"Elio Fabri" ha scritto nel messaggio
news:fherrbFuaqaU1_at_mid.individual.net...
> Non discuto ora la tesi centrale ("c'è *sempre*") ma un punto secondario
> (si fa per dire): come definisci il tipo dell'intervallo?
Beh, e' possibile che usare le parole "intervallo di tipo spazio" possa non
essere corretto posto il mio punto di vista. Nel senso che, credo, una tale
terminologia porterebbe con se' dietro tutto un formalismo (metrica ecc.)
che, se non c'e' (o se potrebbe forse esserci in via di principio, ma non si
e' esplicitato, almeno non per ora), allora meglio sarebbe usare termini
diversi.
Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, con "eventi separati da intervallo di
tipo spazio" intendo semplicemente questo:
siano E1 ed E2 due eventi;
simultaneamente ad E1 viene generato (nel punto P1 associato ad E1) un
fascio luminoso F1;
simultaneamente ad E2 viene generato (nel punto P2 associato ad E2) un
fascio luminoso F2;
avviene che
l'arrivo di F1 nel punto P2 e' successivo all'evento E2 e
l'arrivo di F2 nel punto P1 e' successivo all'evento E1;
> Domanda che se ne porta dietro molte altre: se non vuoi usare grandezze
> "convenzionali", come definisci la metrica? come interpreti le trasf. di
> Lorentz?
Devo dire che queste sono domande che sto prendendo in seria considerazione
da tanto tempo e alle quali sarei riuscito a rispondere solo parzialmente.
Ad esempio ho risposto per le trasformazioni di Lorentz
https://www.dropbox.com/sh/cykwwsgpb88v137/AABE15_dTOypcNPJEFP0Pqe3a?dl=0
(sono le eq. 18 e 19; per il caso non unidimensionale Deltax, Deltax' e B
diventano vec{Deltax}, vec{Deltax'} e vec{B})
non ho risposto per la metrica, per quanto ci abbia pensato un po'. E sono
totalmente in alto mare per quanto riguarda i campi (le eq. di Maxwell). Lo
scoglio principale è cercare di capire cosa "e'" il gradiente di un campo
(e, in generale, di una qualsiasi funzione) in assenza di un "tempo di
sistema".
Come mi era gia' successo di notare in passato, faccio presente di non
essere l'unico a prendere in seria considerazione tali domande.
J. Stachel e S. Sarkar, in "Did Malament Prove the Non-Conventionality of
Simultaneity in the Special Theory of Relativity?" Philosophy of Science,
Vol. 66, No. 2 (Jun., 1999), pp. 208-220, dicono:
"Of course, the best way to demonstrate the conventionality of simultaneity
is to formulate the basic structure of the special theory of relativity
without the use of any simultaneity convention. Elsewhere, we will show how
this can be done using radar ranging coordinates (i.e., advanced and
retarded times) to coordinatize events with respect to an inertial world
line, [...]"
Purtroppo il lavoro che avrebbero dovuto presentare "elsewhere" non c'e'.
Anni fa ho contattato privatamente uno dei due autori e mi ha detto che la
collaborazione in seguito e' diventata piu' problematica perche', se ben
ricordo, l'altro ha cambiato sede ... il tempo e' passato e "elsewhere" non
hanno piu' scritto quanto dicevano sopra.
> Elio Fabri
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
---
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Received on Thu Mar 22 2018 - 15:19:21 CET