Re: Bell sull'esperimento di Aspect.

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Tue, 13 Jan 2009 13:00:03 +0100

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:gk5i5m$fic$1_at_nnrp-beta.newsland.it...
> Bruno Cocciaro wrote:
>
> > [questo e' il decreto di morte del realismo locale, che si pretende di
> > basare sui fatti, cioe' sull'esperimento di Aspect, non certo su
> > questioni sibilline relative al maggiore o minore numero di ipotesi di
> > questa o quella teoria].
>
> Bruno, questo e' un fraintendimento che farai meglio a chiarirti presto,
> perche' e' alla base di tutta la tua avventura.

Su questo evidentemente non concordiamo. A me pare di averlo ben chiaro.

> *Nessuno* sostiene che
> il realismo locale e' condannato dagli esperimenti *e basta*: questo
> sarebbe stupido, visto che una tale condanna e' *logicamente
> impossibile*.

Ma tutti (tutti gli ortodossi almeno) sostengono che la svolta decisiva si
sia avuta con l'esperimento di Aspect. E' a seguito dell'esperimento di
Aspect che si redige il decreto di morte del realismo locale, prima c'erano
solo "decreti di malattia". Gia' prima di Aspect c'erano state evidenze
sperimentali che mettevano fuori gioco le variabili nascoste nel senso in
cui le intendevano EPR (cioe' si era gia' osservato che la disuguaglianza di
Bell veniva violata negli esperimenti sui sistemi entangled). Rimaneva in
piedi solo l'eventuale comunicazione fra le misure.
Aspect, nell'interpretazione degli ortodossi, metterebbe fuori gioco anche
la possibilita' di comunicazione fra le misure.
Il mio discorso e' tutto nel mettere alla luce l' *errore* che compiono gli
ortodossi nel sostenere che le comunicazioni superluminali vanno scartate
perche' in conflitto con la RR.

> Nessun insieme (finito) di esperimenti puo' escludere da
> solo, e definitivamente, una ipotesi. C'e` sempre bisogno di una
> infrastruttura teorica, e nel caso del realismo locale questa struttura
> si chiama MQ+RR. In altre parole, la negazione del realismo locale e' un
> teorema, e come ogni teorema ha delle ipotesi (MQ e RR, appunto): se le
> neghi e' ovvio che il teorema cade.

Infatti io non nego ne' MQ ne' RR, se con "MQ e RR" intendiamo non la poco
importante "infrastruttura teorica (con annessa interpretazione
ortodossa)" ma l'importante "insieme di evidenze sperimentali note oggi".
Sostengo che la dimostrazione del teorema e' sbagliata. E lo e' in maniera
del tutto evidente. Di questo si deve semplicemente prendere atto. Preso
atto di cio' si puo' passare alle "questioni sibilline".

> E c'e' inoltre l'assunzione che il
> discorso sia scientifico; ipotesi infalsificabili non vanno prese in
> considerazione. Se ammetti questo tipo di ipotesi metafisiche, hai
> infiniti modi di salvare il realismo locale, ma nessuno scienziato serio
> te le prendera' in considerazione.

Appunto. Queste sono le questioni sibilline.

Si puo' sostenere che EPR nel 1935 facessero metafisica nel dire "ci saranno
delle variabili nascoste che rendono i risultati predeterminati.
Semplicemente siamo noi a non conoscerle, ma "li' dentro" ci devono essere
gia' scritte prima della effettuazione delle misure".
Lo si puo' sostenere sulla base del fatto che EPR non si preoccupano
minimamente di spiegare come si potrebbe falsificare la loro ipotesi di
esistenza di variabili nascoste. Fanno solo chiacchere. Non si preoccupano
di spiegare quali evidenze sperimentali dovrebbero derivare dalle loro
chiacchere. E infatti come chiacchere sono state bollate da molti
"scienziati seri".

Ma non sta scritto da nessuna parte che tutti gli scienziati devono
necessariamente bollare come chiacchere inconcludenti l'articolo EPR del
1935.

Esistono scienziati i quali ritengono che chi bolla come chiacchere
l'articolo EPR non ha
"assolutamente saputo cogliere la ricchezza, la profondita', e la fertilita'
dell'acuta analisi di EPR, il germe che ha portato ad un salto qualitativo
nella comprensione delle implicazioni del formalismo e della realta'
fisica." (Ghirardi "Un'occhiata alle carte di Dio" Saggiatore (1997) pag
168).
In sostanza, non c'e' dubbio che lo scienziato Ghirardi ritenga che le
"chiacchere" di EPR siano scienza. Non so dire se su questo punto
concorderebbe l'epistemologo Popper, ma personalmente ritengo la cosa di
scarso interesse. Qualora Popper non concordasse, io starei con Ghirardi:
quella e' scienza (direi che sia anche gia' scritto nella storia della
scienza il fatto che quella sia scienza).

Non c'e' dubbio sul fatto che, se si considerasse scienza l'articolo EPR, si
dovrebbe a maggior ragione considerare scienza l'articolo di Eberhard del
1989 nel quale non si dice "ci saranno delle variabili nascoste che non si
sa come individuare" (come fanno EPR) ma si dice "ci sara' un riferimento
privilegiato che andrebbe individuato cosi'". Ancora a maggior ragione
andrebbe considerato scienza il mio articolo del 2005 nel quale, nel
ripetere quanto dice Eberhard, spiego anche chiaramente che il modello e'
perfettamente compatibile con la RR.

Si potrebbe dire:
ma allora perche' Ghirardi sorvola totalmente su Eberhard che non viene
nemmeno citato (non in "Un'occhiata alle carte di Dio", non so se lo citi
mai altrove, ma non credo)?

La mia risposta e':
perche' Ghirardi commette l'errore di cui sopra. Sbaglia anche lui, come
tutti gli ortodossi, nella dimostrazione del teorema da te ricordato.

In "Un'occhiata alle carte di Dio" viene sostanzialmente assunto (come cosa
sulla quale non vale nemmeno la pena spendere due parole di giustificazione)
che l'esistenza di segnali superluminali sia incompatibile con la RR. Questo
e' il motivo per il quale, a mio parere, Ghirardi non prende nemmeno in
considerazione Eberhard.
In effetti, siccome Eberhard non e' che lo spieghi proprio benissimo che il
suo modello e' perfettamente compatibile con la RR, potrebbe anche essere
giustificabile il disinteresse di Ghirardi. Ma io lo spiego benissimo. Se si
puo' eventualmente sorvolare su Eberhard e basta, non si puo' sorvolare su
Eberhard+il mio articolo.

Poi naturalmente, in assenza di fatti decisivi, si puo' non concordare, ma
non si puo' sorvolare.
Una analisi acuta e dettagliata come quella effettuata da Ghirardi, che
arriva a prendere in considerazione "L' ultima spiaggia dei sostenitori del
microrealismo locale" (pag. 221), cioe' il cosiddetto "detection loophole"
che in effetti, a mio avviso, e' veramente arduo da sostenere (per quanto
Ghirardi lo prenda in considerazione al semplice scopo di sottolineare la
poca consistenza di questa "ultima spiaggia"), non puo' sorvolare sulla
"prima spiaggia".

> > observational level [se Bell avesse fatto i due conti che fara' poi
> > Eberhard avrebbe visto che questo e' falso: l'etere e' rivelabile
> > sperimentalmente].
>
> QUale etere? Nella storia della fisica ne sono stati proposti a dozzine.

Il riferimento che fa da supporto al "qualcosa" che, nell'esperimento di
Aspect, si propaga a velocita' superluminale, cioe' quello di cui parla Bell
in maniera confusa, poi riprende Eberhard in maniera molto meno confusa e
infine riprendo io in maniera per niente confusa.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Jan 13 2009 - 13:00:03 CET

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