Re: Sincronizziamo gli orologi

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sat, 24 Mar 2018 12:09:25 +0100

ADPUF ha scritto:
> Ma due torri campanarie a 3 chilometri di distanza potevano suonare il
> mezzogiorno e il suono si propagava senza dover spostare gli orologi.
>
> (Oppure si sarebbero potuti usare dei "semafori" luminosi o a bracci,
> come nei primi telegrafi.)
>
> Quindi un sincronismo di tipo "ferroviario" era possibile, almeno
> sulla terraferma: l'orologio del Re spaccava il mezzogiorno, il
> cannone del Re tuonava e gli orologi posti a distanze via via
> crescenti venivano sincronizzati utilizzando dei cannoni "ripetitori"
> che propagavano l'"onda sonora di mezzodì" verso la periferia del
> regno.
>
> (Domanda collaterale: quanto ci mette il suono a percorrere la
> distanza fra il Gianicolo e Ragusa, o Aosta, o Trieste?)
Questo è facile: trascurando tutti i ritardi dovuti alla ripetizione
del segnale, un percorso di 1000 km richiede 50 minuti.
Ma non sarebbe stato difficile tenerne conto, anche se non in modo
preciso.

Franco ha scritto:
> Aggiungo un paio di osservazioni. Con il telegrafo si sincronizzavano
> gli orologi, e mi pare che con la diffusione del telegrafo negli Stati
> Uniti si fosse cominciata l'unificazione del tempo in "fusi orari",
> evitando che centri vicini avessero ore un po' diverse. Il tutto anche
> per semplificare l'orario dei treni.
>
> Altro modo per sincronizzare gli orologi era un lampo di luce visibile
> dalle due postazioni. Metodo usato per sincronizzare gli orologi sui
> versanti italiano e francese prima dello scavo di un tunnel (Frejus,
> credo), facendo esplodere una mina di notte sulla cima di una
> montagna. Non ricordo perche' dovessero sincronizzare gli orologi,
> forse per verificare la distanza fra le due stazioni con metodi
> astronomici, anche se mi pare che la rete geodetica francese e
> italiana fossero gia` collegate.

Ringrazio entrambi.
Alcune cose non le sapevo, ma altre avrebbero potuto venirmi in mente.
Difficile dire a che grado di precisione si potesse arrivare coi vari
metodi.
Dove esisteva una rete geodetica, era sicuramente superiore la
sincronizzazione su base astronomica.
Ma certo per usi pratici, tipo gli orari ferroviari, dov la tolleranza
di un minuto era del tutto accettabile, una sincron. telgrafica credo
andasse più che bene.

Da punto di vista didattico, l'interesse delle vsotre osservazioni sta
nell necessità di confrontare lo scopo di una sincron. con le
possibilità di una tecnica.
La cosa non è affato banale a livello di scuola secondaria, e sarebbe
assai bello se venisse trattata.

Credo che aggiungerò un emendamento all'articolo pubblicato, in base
ai vostri commenti.
Grazie ancora.
                                                  

-- 
Elio Fabri
Received on Sat Mar 24 2018 - 12:09:25 CET

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