In data Fri, 21 Nov 2008 11:12:43 +0100, Aleph ha scritto:
> una volta fissato, in modo arbitrario, il livello dell'intervallo di
> confidenza
Non � unico, ma non � arbitrario, risponde a ben determinate esigenze.
> (Hai provato a pensare a cosa accadrebbe se fissassi,
> arbitrariamente, un livello di confidenza a 3,1,a 3,11 o a 3,111 sigma?).
Non sono sicuro di aver capito il senso della domanda. Aumenterei
l'ampiezza dell'intervallo, e complicherei inutilmente i calcoli.
> L'obiezione di Pomante, che condivido, � che comunque tu possa giocare con
> i numeri alle due cifre significative del tuo errore non corrisponde una
> determinazione altrettanto valida della misura (in pratica l'incertezza si
> trova gi� sulla cifra precedente).
Mica tanto d'accordo. La varianza, se uno si vuole sbattere, si pu�
determinare anche in modo pi� accurato di una cifra decimale.
> Entrambe le scelte equivarrebbero a una modifica della percentuale
> inizialmente stabilita dell'intervallo di confidenza e non mi sembra poi
> cos� strano per due motivi:
>
> 1) il livello dell'intervallo di confidenza �, entro certi limiti,
> arbitrario;
S�, ma appunto per evitare incomprensioni e soprattutto per rendere
confrontabili i risultati, � bene riferirsi a degli standard.
Quindi variare di volta in volta l'intervallo di confidenza mi produce
dei risultati che non posso paragonare fra loro.
> 2) non va dimenticato che a parte gli errori massimi esitono, e sono ben
> pi� rognosi, gli errori sistematici.
Che si possono valutare anch'essi e includere nell'intervallo di errore.
> E' inutile stare a fare i fighetti con due cifre nell'errore massimo (o
> assoluto) se poi sei in presenza di errori sistematici (comunque sempre
> presenti) di un certo rilievo.
Se non ne ho tenuto conto, hai perfettamente ragione.
> In astrofisica e in cosmologia l'incertezza delle misure � solitamente
> cos� grande che esprimere gli errori con due cifre significative sarebbe
> semplicemente ridicolo: non so se Hubble, quando diede la prima stima del
> valore della sua celebre costante, utilizz� un errore a due cifre. Il
> fatto interessante � che, come fu dimostrato negli anni sucessivi tale
> misura era sbagliata di una cosettina di niente come il 800% circa!
Chiaro, ma parlando in generale ci sono campi dove le misure sono un po'
pi� agevoli.
> Il punto � che l'incertezza stimata nel modo che dici pu� tramutarsi in
> buona sostanza in un artefatto numerico pi� o meno grande.
Da un punto di vista filosofico, � chiaro che ci pu� essere sempre
qualcosa di cui non sto tenendo conto. Il punto � che se io determino
una incertezza in un certo modo e oltre ogni ragionevole dubbio, se poi
per qualche motivo ne scrivo una che � di 2/3 pi� grande, come nel mio
esempio, sto commettendo un errore per eccesso di prudenza.
--
Giacomo "Gwilbor" Boschi
http://gwilbor.splinder.com/
Received on Fri Nov 21 2008 - 20:03:20 CET