maitre Aliboron ha scritto:
> Dopo avere
> sfatato il mito massa=peso con la domandina: "se massa=peso perche' lo stesso corpo
> pesa di meno sulla Luna?" (lui ha capito che la massa e' una caratteristica
> del corpo)
Effettivamente il mio 51% (chiamarla meta' sarebbe riduttivo), che da
decenni insegna queste cose proprio a quella classe d'eta', mi conferma
che tutti i dodicenni capiscono quest'argomento, perche' tutti hanno
visto il filmato dell'astronauta che procedeva balzelloni sulla luna.
> , adesso si aspetta, se non una definizione corretta, almeno una
> spiegazione plausibile.
Hai ricevuto alcuni suggerimenti molto validi, direi (calcio al pallone,
spinta dell'auto in garage), ma faccio mio ed amplio il suggerimento di
Pastore:
> a quell'eta', ... fagli fare osservazioni
e non soltanto a quell'eta', aggiungo :-), e sopratutto, abituandolo a
sempre "osservare" e non limitarsi a "vedere e sentire", in modo da
ricordare meglio.
Le cose si spiegano piu' facilmente se si possono riportare alle
esperienze di chi ascolta. Ma se queste esperienze sono molto povere,
mancano i punti di aggancio... faccio due esempi semplici:
- la conservazione del momento della quantita' di moto e' cosa non solo
ovvia, ma *tecnica sfruttata* dai pattinatori su ghiaccio e rotelle o
danzatori che eseguono trottole. Ma quanti ragazzi arrivano a questo
livello di competenza ginnica?
- la forza di Coriolis e' sperimentata di persona da chi si muove su una
giostra formata da un'unica piattaforma rotante su cui e' possibile
muoversi in ogni direzione. Anni fa se ne trovavano in molti
parchi-gioco. Oggi non piu', e temo siano state eliminate in ossequio a
qualche norma di sicurezza...
Un'esperienza che metta in evidenza il significato della massa e faccia
intuire, prima ancora di venirne a conoscenza, i tre principi della
dinamica, non e' molto comune, perche' richiede che si verifichino tre
condizioni:
- ininfluenza della forza peso (e questo, se non puoi pagarti una
vacanza in orbita, l'ottieni solo limitando i movimenti a quelli
orizzontali);
- minimizzazione degli attriti di masse mobili (per "vedere" il primo
principio);
- saldo punto d'appoggio su una massa molto grande (per valutare
l'effetto delle forze esercitate, e intuire quindi il secondo principio,
senza essere confusi dal rinculo)
oppure
- possibilita' di mettere in movimento anche se' stessi con attrito
minimo (per "vedere" il terzo principio).
Conosco solo due situazioni dove un dodicenne (ma anche +enne) puo'
trovarsi in queste condizioni - ed acquisire intuitivamente, senza che
nessuno gli spieghi nulla, i tre principi della dinamica che poi
riconoscera' immediatamente quando gli verranno esposti:
- sul ghiaccio, spingendo oggetti che scivolano con bassissimo attrito,
ed indossando, a seconda, scarpe chiodate o con suola liscia (se non
pattini);
- maneggiando una piccola barca (con carena pulita e basse velocita'
l'attrito e' praticamente nullo), e provando a spingerla, talvolta vuota
e talvolta con un compagno a bordo, via dal molo, o via dalla *propria*
barca.
Vista la stagione (e il fatto che facevi a palle di neve) adesso
potresti spedirlo a un palazzo del ghiaccio a fare qualche esperienza di
curling (con stones da 20 kg) e Stock Sport (con birilli di 4-5 kg); e
iscriverlo a un corso di optimist fra qualche mese. :-)
> Adesso vado a finire di spiegargli come sono andate veramente le cose
> con Alitalia. :-)
Beh, qui sei OT: questo fa parte dell'educazione civica. :-)
--
TRu-TS
Received on Fri Jan 16 2009 - 01:40:43 CET