Elio Fabri ha scritto:
> Giupa ha scritto:
> > il principio di inderminazione coinvolge due due scarti quadratici
> > medi, quindi si parla di errori statistici, no?
> No.
> La relazione d'indet. (meglio che principio, visto che non si tratta
> di un principio indip. dagli altri della m.q.)
S�, � vero (sapevo che me l'avreste fatto notare ^_^)
> va intesa come segue.
> Supponiamo assegnato lo stato di una particella. In generale in questo
> stato alle diverse osservabili non si puo' assegnare un valore preciso.
> La conoscenza dello stato permette pero' di calcolare per ciascuna
> osservabile una *distribuzione di probabilita'* per i suoi possibili>
valori.
OK
> L'osservabile diventa quindi una *variabile casuale*, e il calcolo
> delle prob. definisce per ogni var. casuale la _varianza_, la cui
> radice quadrata si chiama anche "scarto quadratico medio".
> La rel. d'indet. (che e' un _teorema_ della m.q.) asserisce che tra
> gli s.q.m. di posizione e impulso sussiste sempre una certa
> disuguaglianza.
OK
> > Se effettuo una *sola* misura su posizione e impulso (lungo la stessa
> > direzione) ha senso allora applicare il principio?
> Come accade sempre con le var. casuali, un singolo caso non permette
> di dire niente.
quindi (vediamo se ho capito) se effettuo una sola misura
di posizione e impulso in linea di principio posso essere
accurato quanto voglio, per� le due misure che ottengo non
sono significative (in quanto relative a variabili casuali).
Insomma, quando si dice "non � possibile misurare
contempor. con precisione infinita x e P_x" ci si riferisce
ai loro valori medi ottenuti dopo un gran numero di
misurazioni, mentre nelle *singole* misure l'asserto
� privo di significato.
Ho capito bene?
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Received on Mon May 05 2008 - 12:59:05 CEST