Re: Il genio di Einstein

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Fri, 06 Feb 2009 13:49:56 +0100

Sergio Pomante wrote:

> A me non risulta!

Ti risulta male.

> ANZI... a me risulta che per diversi anni quella che oggi conosciamo come
> Relativita' Ristretta veniva chiamata di Einstein-Lorentz...

Perche' alcuni - non certo tutti - faticavano a distinguere le due per
varie ragioni, non ultima quella che le previsioni sperimentali erano
pressoche' identiche (la questione era aperta ed ancor oggi c'e`
parecchia confusione).

> E quindi??? c'e' gente che ha proposto berlusconi per il nobel della pace...

Non stiamo parlando di qualche zerbino leccapiedi del potente di turno.
Stiamo parlando di giganti come Ostwald e Wien, tanto per citarne un
paio, che avevano notato l'importanza del lavoro di questo giovanotto
sconosciuto. La commissione di Stoccolma riconobbe ufficialmente la
Relativita' come serio contendente nel 1913. D'altronde la nomina per il
Nobel e' solo un sintomo: altri fisici di primissiomo piano avevano
abbracciato la RR rapidamente. Ad esempio Laue (che di li' a poco
avrebbe preso il Nobel) scrisse un libro su di essa nel 1911.

> ... che non aveva nessun riscontro sperimentale...

? Le prime conferme sperimentali della Relativita' arrivarono nel 1908
(Bucherer).

> pero' DI CERTO sul versante "fisico" era piu' che solo!

Vorrei sapere da dove ti viene cotanta sicurezza. Einstein pubblicava i
suoi risultati preliminari, come ogni scienziato che si rispetti, ed e'
parecchio azzardato sostenere che nessun altro li capiva. Hilbert, per
esempio, li capiva benissimo.

> ... ah certo! perche' secondo te la "fisica teorica" e' una banale
> manipolazione di formule??

Temo che tu non abbia capito molto di quanto ho scritto, altrimenti non
ti avventureresti a scrivere queste fantasie. Quel che sostengo e' che
una teoria fisica ha come condizione *necessaria* (rifletti sulla
differenza tra "necessario" e "sufficiente") una formalizzazione
matematico-quantitativa che permetta previsioni precise. Senza di essa
non abbiamo una teoria, ma un insieme di idee piu' o meno buone.

Guarda caso, proprio la vicenda di E. con la Teoria del Campo Unificato
fornisce un buon esempio di questo. E. aveva una idea fondamentale -
considerare le interazioni non gravitazionali come altre manifestazioni
della geometria dello spazio - ma naufrago' quando cerco' di mettere le
equazioni sulla carta.

Il problema e' che tu - e questo e' un problema pressoche' ubiquitario
tra i cracjkpot - confondi "avere le idee" con "avere la teoria". No
Sergio, non funziona cosi'.

> ... di quale R.R. parli?? le mie fonti storiche sono di ben diverso avviso...

Questo Toscano non so chi sia. Kostro l'ho letto e non mi pare che dica
cose drammaticamente diverse; quando posso lo riguardo. Ad ogni buon
conto, mi pare di aver fornito ragioni piu' che sufficienti per la mia
posizione.

> Ah certo... ma devi anche vedere in cosa hanno collaborato!

Laub collaboro' sulla Relativita'. In ogni caso avevi fatto
un'affermaione generale ed apodittica - "E. lavorava da solo, come
sempre" - che e' chiaramente falsa.

> il lavoro di Ricci... SENZA Ricci... non ci sarebbe stato nulla... diamo il
> giusto merito a chi se lo merita...

Devi avere in testa un po' di confusione sul concetto di
"collaboratore". Ricci (e Levi-Civita e gli altri) furono essenziali, ma
NON erano collaboratori di E.. E qui si parlava di collaboratori.
Received on Fri Feb 06 2009 - 13:49:56 CET

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