Re: Comportamento quantistico e senso comune

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 14 Oct 2008 21:46:04 +0200

Ivan ha scritto:
> Onestamente non riesco a stabilire una scala di valori in cui inserire
> "le filosofie"
Infatti la mia affermazione era polemica: voleva solo dire che non ci
si deve mica sentire da meno per essere semplicemente pragmatisti :)

> Il fatto � che il mondo � pieno di persone che guardano alla fisica,
> alla medicina, alla matematica etc senza essere fisici, medici,
> matematici etc.
Questo e' vero, ed e' bene. Pero'...

> Uno guarda ai risultati di una disciplina in cui non � esperto con la
> speranza di capire qualcosa di generale, con la speranza di poter
> mutuare la scoperta in ambiti pi� affini.
Qui c'e' il "mutuare la scoperta" che mi mette un po' in sospetto.
In genere questi trasferimenti sono ingiustificati e spesso creano
equivoci se non peggio.
Sto pensando per es. alla discussione mai finita sulla sociobiologia.

> Cosa dovrei fare? lasciare la fisica ai fisici, perch� la divulgazione
> fa inorridire e perch� non riuscirei mai a capire intimanente?
Ammetto che e' un problema, ma non conosco la soluzione.
Temo che le cose stiano cosi' e si debba prenderne atto.
L'espansione delle conoscenze ha prodotto una divaricazione alla quale
non vedo come si possa porre rimedio.
Di certo qualunque discussione in merito andrebbe condotta su basi
realistiche, e senza cercare scorciatoie illusorie.

> Dovrei anche lasciare l'economia agli economisti e guardare senza
> riflettere i miei soldi che evaporano in questi momenti di crisi ?
Guarda che il destino dei tuoi soldi dipende assai poco dagli
economisti, i quali in grande maggioranza non ci capiscono niente e
quando hanno l'avventatezza di fare previsioni le sbagliano spesso e
volentieri...
Del resto, non se se tu abbia la piu' pallida idea di che cosa abbia
fatto meritare a Krugman il recente Nobel; io no di certo...

> Tornando alla fisica.
> Mi pioace riflettere sulla meccanica quantistica, con gli strumenti
> a mia disposizione.
> Faccio male?
Che ti piaccia rifelttere non e' certo male, ma se gli strumenti che
hai sono inadeguati, dubito che abbia senso chiamarla "riflessione".
(E scusa la brutalita', che non e' pretesa di superiorita', ma ancora
una volta e' solo affermazione - decisa, questo si' - doi uno stato di
fatto.)

> Mi piace pensare di utilizzare questa rappresentazione del mondo ( la
> teoria quantistica )anche per affinare la mia filosofia, la mia
> visione generale del mondo
> Faccio male?
Qui sarei propenso a risponderti si': fai male.
Si tratta infatti di quel tipo di trasferimenti indebiti di cui parlavo
sopra.

> Mi pare di capire che la real� � molto diversa dalla nostra visione
> classica e che sta diventando sempre meno oggettiva. E' cos�?
A mio parere no, niente affatto.
Non mi stanchero' mai di ripetere che l'esistenza e il successo della
m.q. non hanno prorio niente a che vedere con l'oggettivita' del
reale.

E in queste cose preferisco essere semplice fino alla rozzezza: quando
ti fermi a un semaforo perche' lo vedi rosso, e anche gli altri si
fermano (si spera) quel rosso, e il comportamento che vedi negli
altri, sono *oggettivi*.
Ricordati che ho detto che sono stato volutamente rozzo, quindi per
favore niente obiezioni banali, come ad es. come si fa a sapere che
cio' che appare rosso a me appaia uguale a un altro, ecc.
Comunque in tutto questo la m.q. non ha cambiato la piu piccola
virgola.

> Mi pare anche che la nostra logica si stia rivelando inadeguata, per
> il piccolo.
Questo e' un discoros piu' complesso, perche' lo si puo' porre a due
livelli.
A un primo livello la mia risposta e' no: la logica non e' cambiata.
Le regole del nostro ragionare sono sempre le stesse, e funzionano
come sempre.

A un secondo livello si scopre che cio' che ci sembra un'applicazione
di logica elementare all'esperienza non vale piu' sulla scala atomica:
vedi il famoso fotone che non si puo' dire che sia passato o da una
fenditura o dall'altra.
Qui le risposte possibili sono varie, e ora non posso addentrarmici.
Certamente una e' data da un famoso lavoro di Birkhoff e von Neumann,
il cui titolo era: "The Logic of Quantum Mechanics" (1936).
Ma bisogna leggerlo, capirlo, e interpretarlo correttamente: non
saltare a conclusioni ingiustificate...

> Io credo che l'uomo comune debba imparare qualcosa dalla scienza ( e
> non solo aspettare che la stessa conduca alla costruzione del nuovo
> modello di telefonino )
> Siete, da fisici, d'accordo su questo punto?
Certo, ma che vuol dire esattamente? :-)
                                         

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Oct 14 2008 - 21:46:04 CEST

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