Assunto dell'accezione 1:
�Il metodo filosofico � il metodo dell'analisi del linguaggio, quindi
*non pu�* non stare alla base della scienza.�
La prima parte della proposizione pu� essere criticata dalla filosofia - ma
poi si vanno a vedere le filosofie e si scopre che � sempre vero che il
metodo � quello, inclusa la critica a questa proposizione.
Ora per� passiamo ai fondamenti su cui si appoggia la scienza: uno �
l'esperienza, l'altro � la logica, da cui la matematica (in quest'ordine,
come si discuter� a proposito di un'altra eccezione). Se ce ne sono altri
oltre all'esperienza e la logica, fatemelo sapere: � bello tenersi
aggiornati :-)
La logica, non tanto per via di etimologia ma per ... logica, cos� come
comunemente intesa, � attivit� linguistica. Volendo per� andare oltre la sua
natura linguistica si dovrebbe dire che � attivit� di equilibratura di vari
elementi fino a riconoscerli in un insieme non internamente conflittuale e
cio� internamente coerente (il conflitto possiamo chiamarlo
'contraddizione') o "consistente" come amano dire alcuni che magari fanno le
pulci agli inglesismi :-) E dunque un insieme strutturalmente logico.
La matematica, che senza la logica non pu� esistere, ha un'altra
caratteristica, nella sua volont� di compattezza e di simbolismo stretto: �
il suo essere come conseguenza un distillato del linguaggio naturale.
Questo poi � vero per ogni linguaggio (o gergo), non solo per quello
matematico.
Nessun linguaggio infatti pu� prescindere da una semantica - con le sue
necessarie derivazioni di senso dal linguaggio naturale - e da una sintassi
con il suo direttissimo rapporto con lalogica - anzi la sintassi *�* logica.
Del resto � lapalissiano che per dare un significato a un termine usato in
modo originale da una disciplina, o a un neologismo, alla radice occorre
sempre ricorrere al linguaggio naturale.
E quando Einstein critica - pur senza esperienze - la fisica
newtoniana-galileaiana, dato che non ha esperienze a disposizione (forse
l'esperienza di che cosa accade alla velocit� della luce?) - non critica
forse un linguaggio e solo un linguaggio? Il linguaggio stesso della fisica?
Ma veniamo all'esperienza.
In base a che cosa si interpreta l'esperienza?
Lasciamo pure stare che da tempo immemorabile la si interpreta mediante
teorie e credenze, teorie e credenze che si reggono necessariamente su
quanto sopra (e quindi l'assunto sarebbe gi� dimostrato), e proviamo a
vedere la cosa a un livello pi� "primitivo".
A un livello pi� primitivo siamo ancora di fronte all'equilibratura di un
insieme di elementi fino a eliminare dall'insieme le oscurit� e soprattutto
le contraddizioni. Le oscurit�, nel metodo primitivo, sono spesso
pseudo-eliminate da superstizioni, qualche anno dopo da postulati :-) Ma
quello che conta alla fine � che non ci siano nell'insieme delle
contraddizioni, altrimenti l'esperienza sarebbe inutilizzabile:
superstizioni o postulati che siano, la prova del nove � che il primitivo
possa vivere - magari meglio di prima - grazie a quell'esperienza. Ma perch�
ci� avvenga deve aver eliminato le incoerenze, ossia deve aver applicato la
logica a ci� che ha recepito.
Il suo quadro mentale - ma anche di questa "eccezione" si dovr� parlare - in
relazione alla sua esperienza contiene dunque elementi fra di loro coerenti
che gli consentono di prendere decisioni non fallimentari. Allora che forma
pu� avere tale "quadro", dato che necessariamente appartiene alla memoria?
La "forma" si esprime in un 'assetto' assunto stabilmente di fronte a una
certa situazione (es. l'incontro con un serpente a sonagli oppure con un
filosofo :-)) Ma in che cosa consiste un "assetto" da considerarsi dinamico,
ossia complessivamente un 'comportamento'? Consiste appunto in una
*procedura* comportamentale. Procedura che potr� essere insegnata/appresa
per imitazione anzich� a chiacchiere o equazioni, ma sempre una procedura
con la sua sequenza operativa (e quindi anche di significato, perci� una
procedura logica).
Ho appena detto pertanto che tale procedura � un linguaggio -
sostanzialmente del tipo appunto procedurale usato per esempio, fin dai
tempi di Alan Turing, nell'informatica (che � una branca della matematica),
e da chiunque anche in passati molto lontani abbia descritto un'operazione
standard mediante una sequenza di istruzioni.
Perci� anche quando analizziamo un'esperienza "primitiva" stiamo analizzando
un linguaggio.
Omega
Received on Fri Sep 07 2012 - 12:00:43 CEST
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