La distinzione tra effetto Compton ed effetto fotoelettrico

From: torn <usenet_at_synesthesia.csoft.net>
Date: Tue, 18 Mar 2008 01:49:41 +0100

Vi espongo come ho capito io la questione, dove sbaglio per favore
quotate e correggete :) Se poi dovessi aver trovato il modo giusto di
vedere le cose datemene conferma. So che i due fenomeni sono stati
scoperti in condizioni sperimentali completamente diverse, non � a
questo punto che sono interessato. Voglio invece avere chiare le
differenze nella fisica che li caratterizza.

Si parla di effetto fotoelettrico quando il fotone viene completamente
assorbito nell'interazione. L'energia che eccede l'energia di legame
diventa tutta energia cinetica dell'elettrone.

Si parla invece di effetto Compton quando il fotone non viene assorbito.
Il fotone cede parte della sua energia all'elettrone e subisce il noto
scattering Compton. Nell'interazione elettrone-fotone, se il fotone �
legato, � possibile che questo venga strappato dall'atomo, un po' come
accade nell'effetto fotoelettrico.

In altre parole se irraggiamo un metallo con una radiazione
*monocromatica* abbastanza energetica da produrre fotoelettroni
osserviamo che vengono emessi elettroni con energia cinetica massima
pari a Ekmax = E_gamma - E_legame. Questi sono i veri e propri
fotoelettroni. Si trovano poi elettroni con energia cinetica minore di
Ekmax, questi generati via effetto Compton (il fotone non ha ceduto
tutta la sua energia all'elettrone, non � quindi stato assorbito).

Nella banda ultravioletta domina l'effetto fotoelettrico, mentre nella
banda X l'effetto Compton. Per energie ancora superiori entra
pesantemente in gioco la produzione di coppie, che � tutta un'altra storia.

Grazie,
p.
Received on Tue Mar 18 2008 - 01:49:41 CET

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