"Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> wrote in message
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> Dato che la rotazione attorno all'asse x � un'operazione "continua" e
> la fisica � invariante per
> rotazioni continue, cio� vale l'isotropia dello spazio, lo specchio �
> di fatto "fisicamente equivalente"
> all'inversione di parit�.
Scusami Valter ma, se ho ben capito quanto dici, la sostanza di quanto
affermavo nei precedenti post e' proprio che, se vogliamo dire che
l'elettromagnetismo e' invariante per parita', allora dobbiamo dire che lo
specchio *non e'* fisicamente equivalente all'inversione di parita'.
Uno specchio mostra dall'"altra parte" quello che e' da "questa parte" senza
apportare *alcuna ulteriore modifica*. Una eventuale carica magnetica, messa
davanti allo specchio, va semplicemente dall'altra parte, non cambia anche
di segno. Quindi a me pare importante sottolineare la differenza che c'e'
fra i due concetti: un conto e' cio' che fa lo specchio (che io chiamerei
riflessione) altro conto e' la trasformazione che rende invariante
l'elettromagnetismo (che possiamo decidere di chiamare parita').
Detto in altri termini, non e' la natura a dirci che il campo magnetico e'
assiale mentre il campo elettrico e' polare. Siamo noi a decidere di
descrivere cosi' tali campi, con tutto cio' che ne consegue (scalarita'
della carica elettrica e pseudoscalarita' della carica magnetica). Potremmo
anche definire la parita' in altro modo (cariche elettriche pseudoscalari,
cariche magnetiche scalari, E assiale, B polare) lasciando comunque
l'elettromagnetismo invariante per parita'.
Detto ancora in altri termini. Ho un muro e a destra del muro preparo un
certo esperimento che so che sara' influenzato solo dagli oggetti che io
mettero' in interazione (a destra del muro). A sinistra del muro preparo un
altro esperimento che e' identico all'altro, differisce solo per il fatto
che gli oggetti che occupano a destra posizioni (x,y,z) li piazzero' a
sinistra alla posizione (x,y,-z). Sto anche attento che gli oggetti che
interagiscono siano fermi nel momento in cui do il via all'esperimento (e
anche all'esperimento simmetrico), oppure, se qualche oggetto non fosse
inizialmente fermo, faro' in modo che se quello a destra ha velocita'
iniziale (vz,vy,vz), quello a sinistra avra' velocita' iniziale (vx,vy,-vz).
Quello che a me pare si debba dire e' che, se le interazioni saranno di tipo
elettromagnetico, allora l'evoluzione temporale del sistema di destra *non
sara'* simmetrica all'evoluzione temporale del sistema di sinistra. Cioe' le
equazioni di Maxwell *non sono* invarianti per riflessione (qui uso la
parola riflessione secondo il significato visto sopra).
L'invarianza per riflessione delle equazioni di Maxwell si recupera
*assumendo* che sia nulla la carica magnetica di tutti gli oggetti in
interazione.
Naturalmente poi si potra' dire che finche' nessuno mostra l'esistenza di
una carica magnetica si puo' assumere la non esistenza delle cariche
magnetiche, con tutto cio' che ne consegue. E abbiamo visto che, dalla
assunzione fatta, consegue fra l'altro l'invarianza per riflessione
dell'elettromagnetismo. Ma, onde evitare di rimanere troppo sconvolti da una
eventuale osservazione di fenomeni che violano la simmetria per riflessione,
a mio avviso, sarebbe opportuno precisare quali sono le assunzioni sulle
quali basiamo l'invarianza per riflessione dell'elettromagnetismo.
> Ciao, Valter
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Jan 29 2009 - 17:37:44 CET