Re: sull'età dell'universo

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Fri, 08 Aug 2008 13:21:42 GMT

popinga ha scritto:
> Il 02 Ago 2008, 23:48, "Prof. Celsius" <incoprea_at_yahoo.com> ha scritto:
>
>> non sono un esperto, ma la questione che hai posto viene affrontata in un
>> bellissimo libro divulgativo, "La trama del cosmo" di Brian Greene, i
>> pianeti, le galassie e tutto ci� che si trova nell'universo in realt�
> resta
>> quasi immobile relativamente allo spazio, � lo spazio che li contiente ad
>> espandersi costringendo i corpi ad allontanarsi gli uni dagli altri,
>
>
> Questo succede nel sistema di riferimento comovente, che � per definizione
> solidale con l'espansione.
> Ma fisicamente non � proprio cos�: l'espansione � osservabile. Per esempio,
> le singole galassie, il sistema solare, le stelle e i pianeti (e in generale
> tutti i sistemi autogravitanti) non si dilatano con l'espansione, cos� come
> noi non ci dilatiamo e neanche i nostri sistemi di misura... altrimenti non
> potremmo mai osservarla questa espansione.
>

abbi pazienza, sar� duro, ma anche se mi � parso
interessante, non ho capito il tuo reply.

Dunque, per "non si dilatano" intendi che le singole parti
interne mantengono gli stessi rapporti spaziali, circa, vero
? Mentre le galassie si muovono relativamente al comune
centro di massa .... Se sin qui ci sono, ecco il dubbio :

Sar� forse originato dalla errata comprensione di cos'�
l'espansione dello spazio, ma tant'�, come facciamo a dire
che noi non ci dilatiamo, se assumiamo di dover prendere
come campione di lunghezza (come campione di spazio) un
oggetto fatto del medesimo spazio ?
Voglio dire che se l'espansione � uniforme in ogni luogo (ma
lo � ? boh), i nostri righelli raddoppiano, noi raddoppiamo,
e quando ci misuriamo scopriamo che siamo rimasti uguali a
prima. Ma lo siamo davvero ? E su che base lo diciamo ?
E' il problema che in altro post (a cui mi ha risposto il
prof. Elio Fabri) chiamavo che l'espansione dello spazio mi
sembra trasparente all'utente, e mi chiedevo come potesse
essere possibile aggirare il fatto di essere noi stessi e i
nostri strumenti fatti dello stesso spazio che vogliamo
indagare, e vedere oltre.
L'espansione dello spazio cambierebbe le leggi della fisica,
quelle che dipendono dalle distanze ad es. ? O magari si
rifletterebbe in egual modo in parametri che consideriamo
delle costanti ma magari dipendono anch'essi dall'espansione
dello spazio ?
Ti faccio un esempio.
Tengo due enormi palle di ferro a distanza fissata
(attraverso un dinamometro sensibile), e dico : se nel tempo
(tempo congruo !) tale strumento misura sempre la stessa
forza di attrazione, stante che la distanza tra i corpi al
quadrato � inversamente prop. alla forza, se la forza resta
costante, allora la distanza stessa � costante e lo spazio
non si � espanso ... eh eh he, un po' naif ! E mi chiedo,
semagari la distanza fosse raddoppiata, ma la costante di
forza gravitazionale parallelamente fosse quadruplicata, la
forza medesima non sarebbe rimasta costante lo stesso ?
Quelle costanti di proporzionalit� (parametri di molte leggi
fisiche) hanno una natura intima nota o sono pure esse una
sorta di "black box" che risentono di certi fenomeni di
scala cosmologica, in modo a noi non osservabile ?
Ciao
Soviet_Dubbioso_Mario

>
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Aug 08 2008 - 15:21:42 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Mon Jan 20 2025 - 04:23:00 CET