Re: Ipse dixit (era: Esiste un vero vuoto?)

From: Giorgio Bibbiani <giorgio_bibbianiTOGLI_at_virgilio.it.invalid>
Date: Thu, 18 Dec 2008 17:25:04 +0100

Elio Fabri ha scritto:
> Giorgio Bibbiani ha scritto (16 Dec 2008 14:39:15):
>> Come ho scritto in precedenza, la RR non e' sufficiente a rendere
>> conto dei risultati ottenuti da Hafele e Keating, ci vuole la RG.
> Questo vorrei che tu lo spiegassi meglio.
> Intendo dire che posso essere d'accordo oppure no, a seconda di cio'
> che intendi esattamente.

Sicuramente ci saranno cose da correggere in cio' che scrivo,
do solo una risposta qualitativa basandomi su cio' che ricordo
e non mi azzardo a fare calcoli perche' e' troppo tempo che
non penso a queste cose, e non ho qui con me manuali di RG.
Nell'esperimento si sono confrontati i tempi misurati dagli orologi
a bordo degli aerei che hanno circumnavigato il globo, uno verso
est e uno verso ovest, con il tempo misurato da un orologio al suolo.
Intendevo dire che e' necessario applicare la RG perche' la RR
e' applicabile solo in uno spaziotempo piatto o comunque
in un riferimento localmente inerziale, in questo caso la curvatura
dello spaziotempo non e' invece trascurabile e determina
tra i tempi misurati dagli orologi in volo e al suolo una
correzione dello stesso ordine di grandezza di quello che
sarebbe stato l'effetto gemelli in uno spaziotempo piatto.
Ad es. supponendo che la massa della Terra fosse stata nulla
allora un sistema di riferimento coordinato globale non rotante
con origine nel centro della Terra sarebbe risultato inerziale,
e si sarebbe potuto usare la RR per calcolare i tempi propri
misurati dai vari orologi, integrando i tempi propri infinitesimi
dei vari orologi in questo sistema di coordinate.
Viceversa come conseguenza del principio di equivalenza
(quindi della RG) si ha che confrontando i tempi misurati
da orologi posti in differenti potenziali gravitazionali risulta
che questi tempi differiscono, di questo effetto bisogna tenere
conto nell'interpretazione dell'esperimento di Hafele e Keating
dato che la massa della Terra non e' trascurabile.
Oppure, credo, si sarebbero potuti calcolare i tempi propri
dei vari orologi usando la RR, pero' usando infiniti differenti
sistemi di riferimento accelerati solidali agli orologi, con metrica
non minkowskiana, ma ancora si sarebbe dovuto usare
il principio di equivalenza (e quindi in sostanza la RG) per stabilire
l'equivalenza locale tra il campo gravitazionale terrestre e
l'accelerazione.

> E purtroppo, visto che siamo in presenza di un pubblico assai vario,
> e' bene non dare adito a equivoci ;-)

OK, ti ringrazio per l'interesse e aspetto le tue correzioni :-)

Ciao
-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Thu Dec 18 2008 - 17:25:04 CET

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