marcofuics ha scritto:
> Se un sistema non e' in equilibrio:
> A) non vale per esso la considerazione termodinamica e quindi
> Boltzmann...
> B) si puo' sempre pensare che esso sia parte di un altro sitema
> superiore.... e siccome l'entropia e' additiva............... potremmo
> pensare di replicare la cosa 100 e 1000 e tante volte in maniera tale
> che ognuno sia entropicamente nella stessa condizione e quindi
> stabilire che alla fine la situazione di nn equilibrio non e' un
> problema.
> La A e la B si pestano i piedi a Vicenza
A Vicenza non so come ragionino :-), ma di solito si opera con il
procedimento B, ma all'incontrario: si pensa al sistema come formato da
moltissimi sottosistemi, piccoli ma ancora con un numero abbastanza
grande di componenti da poterli pensare nell "equilibrio termodinamico
locale" di cui parlava Pastore. Il che pero' non e' sempre possibile.
>> Un sistema (chiuso) lontano
>> dall'equilibrio non e' semplicemente un sistema in uno stato a entropia
>> molto minore di quella massima possibile?
>
> perche' <<molto>> minore?
> minore... mi sembra sufficiente....
No, volevo solo sgomberare il campo da tutte le fluttuazioni statistiche
che sono osservabili in un esperimento di durata abbastanza lunga (moti
Browniani, ad esempio).
> hmmm
> Stai dicendo che l'accelerazione con cui un sistema lontano
> dall'equilibrio si porta verso l'eq.brio e' legato all'entropia?
No, no, non avevo nessuna intenzione di addentrarmi in questo campo:
anche se efettivamente la _velocita'_ con cui un sistema si avvicina
all'equilibrio dipende dall'entita' dello squilibrio e quindi dal valore
dell'entropia. Ma dipende anche da tante altre caratteristiche del
sistema: per esempio, il calore (delta minuscolo)Q/dt che passa da un
corpo piu' caldo ad uno piu' freddo separati da un cattivo conduttore
termico e' proporzionale a T_2-T_1 (Fourier), mentre se i corpi sono
separati da spazio vuoto e' proporzionale a T_2^4-T_1^4 (Stefan).
>> Per definire l'entropia di un
>> sistema in uno stato noto non occorre usarne la temperatura (che, lei
>> si', puo' essere non definibile), basta calcolare la numerosita' (in
>> microstati) del suo macrostato e applicare la relazione di Boltzmann.
>
> Si pero' Boltzmann nasce e cresce e si sviluppa solo perche' ci siamo
> messi a ragionare su un sistema che --consideravamo-- in equilibrio
Si': ma, come dicevo a Pastore, il conteggio della numerosita' dei
microstati di un macrostato dato e' possibili, in linea di principio,
per qualsiasi sistema; Boltzmann ha dimostrato che con la sua relazione
si arriva, *in caso si equilibrio*, alla stessa quantita' S definita per
via termodinamica (e che ha senso solo quando T sia definibile almeno
localmente).
ciao
--
TRu-TS
Received on Sun Jan 11 2009 - 00:48:34 CET