Re: Sincronizziamo gli orologi

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 17 Mar 2018 16:27:44 +0100

"Tommaso Russo, Trieste" ha scritto nel messaggio
news:p8cf0k$5ql$1_at_dont-email.me...

> Io continuo a non capire perche' dai per scontato in qualsiasi caso un
> ordinamento causale. Dati due eventi correlati separati da un intervallo
> di tipo spazio, come si puo' dire quale dei due e' causa dell'altro?

Forse nel tuo intervento, nella seconda parte, c'e' qualcosa di piu' che non
avevo colto nella mia precedente risposta.
Provo a riformulare la domanda cosi' potrai confermarmi o meno che avevo
capito cosa volevi intendere:
ipotizzando la possibilita' di avere eventi correlati causalmente anche
quando essi siano separati da intervalli di tipo spazio, come si dovrebbe
fare per individuare causa ed effetto (visto che non ci si puņ affidare
all'ordinamento temporale)?
La mia risposta e' la seguente:
a) l'equazione ordinamento temporale=ordinamento causale non e' *mai*
sostenibile senza adeguata giustificazione (non lo e' indipendente
dall'essere gli eventi separati da intervallo di tipo spazio o no);
b) per eventi separati da intervallo di tipo tempo si puo' facilmente
dimostrare che ordinamento causale=ordinamento temporale indotto dalla
sincronizzazione standard (e da infinite altre), quindi, in questo caso,
causa ed effetto potrebbero essere individuati dalla semplice lettura degli
istanti segnati dagli orologi precedentemente sincronizzati (per quanto
causa ed effetto si potrebbero individuare anche in altro modo);
c) per eventi separati da intervallo di tipo spazio legati causalmente
l'equazione ordinamento causale=ordinamento temporale indotto dalla
sincronizzazione standard fallisce, quindi, in questi casi si pone
necessariamente la questione su come si fa ad individuare causa ed effetto.
A mio modo di vedere si fa cosi':
quando due eventi sono legati causalmente, indipendentemente dalle
proprieta' dell'intervallo che li separa (tipo tempo, o luce, o spazio),
c'e' sempre un qualche messaggero che si propaga dal punto dove avviene la
causa al punto dove avviene l'effetto. Tale messaggero e' sempre associato a
una quantita' di moto. Il vettore quantita' di moto e' sempre diretto dalla
causa verso l'effetto. Per sapere chi e' causa e chi effetto si deve
osservare la quantita' di moto del messaggero (non gli istanti segnati dagli
orologi, fissati nei punti dove avvengono causa ed effetto, precedentemente
sincronizzati convenzionalmente; l'ordinamento causale e' "roba seria", che
non ha nulla a che fare con le convenzioni liberamente scelte da noi).

Tratto la questione nel paragrafo 5.4 di
Physics Essays, Volume 26: Pages 531-547, 2013
https://arxiv.org/pdf/1209.3685.pdf

> TRu-TS

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
---
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Received on Sat Mar 17 2018 - 16:27:44 CET

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