Re: Ordine v/c

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 25 Mar 2018 14:30:15 +0200

"Elio Fabri" ha scritto nel messaggio
news:fherrcFuar0U1_at_mid.individual.net...

> Bruno Cocciaro ha scritto:
>> La forza di Lorentz si usa scrivere cosi':
>>
>> dp/dt = q (v/c) * B
>>
>> parrebbero entrarci le grandezze convenzionali dt e v (velocita' one-way
>> della particella; c e' la velocita' di andata e ritorno della luce).
> Perché c è la vel. di andata e ritorno?

La risposta piu' banale potrebbe essere perche' la c one-way non esiste.
Certo, questa sarebbe una risposta in ottica convenzionalista. Ma se uno
volesse assumere un'ottica non convenzionalista ed eventualmente volesse
portare la forza di Lorentz a supporto del fatto che la c one-way entra
nelle leggi della fisica, dovrebbe spiegare perche' quella c dovrebbe essere
la c one-way e non la c di andata e ritorno gia' definita prima di parlare
di forza di Lorentz.

>> B non credo sia convenzionale (per quanto i campi in ottica
>> convenzionalista non li ho mai trattati a dovere).
> Mah...
> Pensa all'espressione dei campi prodotti da una carica in moto uniforme.

Beh si', ti dicevo che riguardo ai campi personalmente sarei in alto mare.

Naturalmente ci sarebbe sempre la possibile scappatoia di dire che non solo
i quadrivettori ma anche i tensori di ogni ordine assumerebbero forma
diversa una volta scelta una sincronizzazione diversa e in questo caso la
forza di Lorentz si potrebbe sempre scrivere in termini di dt e v sapendo
che, cambiando sincronizzazione, si dovrebbero opportunamente trasformare
gli enti convenzionali (dt, v ed eventualmente B, che pero' non e'
convenzionale se ben capisco cosa dicono a tale proposito Anderson e al).
Cioe' si dovrebbero seguire le leggi dell'elettromagnetismo (scritte per
generica sincronizzazione) riportate nella review di Anderson e al. al
paragrafo 2.3.3, ma qui, come hai capito, io avrei un progetto ben piu'
ambizioso (al quale non mi dedico anima e corpo perche' non ho idea di se e
come potrei portarlo a termine, inoltre non sono sicurissimo che debba
esistere un modo per poterlo a termine) che e' quello che, nel post del
22/3, ricordavo con le parole di J. Stachel e S. Sarkar:
"Of course, the best way to demonstrate the conventionality of simultaneity
is to formulate the basic structure of the special theory of relativity
without the use of any simultaneity convention".
Cioe' nel progetto ambizioso, ad esempio, le trasformazioni di Lorentz si
scrivono come le riporto in
https://www.dropbox.com/s/sgezwv4o8vjwiju/Lorentz.pdf?dl=0
alle eq (18) e (19), non come le riportano Anderson e al. al paragrafo
2.3.1. Per inciso, noto che il link che ho riportato nel post del 22/3 e'
sbagliato, quello che riporto ora e' corretto.

> Altra domanda: p non è convenzionale, sta bene. E l'energia?
> E la legge di trasf. di un 4-vettore, come (E,cp)?

Qua immagino che tu intenda la legge di trasformazione per sincronizzazione.
Cioe', come si scrive il quadrivettore energia impulso quando si cambia
sincronizzazione? cp e' invariante per sincronizzazione (p e' non
convenzionale), e la E come si trasforma?
Anderson e al rispondono che si trasforma come si trasformano tutte le
componenti temporali di tutti i quadrivettori:
E' = E - vec{k}*vec{cp}
essendo vec{k} il vettore di sincronizzazione.
E il teorema di conservazione dell'energia?
Nel formalismo quadrimensionale, per sistemi isolati, quello che si conserva
e' il quadrivettore energia impulso:
(E_1,in; cp_1,in)+(E_2,in; cp_2,in) = (E_1,fin; cp_1,fin)+(E_2,fin;
cp_2,fin)
che continua a valere anche nella forma
(E'_1,in; cp'_1,in)+(E'_2,in; cp'_2,in) = (E'_1,fin; cp'_1,fin)+(E'_2,fin;
cp'_2,fin).

Pero', per quanto mi riguarda, io non chiamerei energia la componente
temporale del quadrivettore energia impulso. Questo perche' e' possibile
individuare un processo di misura dell'energia e quello darebbe come
risultato Sqrt((m*c^2)^2 + p^2/m).
Ad esempio si puo' mettere una molla su una bilancia. Si spara la pallina
sulla molla e, quando la pallina arriva a fermarsi rispetto alla bilancia,
si blocca la molla e si osserva l'incremento di massa misurato dalla
bilancia. Quell'incremento (moltiplicato c^2) si chiama energia della
particella, cioe' l'energia che aveva la particella prima del processo di
misura e che la particella avra' di nuovo qualora decidessimo di sbloccare
la molla. Si osserva sperimentalmente che quell'incremento e' proprio uguale
a Sqrt((m*c^2)^2 + p^2/m). Cioe', misuriamo m e p, poi eseguiamo la misura
appena detta. Non e' "logico" che la misura detta dia l'esito Sqrt((m*c^2)^2
+ p^2/m). L'esito e' quello perche' la natura stabilisce che lo sia.

Discorso diverso per quanto riguarda lo scalare Sqrt(Dtau^2 + Dx^2/c^2) per
il quale non e' possibile individuare alcun processo di misura. Tutte le
"misure" proposte dai non convenzionalisti si rivelano in realta' processi
che *e' logico* che diano l'esito Sqrt(Dtau^2 + Dx^2/c^2).

>Elio Fabri

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
---
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Received on Sun Mar 25 2018 - 14:30:15 CEST

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