"argo" <brandobellazzini_at_supereva.it> wrote in message
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> Ciao.
> Dunque vorrei fare una critica ai sostenitori dei tachioni.
> Mi piacerrebbe vedere una dinamica esplicita, scritta nero su bianco
> associata a queste nuove particelle.
Questa dubito che esista. Ne dubito principalmente per i motivi che dico
sotto. Poi potrebbe darsi comunque che esista ma io non la conosco.
> Mi pare che parli quasi sempre a livello cinematico o limitandoti alla
> conservazione dell'energia e dell'impulso.
Si', almeno io mi limito solo a conservazioni di energia e quantita' di
moto. Cioe' mi limito a cio' che conosco.
> Invece mi piacerebbe vedere
> una teoria di campo (tramite il quale sono scritte ai giorni nostri le
> interazioni fondamentali) per i tachioni, una lagrangiana,
> un'interazione, qualcosa di tangibile che puo' essere vagliato
> sperimentalmente e avere una certa rilevanza per spiegare altre
> questioni aperte.
Purtroppo io di teoria dei campi non ne so assolutamente niente quindi non
saprei cosa dirti a proposito.
Il motivo per il quale dicevo sopra che dubito esista una teoria di campo
per i tachioni (intendendo con cio' una teoria di campo "seria",
accettabile; puo' darsi che qualcosa di inaccettabile classificabile come
"teoria di campo per i tachioni" esista, pero', a causa della
inaccettabilita', non e' nota) e' che la grandissima maggioranza di articoli
sui tachioni e' scritta da gente che, in tutta evidenza, non ha ancora
portato a compimento la discesa del tempo dall'olimpo dell' a priori.
L'esempio piu' eclatante e' dato dagli articoli di Bilaniuk e Sudarshan
(1962 poi 1969) che hanno dato il via a tutto il filone noto come "principio
di reinterpretazione" (40 anni fa si sarebbero anche potuti accettare
articoli che sorvolassero completamente sulla convenzionalita' della
simultaneita'; oggi non sono piu' accettabili). Praticamente quasi tutti gli
articoli esistenti sui tachioni si inseriscono in quel filone. E, secondo
me, il principio di reinterpretazione fa un casino abissale e lo fa proprio
perche' non distingue i fatti dalle convenzioni, anzi, mette le convenzioni
sopra ai fatti, ribaltando completamente il corretto modo di procedere:
l'emissione di un tachione avente E<0 viene "reinterpretata" come
assorbimento di un tachione con E>0. Come se l'emissione o l'assorbimento di
un segnale potessero essere da noi liberamente interpretati a piacere (e il
"principio" starebbe li' a spiegarci quale dovrebbe essere la corretta
interpretazione). Come se fosse di nostra competenza decidere chi e' la
causa e chi l'effetto. Il verso del vettore quantita' di moto si
"reinterpreta" in modo tale da far si' che non avvenga mai che, in
sincronizzazione standard, un tachione viene emesso alle 3 per poi essere
assorbito alle 2 (questo fatto, come l'essere E<0, viene visto come
inaccettabile, quindi si "reinterpreta" scambiando la causa con l'effetto,
cioe' si sorvola sulla fisica per mantenere fermo cio' che ci sembra imposto
dalle nostre convenzioni).
E' del tutto evidente che se non si superano i casini del principio di
reinterpretazione (cioe' se non si prende atto della convenzionalita' della
simultaneita') non si potra' mai dire niente di sensato sui tachioni. In
particolare non si potra' scrivere alcuna teoria di campo seria sui tachioni
(che comunque, come dicevo in apertura, in via di principio potrebbe anche
esistere, ma, se esiste, io non la conosco).
> Ma se provi a costruire una lagrangiana per i tachioni avrai dei
> problemi di stabilita' e unitarieta' della teoria stessa. Questo e' un
> fatto abbastanza generale e parlo anche per esperienza personale: in
> uno degli utlimi paper ho fatto dei conti per una teoria che presenta
> l'operatore -_at_x^{2} sulla semiretta anche con autovalori negativi
> (dovuti a dei termini di bordo con appunto massa quadra negativa). Il
> vuoto non era stabile, l'hamiltoniana non era autoaggiunta pur essendo
> hermitiana e l'energia conservata anche al bordo, e l'evoluzione
> temporale non era unitaria. Inoltre si aveva rottura spontanea
> dell'inversione temporale.
Argo, su tutto quanto dici qua non so cosa dirti.
Ma sono pressoche' *sicuro* che, qualora tu riuscissi a spiegarmi per bene
in cosa consisterebbero i problemi, la soluzione potrei dartela.
Uso il condizionale non perche' dubito delle tue capacita' espositive.
Dubito (seriamente) delle mie capacita' di comprensione. Magari tu ti metti
li' e mi spieghi tutto in maniera completa e chiarissima ... pero' io
continuo a non capire (causa lacune di base troppo estese).
Ad ogni modo, se ti va di buttare giu' qualche pagina tipo
"prendi questa equazione ... che descrive ... (cioe' il suo significato
fisico e' ..., come eventuale verifica sperimentale, anche ideale, di quanto
descritto dall'equazione potremmo immaginare ...), si nota che ... cioe' si
hanno questi ... problemi di carattere fisico che sembrerebbero
insormontabili."
bene, come dicevo, io mi sento di poterti dire che, se riuscissi a capire
quali sarebbero questi "problemi insormontabili", riuscirei anche a dirti in
che maniera invece quei problemi si dovrebbero risolvere.
Baso questa mia sicurezza (che capisco bene che potrebbe anche essere vista
come "sfacciataggine") su quanto dicevo sopra, cioe' sul fatto che se i
tachioni non si trattano correttamente viene naturale incappare in casini
grossi tipo quelli del principio di reinterpretazione.
L'indirizzo email e' funzionante. Se decidi di mandarmi le pagine di cui
sopra le studierei veramente volentieri. Nel caso, non avere alcun timore di
"offendermi", scendi anche in particolari che magari ti sembrano banali (non
e' per niente detto che siano banali anche per me).
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Dec 16 2008 - 13:19:35 CET