Re: piccolo estratto

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Sun, 30 Mar 2008 16:38:12 GMT

Valter Moretti ha scritto:
> Caro Soviet Mario,

:-) grazie del caro !

>
> su molte delle cose che hai scritto sfondi una porta aperta: io
> sono figlio di insegnanti (e anche nipote), sposato ad una insegnante,
> amico di insegnanti ed ho fatto l'insegnante nelle scuole tecniche
> durante il dottorato, per arrotondare il misero stipendio.

Una dinastia ! :-)
eh, pure io il terzo anno mi ero diviso tra scuola e laboratorio, per
sbarcare il lunario.

> Per� non
> ho capito il senso del tuo intervento. La scuola italiana � "alla
> frutta" per quanto riguarda la preparazione degli studenti, lo vediamo
> dal prodotto finito che arriva all'universit�. Io non sono in grado di
> dire di chi sia la responsabilit�.

in effetti il senso del mio intervento non si � capito, perch� mi sono
accorto di stare per cominciare una delle solite filippiche
sull'individuazione di cause e responsabilit�, cose gi� dette e ritrite
peraltro ... e poi d'un tratto mi sono convinto che per una volta avrei
fatto meglio ad astenermi con tale filippica, per cui di fatto lo scopo
dell'intervento si � volatilizzato.
Abbi pazienza, sar� sembrata una mera critica vuota, una difesa
lobbistica fatta per partito preso, ma in realt� � stato solo un
comportamento poco coerente nello scrivere

> In ogni caso tutto questo non
> autorizza un insegnante ad insegnare cose sbagliate

oh, ma s'accordo. Vedi, inizialmente ne facevo un discorso di sfumature,
se valga ancora la pena curare le sfumature. Anche Giorgio Pastore (che
chiamo sempre in causa, e spero non se la prenda) penso si riferisse
solo ai casi marginali, non a questioni di principio nette.
Ma se la questione la mettiamo sul piano del giusto vs. sbagliato, cio�
cose vere o cose errate, allora non posso (e non voglio) cercare di
contestare quanto scrivi. E' sacrosanto che, ovunque possibile, uno
cerchi di evitare di trasmettere nozioni palesemente sbagliate e di dare
tutte quelle palesemente vere che gli riesce di dare.
Questo per quanto attiene a quegli splendidi territori del sapere che
possono essere presentati bianchi o neri anche ai ragazzi.
Molto spesso, almeno a me, capita di imbattermi in desolate pianure di
grigi, dove si affrontano temi che non possono essere sviscerati a fondo
in modo analitico (ammetto anche per carenza di cultura mia, eh, ed
aggiungo che se anche tale carenza non ci fosse non farebbe praticamente
nessuna differenza perch� si tratterebbe comunque di contenuti non
trasmissibili agli allievi).
In quei territori di nozioni un po' fuzzy, un po' vere e un po' errate,
cio� di modelli grossolani usati per fare previsioni rozze di fenomeni
non tanto perch� non ne esistano di migliori, ma perch� i modelli
interpretativi pi� raffinati sono troppo difficili e inaccessibili alla
data fascia d'et�, allora divento molto pi� tollerante sull'accettare
diversi livelli di rigore. Era in quel contesto che dicevo che imho non
vale proprio la pena di piccarsi a rifinire le frasi col cesello, perch�
non fa nessuna differenza concreta. Io non so se capiti anche in fisica
(io insegno chimica), ma presumerei di si, che anche li in certi settori
ci si avvicini a contenuti troppo avanzati, che devono essere trattati
in modo incompleto o superficiale, e con l'ausilio di alcune
pseudospiegazioni. In certa misura le equiparo ad approssimazioni, e le
considero abbastanza accettabili, con la clausola che si renda esplicito
che si usano appunto modelli approssimativi per l'impossibilit� di
trattare quelli pi� aderenti al vero. La scelta �, certe cose, di
tagliarle del tutto. Scelta accettabile pure essa ... non so quale sia
la migliore. Diciamo che contrasta di pi� coi programmi e i libri di
testo, che non si fanno troppo scrupoli di tali pseudo spiegazioni

>, perch� quello �
> il suo compito istituzionale primario. Se la differenza tra giusto o
> sbagliato � tra IL e UN, bisogna fare tale distinzione, non c'� santo
> che tenga. Questa � la mia opinione.

:-) Con questa premessa, naturalmente, alzo le mani, eh he eh. Non per
discolparmi pubblicamente, ma per mitigare certe affermazioni forti
sull'inutilit� degli sforzi : ogniqualvolta riesco a dire una cosa VERA,
non perdo l'occasione, e non faccio mai passare per VERA una cosa che �
solo mezza vera, a prescindere dal fatto che uno studente ascolti me o
l'MP3 player. Naturalmente, al di l� della correttezza dell'agire, penso
che accetterai il fatto che dal suo punto di vista ci� non faccia alcuna
differenza. Inoltre non dico mai cose che ritengo false per quanto mi �
dato di sapere. Credo che molti colleghi si comportino cos�, e quindi
nella media non considero poco preparato il corpo insegnante ... Il
risultato � invariante, ma almeno la coscienza � pulita

> Ciao, Valter

Ciao
Soviet
Received on Sun Mar 30 2008 - 18:38:12 CEST

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