sistema, perché nessun osservatore che sia *nel
> >> sistema* può conoscere l’intero sistema, compreso se stesso.
> >
> > Gli "osservatori" sono in realtà strumenti di misura. Vero che la misura
> > implica interazione ma questo fatto da solo non implica l' impossibilità
> > di aumentare la precisione della singola misura.
>
> Potrebbe non essere dimostrabile, e a mio parere non lo è.
>
> > La differenza tra meccanica classica e quantistica sta negli "effetti
> > collaterali" della misura e non nella misura in quanto tale.
> >
> > Tutto cio'poi e' ancora fortemete scorrelato da quello che normalemente
> > si chiama "problema della misura in MQ".
> >
> > Giorgio
>
> Non sono né un fisico né un matematico: mi diletto di speculazioni
> filosofiche, dunque non posso seguirti nello specifico. Come un cane da
> tartufo si eccita quando di questo percepisce l'odore così io mi eccito
> quando percepisco l'incoerenza e il limite. Tutto qui.
> E anche se questa discussione come è probabile non portasse a nulla, ti
> ringrazio comunque della risposta, che rivela curiosità e intelligenza.

sbaglio se dico che tutto è fatto di onde ma che se cerchi di misurarle diventano particelle?

ernesto
Received on Sun Feb 18 2018 - 19:00:13 CET

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