Enrico SMARGIASSI wrote:
> RLDeboni wrote:
> I prefissi non risolvono interamente il problema di avere unita' troppo
> grandi o troppo piccole. Ti sei mai chiesto perche' gli ideatori del
> Sistema Metrico Decimale non abbiano, molto naturalmente, chiamato
> "metro" il quarto di meridiano terrestre, ed abbiano invece scelto
> l'assurdo sottomultiplo "un decimilionesimo"?
Forse perche' nel 1793 probabilmente non avevano idea che sarebbe
diventato normale lavorare con unita' di 10^-43 ... etc.
Ed in ogni caso anche il quarto di meridiano terrestre e' una unita'
arbitraria (ed incerta).
La scelta dell'unita di partenza, con le conoscenze di quel tempo, era
inevitabilmente arbitraria, ... se si fosse basata su un qualche valore
geografico. E per fortuna, cosi' non hanno fatto.
Insomma, mi sembra un'argomentazione molto debole andare a guardare che
cosa hanno fatto nel 1793 per alcuni degli aspetti del SMD.
Il vero significato e' stato l'utilizzare un sistema decimale, al posto
di divisori basati sulle dozzine, quaterne, mezzi, cinquantine, etc. etc.
E di coordinare le varie unita' di misura.
Le motivazioni della scelta invece del valore di queste prime unita' e'
irrilevante perche' si basava sulle informazioni del tempo.
Anche perche' hanno fatto qualcosa di diversi: hanno preso un campione,
che INDICATIVAMENTE e' decimilionesimo del meridiano terrestre (ma
potevano anche scegliere un'altra valore) e detto "questa" e' l'unita'.
Con il grosso vantaggio che successivi raffinamenti sul vero valore del
meridiano terrestre non ha richiesto di rifare tutti i campioni.
Ed in ogni caso questa sua divagazione non tocca il problema oggetto di
questo thread.
> Immagino sia stato per la necessita' di cercare cos'era il barn,
Non solo. Ma anche chiarirmi un'attimo (e un minuto di ci passa,
orologio alla mano) sulla faccenda dei sottomultipli e poi passare al
riferimento mentale lavorando, come gia' da lei osservato, con potenze
"soquanto", che non mi viene naturale visto che non lo faccio tutti i
giorni.
> perche'
> l'operazione aritmetica in se' prende cinque secondi.
Quando uno lo fa gia' tutti i giorni. Lei confonde la parte di "calcolo"
con la parte di "decidere" come fare il "calcolo".
> Ma lo stesso
> problema sarebbe sorto se avessi dovuto cercarti il prefisso
> "micronanogingillo" o quel che sara'.
Si. Ma solo una volta. Perche' una volta che ho imparato che n = -9 so
al volo che cosa sono nm, ngr, ns, ...
> Se imparare una unita' decimale, od una manciata di esse, comporta dei
> "dolori" ad un esterno, invece di impegnarlo una sola volta per qualche
> minuto, c'e` da chiedersi se l'esterno suddetto sia qualificato a
> sufficienza per comunicare cose tecnico-scientifiche.
Questo e' offensivo.
E superficiale.
Anche qui lei confonde la parte "operativa" (imparare un unita'
decimale) con la parte "decisionale" (applicare una unita' di cui non si
ha dimestichezza). Un computer (o una persona le cui conoscenze si
limitano al livello nozionistico) passa agevolmente dalla fase di
acquisizione dei fattori di conversione di una nuova unita' all'utilizzo
della stessa. Ma l'intelligenza umana e' qualcosa di piu' complesso (non
per nulla l'intelligenza artificiale e' ancora solo un pio sogno), la
capacita' euristica, ad esempio, di fronte a dati nuovi, puo' portare ad
esitazioni di ben piu' di pochi minuti, prima di avere assimilato la
novita'. In cambio pero' permette di intravvedere una soluzione che il
"Computer" non vede.
In altre parole, lei prende una qualsiasi impiegato (senza alcuna
preparazione scientifica), gli da' la tabellina di conversione e la
formula di applicazione e quello gli sforna i risultati a raffica
e fa fare all'ingegnere, che e' li che sta ancora masticando il
passaggio di unita', una figura barbina.
Poi pero' l'impiegato mi fa la confusione, esemplificata in questo
thread di scambiarmi concettualmente kW con kWh.
Perche' ? Perche' non ha "ragionato" sulle unita' di misura. Ed e'
questo "ragionamento" che diventa piu' lento con unita' di misure
"nuove". Ed e' proprio questa "fatica" che e' la vera motivazione che
sta dietro al rifiuto di cambiare unita' di misura che e' anni che si
usano. Altro che "una qualche maggiore logiticita'" (fatta esclusione
delle costanti fisiche, che sono una buona scelta per le unita' di
misura ... se riproducibili).
> I problema qui non e' certo l'unita' di misura.
Mi dispiace, ma non concordo. Qualche volta mi e' capitato di
"intortarmi" anch'io tra kW e kWh, proprio nei casi in cui affronto un
problema interdisciplinare, e mi sono salvato proprio convertendo
rapidamente i kWh in MJ. Quindi, nella mia stupidita' (perche' mi pare
che ormai a questo siamo scivolando), comprendo bene come e' possibile
che chi e' "analfabeta tecnico-scientifico" possa fare confusione (ed
essere preso abilmente per il naso dai vari demagoghi di un certo modo
di propugnare le energie alternative. A me piace far notare che questi
"analfabeti tecnico-scientifici" pero', in genere, non fanno confusione
tra CV potenza di un'auto e litri di benzina nel serbatoio. E questo mi
conforta nella tesi che una scelta opportuna delle unita' di misura e'
il primo passo per la soluzione corretta di un problema.
> Il problema e'
> l'analfabetismo tecnico-scientifico della grande maggioranza delle
> persone, giornalisti inclusi -
I giornalisti fanno caso a parte perche' sono "responsabili" di questo
analfabetismo, semplicemente perche' sono dei lavativi, non fanno i loro
compiti. Ho l'impressione che un numero elevato di giornalisti pensano
che la loro attivita' consiste di fatto nell'andare in giro a
raccogliere quello che non sono altro che pettegolezzi di alto livello
(ma qualche volta neanche quello) e non nel documentarsi sulle notizie
che riportano.
> pare che il 30% degli italiani abbia
> perfino difficolta' a controllare lo scontrino della spesa;
Questo non ha nulla a che fare con la capacita' di comprendere che cosa
e' potenza e cosa energia. Una cosa sono le capacita' aritmetiche (oggi
forse purtroppo troppo in disuso a causa dell'uso pervasivo delle
calcolatrici digitali). Un'altra cosa le capacita' qualitative.
> e pensa che
> un laureato in ingegneria, docente alle scuole superiori, nei suoi post
> su it.scienza ha mostrato di non sapere che non si possono addizionare
> grandezze con dimensioni fisiche diverse...
Spero che fosse una svista, ma in ogni caso e' una divagazione
sull'argomento.
Ripeto la mia tesi per chiarezza: l'imposizione di unita' di misura
inadatte (per esempio il fatto che il kWh sia utilizzato nei contratti e
nelle fatture delle aziende elettriche) porta ad incrementare (a mio
parere: fortemente) la naturale tendenza a sbagliare in chi e'
"analfabeta tecnico-scientifico".
In montagna ho sempre sostenuto che aveva piu' resistenza doveva fare il
passo ... adeguandolo al piu' debole. Capisce che cosa intendo ?
Gli ingegneri ed i tecnici che hanno a che fare con il sistema
elettrico, essendo (si presume) esperti di potenza ed energia, quando
hanno da interagire con il pubblico, la massa dei clienti (per esempio
nella fatturazione), ma anche con politici ed istituzioni (nella
illustrazione delle attivita', nelle relazioni, etc.) DEVONO (in senso
morale ed etico) fare quello sforzo in piu' di passare dalle comode
unita' operative di tutti i giorni, come il kWh, ad unita' di misura
normate, come il Joule (o meglio il multiplo, il MJ) per una banale
motivo di chiarezza (e per contribuire a ridurre l'anlfabetismo
tecnico-scientifico).
> - che implica che tanta
> gente non abbia idea della differenza tra potenza ed energia.
Appunto ed utilizzare unita' cosi' vicine come il kW ed il kWh non aiuta
per niente.
> *Questo*
> e' il problema; se uno capisce la differenza le unita' non sono un
> ostacolo, se non la capisce anche usare i Joule invece dei kWh non serve
> a nulla.
Personalmente ritengo che invece sia il contrario. Se uno non capisce la
differenza tra energia e potenza, il dargli le informazioni con due
unita' specifiche diverse lo mettera' sulla strada di imparare la
differenza. Per esempio, si accorgera' piu' facilmente quando si sta
usando il MJ e quando il kW ed alla lunga (la gente non e' cosi' stupida
come molti "esperti" amano pensare) imparano il concetto. Invece,
proprio da coloro che "cercano" di capirci (ma sono analfabeti
sull'argomento) poi leggiamo di kW/h o kW all'ora, etc. etc. etc.
Di chi e' la colpa ? Chi di chi ha una cultura prettamente umanistica,
come una maestra che ha fatto le magistrali ed insegna italiano ?
O di "esperti" troppo pigri per fare la banale conversione 1 kWh = 3,6
MJ quando devono dire alla maestra quanta energia ha consumato ?
La mia risposte secca e': "E' responsabile che ha le cognizioni e la
possibilita' materiale di operare i cambiamenti."
Esattamente come in montagna, il piu' allenato e' responsabile (anche
giuridicamente ... chissa quanti lo sanno) di colui che e' piu' debole
fisicamente, specie se stremato (e' una variante dell'omissione di
soccorso).
> Se fosse solo questo, i sistemi alternativi non sarebbero sopravvissuti
> tre o quattro generazioni all'introduzione del SI.
Lei sottovaluta il potere baronale.
> Il fatto e' che sono
> *utili*;
Comodi. Non utili. Non facciamo una "comoda" :) confusione ...
> ben pochi teorici rinunceranno mai alle unita' atomiche per
> risolvere le equazioni quantistiche, e ne' teorici ne' sperimentali
> smetteranno di usare l'elettronvolt.
Facciano come preferiscono, ma quando pubblicano le notizie, mi
dispiace, ma devono "convertire". E non mi si venga a dire che e' troppo
faticoso ... perche' e' appunto l'argomento che sostengo: la causa del
rifiuto di accettare nuove unita' di misura (ancora oggi in Inghilterra
ci sono anziani che preferiscono subire le conseguenze giuridiche che
rinunciare a pollici e pinte) e' la pigrizia mentale.
> Intendiamoci: io non sono affatto contro la standardizzazione, anzi. Nel
> mio corso del triennio uso il SI, anche se nella pratica di ricerca uso
> le unita' piu' svariate.
Cosi' mi sta bene. Ma quando pubblica i risultati della ricerca torni
alle unita' SI.
> Sono pero' contrario all'applicazione cieca
> degli standard per il solo fatto che sono standard; ci vuole
> elasticita', per non avere troppo di una cosa buona.
Dipende da cosa intende per "applicazione cieca".
Se intende dire che non si deve sanzionare il ricercatore che scrive gli
appunti con unita' CGS, sono d'accordo.
Se invece intende dire che le da' fastidio che sulle pubblicazioni
ufficiali, i convegni, stampe pubbliche, etc. si impogna l'uso del
sistema SI, mi trova contro.
Piuttosto, si raggiunga un'accordo per aggiungere abbastanza prefissi,
in modo da rendere naturale il passaggio al sistema SI.
Anzi, magari si puo' fare lo sforzo di introdurre un sistema di prefissi
"logico" e "coerente", con la conseguenza di una nomenclatura facile da
imparare ed usare.
Infatti, nella prima fase, questi prefissi sono stati aggiunti un po'
alla "garibaldina" (Mega, Giga, Nano, etc ... sembrano ricavati dai
fumetti piuttosto che avere una qualche razionalita' scientifica :-)
Un tentativo e' questo:
http://www.mindspring.com/~jimvb/unitsystem.htm
ma non mi piace perche' richiede sempre di imparara a memoria i prefissi
che ci servono. Un'idea potrebbe essere utilizzare le lettere
dell'alfabeto, moltiplicando la loro posizione moltiplicata per 3 come
potenza e specificando che se la lettera e' minuscola e' una potenza
negativa, se la lettera e' maiuscola e' una potenza positiva.
In altre parole il kg diventa Ag ed il milligramo ag ...
il Mg diventa Bg ed il ug diventa bg e cosi' via ...
per sapere quale prefisso utilizzare devo solo guardare la potenza, ad
esempio, se ho 12,3 * 10^-43 metri, la rendo divisibile per 3, poniamo
passando a 1,23 * 10^-42 poi divido il prefisso per 3 ottenendo 14, la
14-esima lettera dell'alfabeto (inglese) e' N, essendo l'esponente
negativo uso il minuscolo n e quindi la mia' unita sarebbe 1,23 nm
Vantaggi: in pochi minuti si puo' imparare un sistema di prefissi che
copre una escursione da 10^78 e 10^-78, direi abbastanza per mandare in
pensione fienili ed unita' astronomiche.
La pronuncia non sarebbe un problema: a-grammi, b-grammi se non fosse
che c'e' da distinguere tra maiuscole e minuscole ... :-(
Svantaggi: nella fase di transizione (ma anche oltre per quanto riguarda
gli studi storici), una spaventosa confusione con l'attuale SI
Percio' qualcuno venga fuori con qualche altra idea :-) applicando pero'
un principio simile, di facile utilizzo.
Per esempio, un'altra idea, piu' o meno balzana, e' di scrivere
direttamente l'esponente a prefisso dell'unita di misura.
Percio' 12,3 kg = 12,3 3g,
12,3 mg = 12,3 -3g,
12,3 Mg = 12,3 6g
12,3 um = 12,3 -6g
Il segno meno non dovrebbe essere un problema, perche' l'unita' di
misura, finora non ha segni (se non sbaglio) percio' questo nuovo
utilizo non andrebbe in conflitto con convenzione precedenti.
L'idea mi piace, ma pero' come li pronunciamo ? e qui la mia proposta si
schianta contro un solido muro di buonsenso :-(
Il problema infatti e' queste unita' si devono potere anche "parlare".
R.L.Deboni
Received on Thu Aug 21 2008 - 14:38:11 CEST