Re: sull'età dell'universo

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Fri, 08 Aug 2008 13:11:31 GMT

Prof. Celsius ha scritto:
> "Soviet_Mario" <Soviet_at_MIR.CCCP> ha scritto nel messaggio
> news:snOlk.128232$FR.396340_at_twister1.libero.it...
>> come si pu� distinguere, quando si misura la velocit� di allontanamento
>> reciproco di due oggetti, la frazione di velocit� di allontanamento
>> "normale", cio� il moto reciproco di ciascuno NELLO spazio, dalla frazione
>> di allontanamento "trasparente all'utente", ossia dovuta all'espansione
>> dello spazio stesso ?
>> La misura che facciamo, es. il red shift, rileva una soltanto (e se si,
>> quale) o entrambe queste due componenti, che mi sembrerebbero indipendenti
>> ? Quali altre tecniche si possono usare per distinguere i due contributi ?
>
> ciao
>
> non ho proprio idea di come si possa effettuare questa sottrazione ma credo
> che i risultati ottenuti con il red shift si riferiscano al moto relativo
> tra due generiche galassie ovvero quello comprensivo della velocit� di
> background dell'espansione.
> Tornando alla questione originaria sull'et� dell'universo in base al calcolo
> della distanza e della velocit� di allontanamento degli oggetti pi� lontani
> da noi credo che non funzionerebbe in ogni caso, infatti esistono alcune
> regioni dello spazio che si trovano confinate oltre l'orizzonte cosmico,
> ovvero la luce emessa dagli oggetti confinati in questa regione non � in
> grado di arrivare fino a noi perch� viaggia a una velocit� molto inferiore a
> quella dell'espansione, quindi quello che noi osserviamo con i telescopi �
> soltanto una porzione dell'universo collocata nei limiti del nostro
> orizzonte cosmico, anche in questo caso entra in gioco una sorta di "censura
> cosmica" analoga ma fisicamente diversa a quella che si presenta per i buchi
> neri e l'orizzonte degli eventi.
>

ti ringrazio molto perch� mi hai detto una cosa che ignoravo
completamente (e anzi, credevo il contrario) !
In pratica mi stai dicendo che esistono (di sicuro) zone
cos� lontane che il loro moto di deriva (rispetto a noi) �
addirittura iperluminoso, e questo io non lo sapevo.
Di conseguenza quelle regioni non saranno mai osservabili da
noi (mentre io credevo che soltanto l'indebolimento, e
quindi problemi di sensibilit� strumentale, fossero il
limite pratico all'osservazione). In definitiva, alla luce
di ci�, non � completamente errato parlare di stime della
dimensione dell'universo ? Sarebbe lecito solo parlare della
frazione osservabile, senza avere idea di quanta parte essa
rappresenti ... O ci sono modellizzazioni sulla gravit� e le
dinamiche a grande scala che lasciano supporre in qualche
modo quanto possa essere esteso in totale ?
La cosa che mi picca � che probabilmente, in molte risposte
che ho ricevuto in passato, specie le pi� precise, magari
era spesso riportata la dicitura universo osservabile, ma
non ci avevo mai dato forse il peso dovuto, e non posso
certo ricontrollare tutto a posteriori.
Magari se mi confermi quello che ho scritto, posso evitarmi
il compito ingrato.
ciao
Soviet:Mario

>
>
> Prof. Celsius
>
Received on Fri Aug 08 2008 - 15:11:31 CEST

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