Re: Com'è stato ricavato il valore -273,15 per lo zero assoluto?
In data 26 ottobre 2008 alle ore 21:30:08, Elio Fabri
<elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> valter.gavioli_at_gmail.com ha scritto:
>> sto cercando risposta alla seguente domanda:
>> in che modo si � arrivati a calcolare che lo zero assoluto ha il
>> seguente valore di -273.15 C ??
> Ho letto tutto il thread, e mi sono fatto l'idea che per rispondere
> alla domanda si debba ripartire da zero (assoluto :-) )
> Infatti la domanda coinvolge un bel po' di termodinamica e non solo...
>
> Per cominciare: abbiamo il fatto sperimentale che l'equilibrio
> termico e' una proprieta' transitiva (_postulato zero_) e questo puo'
> essere con un certo abuso espresso dicendo che corpi in equilibrio
> termico hanno in comune il valore di una grandezza fisica: la
> temperatura.
> L'abuso consiste nel fatto che se non si aggiunge altro non e' ancora
> possibile interpretare la temperatura come grandezza dotata di valore
> numeri, ma solo come una serie di "classi di equivalenza".
>
> Un secondo passo lo facciamo col secondo principio, di cui una forma
> dice (abbreviando) "il calore passa spontaneamente da corpi a
> temperatura maggiore a corpi a temp. minore".
> In questo modo abbiamo un _ordinamento_, che pero' ancora non puo'
> definire una temperatura, perche' due scale di temperatura t e t' che
> sinao connesse tra loro da una funzione t' = f(t) strettamente
> crescente sono entrambe buone.
> Operativamente una scala di temperatura viene definita da un
> _termometro_, ossia uno strumento che mette in relazione la
> temperatura con una qualche altra grandezza macroscopica misurabile
> (volume, resistenza, magnetizzazione...)
>
> Il terzo passo essenziale lo fa il teorema di Carnot, che possiamo
> enunciare cosi': in ogni macchina termica reversibile il rapporto
> Q2/Q1 (qui intendo i moduli) e' funzione solo delle due temperature
> delle sorgenti:
> Q2/Q1 = f(t1,t2).
Scusate se ributto la palla a centrocampo...
Nel definire la temperatura stai facendo uso del concetto di "macchina
termica reversibile". Ma tale macchina pu� essere sempre operativamente
approssimata quanto si vuole in qualche modo?
Mi spiego meglio: come faccio a dire che un oggetto � a 1nK piuttosto che
a 2nK? A quelle temperature di certo nessuna sostanza si comporta come un
gas perfetto (vero?). E allora addio alla macchina termica reversibile. E
allora operativamente come si va avanti? Qualcuno mi dir� che ci si potr�
basare su alcune caratteristiche della materia per capire se � a 1nK o a
2nK, ma quindi queste caratteristiche non diventano loro in realt� la base
per definire la temperatura?
Received on Wed Oct 29 2008 - 22:55:42 CET
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