Re: Sincronizziamo gli orologi

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sat, 24 Mar 2018 12:08:29 +0100

Bruno Cocciaro ha scritto:
> Beh, e' possibile che usare le parole "intervallo di tipo spazio"
> possa non essere corretto posto il mio punto di vista. Nel senso che,
> credo, una tale terminologia porterebbe con se' dietro tutto un
> formalismo (metrica ecc.) che, se non c'e' (o se potrebbe forse
> esserci in via di principio, ma non si e' esplicitato, almeno non per
> ora), allora meglio sarebbe usare termini diversi.
Certo, questo è il punto.
E più avanti scrivi:

> J. Stachel e S. Sarkar ... dicono:
> "Of course, the best way to demonstrate the conventionality of
> simultaneity is to formulate the basic structure of the special theory
> of relativity without the use of any simultaneity convention.
> Elsewhere, we will show how this can be done using radar ranging
> coordinates (i.e., advanced and retarded times) to coordinatize events
> with respect to an inertial world line, [...]"
Perfetto.

> Purtroppo il lavoro che avrebbero dovuto presentare "elsewhere" non
> c'e'. Anni fa ho contattato privatamente uno dei due autori e mi ha
> detto che la collaborazione in seguito e' diventata piu' problematica
> perche', se ben ricordo, l'altro ha cambiato sede ... il tempo e'
> passato e "elsewhere" non hanno piu' scritto quanto dicevano sopra.
Ah, ecco :-)
Naturalmente che Stakel e Sarkar non ci siano riusciti, e così pure -
credo - nessun altro, non dimostra che sia impossibile.
Però fa venire qualche dubbio.

> Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, con "eventi separati da
> intervallo di tipo spazio" intendo semplicemente questo:
> siano E1 ed E2 due eventi;
> simultaneamente ad E1 viene generato (nel punto P1 associato ad E1) un
> fascio luminoso F1;
> simultaneamente ad E2 viene generato (nel punto P2 associato ad E2) un
> fascio luminoso F2;
> avviene che
> l'arrivo di F1 nel punto P2 e' successivo all'evento E2 e
> l'arrivo di F2 nel punto P1 e' successivo all'evento E1;
Non mi soddisfa.
"Punto P1 associato ad E1" ha senso solo se hai previamente fissato un
rif.
Ma se fai questo, la definizione viene a dipendere dal rif., a meno di
non riuscire a dimostrare che non ne dipende.

Preferirei una definizione intrinseca, ma vedo delle difficoltà a
darla restando nel tuo spirito.
Per es. potremmo sostituire "punto P associato all'evento E" con
"qualsiasi punto materiale la cui linea oraria passa per E, dando per
scontato che tali linee orarie siano di tipo tempo (senza dirlo)-
Ma tu vuoi salvare la possibilità dei tachioni, suppongo :-)

Inoltre preferirei una definizione esclusivamente geometrica, ossia
che non faccia ricorso a fatti sperimentali.
Voglio dire: definire una geometria minkowskiana, e poi dimostrare
(postulare?) che la geom. fisica dello spazio-tempo lo è.

Ti sarà perfettamente chiaro che per me il problema non sussiste,
perché io non ho obiezioni a usare la sincr. standard, avendone
dimostrato la significatività fisica.
(Anche se a quanto pare non sono ancora riuscito a convincerti di
ciò.)
A questo proposito, mi sono pentito di aver scritto quello che citi:
> Ciò non significa che sia l'unica sincronizzazione logicamente ed
> empiricamente possibile: è questo il solo contenuto inconfutabile
> della tesi convenzionalista.
Avrei dovuto essere più netto, in favore della sincr. standard.

> Lo scoglio principale è cercare di capire cosa "e'" il gradiente di
> un campo (e, in generale, di una qualsiasi funzione) in assenza di
> un "tempo di sistema".
E certo!
In effetti è difficile pensare a *tutta* la fisica che conosciamo,
senza un "tempo di sistema".
Auguri :-)
                                                        

-- 
Elio Fabri
Received on Sat Mar 24 2018 - 12:08:29 CET

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