Re: Taylor, teoria degli errori, deviazione standard della media
On 3 Set, 15:07, Marco <ma..._at_mar.co> wrote:
> Ciao, qualche mese fa avevo postato la stessa domanda su un altro ng ma non
> avevo ricevuto risposte esaurienti.
> Ci riprovo. Il mio dubbio riguarda s� la statistica,ma si basa soprattutto
> sul modo di spiegarla adottato dal Taylor nel manuale "Introduzione all'
> analisi degli errori", manuale che in realt� non ha troppe pretese formali
> ma che � comunque adottato in moltissimi corsi di laurea.
probabilmente affrontare il problema con tutti i crismi (cosa che mi
dolgo di non aver mai neanche lontanamente fatto) sarebbe nella
pratica delle cose improponibile, se non a chi sceglie di dedicarsi
davvero pienamente al problema. Non ho contantti con il mondo
dell'universit� da anni, ma sono certo che assegna al problema
dell'analisi degli errori poche ore, quindi l'abbandono di pretese
formali non � una conseguenza del libro di testo (vale semmai il
viceversa, inutile iniziare a studiare su qualcosa di troppo tecnico
se devi aver finito tra una settimana). Sul Taylor cmq ci avevo
studiato e mi sembrava bello sotto molti aspetti. Ma io non ho mai
capito perch� per trattare errori indipendenti e casuali va usata
proprio la gaussiana. Ad esempio mi pare che veniva che se sommo dieci
numeri casuali tra zero e uno, per molte volte, e studio la
corrispondente distribuzione, mi viene approssimativamente una
gaussiana (ovviamente centrata in 5). Ma perch�? E perch� questa
benedetta gaussiana � quella che devo usare se misuro la largezza
della mia scrivania?
Non ho capito bene cosa chiedi ma c'� un'altra domanda su questo
argomento sulla quale stavo riflettendo ieri in pausa pranzo e che
voglio porre qui. Ed � la seguente.
In teoria l'utilizzo della gaussiana mi assegnerebbe probabilit� non
nulle che la mia scrivania abbia larghezza negativa. Invece la mia
scrivania ha certamente una larghezza compresa tra 0 e oo. L'utilizzo
di una gaussiana a rigore � fuori luogo. La funzione di distribuzione
che mi dice quanto � probabile che la larghezza sia compresa tra tot e
tot dovrebbe essere pi� qualcosa di simile a una maxwelliana che a una
gaussiana.... no? Una funzione di distrubuzione che cmq nella pratica
e nella maggior parte dei casi "diventa" una gaussiana. Ma non sempre
in fondo. Supponiamo che misurando l'indice di rifrazione di un certo
vetro trovo 1,01+-0,01 che significa? Che devo usare metodi
statistici differenti? O che devo normalizzare la gaussiana solo
considerando la regione tra 1 e infinito? Che si fa in questi casi? (�
solo una mia pura curiosit� che mi � passata per la testa, faccio
l'operaio ma a volte mi ritrovo a pensare ai pi� disparati problemi di
fisica e non so perch�, � una splendida malattia dalla quale non si
guarisce...)
Received on Wed Sep 03 2008 - 23:38:56 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:06 CET