Re: Paradosso del gemelli, con e senza etere - bis

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Mon, 19 Jan 2009 16:13:50 +0100

"Dino" <brunieradino_at_inwind.it> wrote in message
news:piscl.159458$Ca.29264_at_twister2.libero.it...

> > Prima di proseguire direi che sia il caso di chiarire alcune cose.
> > Ipotizziamo di essere nel riferimento dell'etere, pur non sapendo come
> > si dovrebbe fare per accertarcene.
> > C'e' modo per controllare che gli orologi "funzionano bene"? Quale e'
> > questo modo?
>
> In base alla teoria eteriana, il SR riferimento Terra si sta muovendo
> nell'etere, per cui se funzionano bene muovendosi rispetto all'etere, non
> c'� ragione che non funzionino altrettanto bene se in quiete rispetto
> all'etere.

??? Non capisco. Secondo questa teoria eteriana gli orologi fermi rispetto
alla Terra (che ipotizziamo in moto rispetto all'etere) non sarebbero
rallentati?
Con "orologi che funzionano bene" avevo specificato che intendevo "orologi
non rallentati" (ne', eventualmente, accelerati).
Era questa la mia domanda. Una volta ipotizzato che ci troviamo nell'etere,
c'e' modo per controllare che gli orologi non sono "rallentati"?
Mi va bene anche la risposta "No, non c'e' modo, perche' se ci fosse avremmo
individuato una maniera sperimentale per individuare l'etere. Invece l'etere
non e' possibile individuarlo con esperimenti (almeno non con esperimenti di
questo tipo)". Solo che non ho capito se questa sarebbe la tua risposta o
no.

> > Inoltre, considerati due orologi fissi nel riferimento dell'etere, O1
> > e O2, a distanza D l'uno dall'altro; quando l'orologio O1 segna
l'istante
> > t, dobbiamo dire che *in quello stesso istante* anche l'orologio O2
> > (quello distante D dall'orologio O1) sta segnando l'istante t? C'e'
> > modo per controllare che, in quel momento, i due orologi stanno
> > segnando lo stesso istante? Quale e' questo modo?
>
> Si misura la distanza tra O1 e O2, si divide per c, e si trova il tempo
> che ci mette la luce per andare da O1 a O2.
> Poi O2 imposta il suo orologio con quel tempo.

Cioe', dimmi se capisco bene.
Siamo fermi rispetto all'etere (anche O1 e O2 sono fermi).
Quando O1 segna l'istante t1 spedisce un segnale di luce verso O2 che dista
D da O1. Quando O2 riceve il segnale setta il proprio istante al valore
t2=t1+D/c. E' questo che intendi?

> All'ora 0 O1 invia un segnale luminoso a O2 che, al suo arrivo, far�
> partire il suo orologio.

E lo fara' partire non dallo 0 ma dal valore D/c. E' cosi'?

> A questo punto i due orologi saranno sincronizzati e segneranno lo stesso
> tempo.
> Tutto questo perch�, per la relativit� eteriana, solo un SR in quiete
> rispetto all'etere � isotropo.

Aspetta!
Andiamo con i piedi di piombo! Intanto cerchiamo di capire (almeno cerchiamo
di far capire a me cosa vuoi intendere tu), poi cercheremo di dare un
qualche significato alla parola "isotropia" e vedremo se potremo affermare o
meno che solo un riferimento in quiete rispetto all'etere e' isotropo.

> > Quindi, tornando al supposto etere che, a tuo avviso, costituirebbe una
> > "alternativa" ai discorsi che io, diversamente da te, ritengo basati sul
> > buon senso (cioe' la relativita'), accettando anche l'esistenza di
> > questo etere in assenza di prove
>
> Le prove ci sono, a mio parere, e sono, almeno, tutte le manifestazioni
> elettromagnetiche che, per il buon senso, non possono manifestarsi nel
> nulla.

Mi devi scusare ma io non capisco cosa significa "manifestazioni
elettromagnetiche nel nulla". Una "manifestazione meccanica", tipo una
pallina che da qua si sposta verso il muro poi, arrivata sul muro, rimbalza
per tornare qua, si potrebbe "manifestare nel nulla"? Naturalmente con
"nulla" non intendiamo proprio nulla, intendiamo che ci siano almeno pallina
e muro. La domanda sarebbe:
e' necessario anche qualcos'altro perche' si possa avere questa
"manifestazione meccanica"? E' necessario un qualche "etere" che permetta
alla pallina di propagarsi da qua verso il muro?

Poi potra' anche essere vero che la questione e' piu' sottile di come io la
starei mettendo qua. Ma intanto, siccome stiamo cercando di capire, io prima
di accettare una frase tipo "le manifestazioni elettromagnetiche non possono
manifestarsi nel nulla" vorrei capire cosa avrebbero di specifico queste
manifestazioni elettromagnetiche rispetto alle "manifestazioni meccaniche".

In ogni caso, direi che sarebbe meglio sorvolare su questi punti per seguire
la strada con i "piedi di piombo". Il passo che citi sopra lo avevo messo
non tanto per sottolineare che abbiamo una diversa idea di buon senso, ma
proprio perche' volevo sapere quali erano le tue risposte alle mie domande
nella ipotesi che si accettasse cio' che tu ritieni derivare dal buon senso.

Quindi la mia intenzione sarebbe quella di sorvolare per il momento sulle
ultime domande (alle quali eventualmente vorrai rispondere, ma mi scuserai
se, almeno per il momento, evitero' di inoltarmi troppo su questi ultimi
punti).

Il punto che maggiormente mi preme per ora e' capire se ho ben interpretato
le tue risposte su come opereresti per controllare che orologi fermi
rispetto all'etere segnano lo "stesso istante".

Qualora avessi ben interpretato le tue risposte, il passo successivo sarebbe
quello di analizzare cosa avviene qualora gli orologi fossero fermi rispetto
alla Terra (quindi, se ben capisco, gli orologi sarebbero rallentati
rispetto agli orologi che segnano il "tempo vero", cioe' quelli fermi
rispetto all'etere), e venissero posti a distanza D misurata con regoli
fermi rispetto alla Terra (quindi, se ben capisco, i regoli sarebbero
contratti rispetto ai regoli "giusti", cioe' quelloi fermi rispetto
all'etere).
La mia domanda sarebbe la seguente.
O'1 e O'2 sono fermi rispetto alla Terra e sono distanti D (misurato con
regoli fermi rispetto alla Terra). Quando O'1 segna l'istante 0 si trova
proprio sovrapposto ad un orologio fermo nel riferimento dell'etere il quale
sta segnando anch'esso l'istante 0, e proprio in quell'istante, dalla Terra,
si spedisce un segnale luminoso che va da O'1 verso O'2.
Ipotizzando che la Terra si muova a velocita' v rispetto all'etere, quale
sarebbe il "vero istante" al quale il segnale luminoso arriva su O'2?

> Ciao.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Jan 19 2009 - 16:13:50 CET

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