Re: Paradosso dei gemelli, con e senza etere

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 17 Jan 2009 19:27:46 +0100

"Dino" <brunieradino_at_inwind.it> wrote in message
news:uykcl.159137$Ca.29225_at_twister2.libero.it...

> Invece, a mio parere, si tratta di prendere atto che le cose stanno cos�.
> Almeno per ora.

Si'. Si potrebbe anche prendere atto. Se si riuscisse a dare un qualche
significato a cio' di cui si dovrebbe prendere atto. Quello che io contesto
e' che, almeno per il momento, non e' stato dato alcun significato a cio' di
cui si dovrebbe prendere atto.

Ma proseguiamo.

> E cio� che dato che non � possibile conoscere il nostro moto nei confronti
> dell'etere, perch� ci conformiamo in modo tale da non potercene accorgere,
> non � possibile sapere qual'� il rallentamento del nostro "orologio" nei
> confronti di quello dell'etere e, quindi, non possiamo neanche sapere
> quanto tempo effettivamente ci metter� un fotone di luce ad arrivare alla
> stella X.

Allora, qui forse si riesce finalmente ad intravvedere un qualche
significato.
Vediamo se riesco correttamente ad interpretare cio' che vorresti dire.
Esisterebbe un certo etere del quale postuliamo l'esistenza e del quale,
almeno per il momento, non sappiamo dire quali esperimenti potrebbero
individuarlo.
Postuliamo che, nel supposto etere, gli orologi "funzionano bene", cioe' non
"rallentano" ne' "accelerano".

Prima di proseguire direi che sia il caso di chiarire alcune cose.
Ipotizziamo di essere nel riferimento dell'etere, pur non sapendo come si
dovrebbe fare per accertarcene.
C'e' modo per controllare che gli orologi "funzionano bene"? Quale e' questo
modo? Inoltre, considerati due orologi fissi nel riferimento dell'etere, O1
e O2, a distanza D l'uno dall'altro; quando l'orologio O1 segna l'istante t,
dobbiamo dire che *in quello stesso istante* anche l'orologio O2 (quello
distante D dall'orologio O1) sta segnando l'istante t? C'e' modo per
controllare che, in quel momento, i due orologi stanno segnando lo stesso
istante? Quale e' questo modo?

> L'alternativa qual'�?
> Credere nella relativit� speciale [...]
> Secondo la quale il tempo di sola andata della luce, � uguale alla met� di
> quella di andata e ritorno, solo per convenzione, e non perch� sia stato
> possibile verificarlo?

Eh si', l'alternativa e' certamente quella.
Cioe', ad essere precisi, l'alternativa a discorsi incomprensibili, e' di
fare discorsi comprensibili, che seguano il buon senso, cioe' quelli sui
quali si basa la relativita'. Ad ogni modo, se tu trovi non comprensibili i
discorsi sui quali si basa la relativita' fai bene a non fidarti. Pero', se
posso permetterti un consiglio, devi anche fare molta attenzione a muoverti
con i piedi di piombo. Se vuoi veramente capire devi essere intransigente. E
prima di inoltrarti nei discorsi devi possedere per bene gli argomenti sui
quali ritieni di basarti.
Quindi, tornando al supposto etere che, a tuo avviso, costituirebbe una
"alternativa" ai discorsi che io, diversamente da te, ritengo basati sul
buon senso (cioe' la relativita'), accettando anche l'esistenza di questo
etere in assenza di prove (anche in assenza della esplicitazione di quali
dovrebbero essere gli esperimenti che dovrebbero provarne l'esistenza),
quali risposte daresti alle domande che riportavo sopra?

> Selleri, nel suo libro "Lezioni di relativit�", dedica un paragrafo
> sull'"Identificazione del sistema privilegiato",

Per il momento direi di stendere un velo su questo paragrafo.
E, se posso permettermi un ulteriore consiglio, direi che sarebbe molto
meglio non arrivare a leggere quel paragrafo prima di avere chiare le
risposte alle domande che ponevo sopra.

> Ciao.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Jan 17 2009 - 19:27:46 CET

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