Re: Paradosso della perdita dell'informazione in un buco nero
"Archaeopteryx":
> Omega:
>> [...] Aprir� un thread, se mi sar� concesso, sulla
>> divulgazione scientifica, che Lei ha giudicato con
>> pollice inequivocabilmente verso, mentre io la ritengo
>> essenziale e strettamente doverosa.
>
>
> C'� per� un limite a tutto. Per capirci: da piccolo ero
> abbastanza interessato ai tanti argomenti di cui oggi si
> parla, universi a molte dimensioni, modelli cosmologici
> (allora non mi ero imbattuto nelle stringhe ma se le
> avessi conosciute avrei sicuramente comprato qualche libro).
Io non mi riferisco all'infanzia, evidentemente.
> Ma ho compreso col tempo che oltre un certo limite,
> diverso per ciascuno di noi, semplicemente la comprensione
> ci � preclusa e non ha nessun senso divulgare.
Non solo ha senso, ma �, ripeto, un dovere. Morale ed etico, cio� sociale.
> Non �
> nemmeno possibile arrivare a una comprensione a livello
> qualitativo: semplicemente non si capisce di cosa si parla
> e se si crede di aver capito � pure peggio.
Se chi � all'origine della teoria/definizione/esperimento ha veramente
capito ***lui*** (o lei), allora ci� che dici � falso.
Chi ha capito veramente qualcosa e sa usare il linguaggio in modo adeguato,
� sempre in grado di trasferire di qualche livello ci� che ha capito.
E se leggi il mio post sulla divulgazione vedi che � una questioni di
livelli (interfacce) controllate.
Ma che cosa credi? Che solo la fisica si occupi di cose complicate?
Ma se la fisica ha bisogno di tecnologia a ogni passo!
E come credi che si progetti la tecnologia necessaria se non c'� chi ha
capito a un livello diverso dall'originale?
(Come credi che esisterebbero le interazioni umane se non ci fosse
***sempre*** la possibilit� di un'interfaccia?)
Nei primi anni della mia attivit� mi sono occupato proprio di fisica - di
ricerche sull'arco elettrico (ovviamente finalizzate al suo controllo) - ma
mi sono reso conto che la maggior parte dell'attivit� consisteva nel
progetto di strumentazione e di protocolli di misura adatti a trovare
conferme a certe ipotesi.
Nota bene ci� che ho detto: *adatti a trovare conferme a certe ipotesi*.
Dunque mi sono reso conto di due cose, la prima che di dati senza la mia
elettronica, ossia senza la tecnologia, non se ne potevano ottenere; la
seconda � che tali strumenti e protocolli erano progettati ad hoc, ossia per
confermare qualcosa. E siccome sapevo bene che non bastano uno o cento
esperimenti per un processo di induzione non certo matematico, ho deciso di
continuare sulla strada della tecnologia, ma applicata a se stessa, ossia
con obiettivi assai meno obliqui. Progettare una piattaforma inerziale per
un velivolo � ben pi� complesso che progettare la strumentazione per quella
ricerca.
Ho accennato a una piattaforma inerziale, ma potevo parlare di un altimetro
radar o di un qualunque girabacchino che rende in sostanza un velivolo (o un
sommergibile) in sostanza un robot (come Curiosity, che � fatto esattamente
di tutte queste cose). Bene: che cosa secondo te pu� capire il pubblico di
come diavolo � fatta una piattaforma inerziale atta a funzionare nelle
condizioni pi� estreme? Ecco, la sua immane complessit� non � affatto alla
portata del profano ma di poche persone al mondo - molte meno dei fisici che
si occupano del bosone di Higgs, che sono legioni; qui parliamo di cinque o
sei persone. Eppure, con la tecnica che ho esposto, quel sistema pu� essere
spiegato - con tanto di esperimenti di diversi livelli - a chiunque, a
partire proprio dal concetto di inerzia. (Ma se chiedo ai fisici che cos'�
l'inerzia tu pensi che posso arrivare a un risultato? No, mi direbbero che
ci sono equazioni cos� complicate che un profano non potr� mai capire che
cos'�, e quindi � meglio che abbassi la testa e si accontenti: pat pat sulla
testa... Ma che idiozia!)
Perci� non credo a quello che dici. Se ***veramente*** hai capito un evento,
un concetto, un principio, un fenomeno, un funzionamento, allora sei anche
in grado di comunicare in merito. Necessariamente. � lapalissiano.
Aggiungo un'altra battuta lapalissiana: non esiste cosa ideata o scoperta
dall'uomo che non sia a portata dell'uomo.
Questa � una tautologia, e quindi � assolutamente vera.
Bene: tutta la matematica � un castello di tautologie, e se la fisica senza
matematica neppure campa, allora anche le sue devono essere tautologie, a
meno che non introduca postulati su cui non ammette discussione. In tal caso
e solo in tal caso la comunicazione non � possibile, come ovvio (anche
questa � una tautologia). In caso contrario la comunicazione � ***sempre***
possibile. Solo i postulati, esattamente come i pregiudizi e i dogmi,
possono porre un freno o persino uno stop alla comunicazione.
> Del resto basta prendere un testo come "Physics for the
> inquring mind": sono abbastanza sicuro che sia una miniera
> d'oro anche per diversi addetti ai lavori. Quindi un non
> addetto ne ha da approfondire per quattro vite.
Il titolo non incoraggia molto perch� sottende un pregiudizio, che cio� sia
spiegabile fisicamente l'atteggiamento di una mente che cerca (o comunque
pensa).
Come si pu� provare che ci� che appartiene a un organismo - chiamiamolo
atomo o molecola o cellula o come vogliamo - funziona in quanto immerso
nell'organismo come funzionerebbe in quanto entit� isolata? Chi pu�
dimostrare che una cellula isolata (in vitro) funziona come prima
dell'espianto? L'evidenza dice di no. Quindi mi chiedo come diavolo si possa
parlare di fisica di una mente che indaga. Follie alla Dennett, alla
Hofstadter e compagnia, che sono solo propaganda di una certa cultura
neopositivista? Che poi � solo politica.
> Personalmente credo che la "banale" meccanica sia un campo
> per me ancora tutto da esplorare. Perch� allora dovrei
> occuparmi di cose cento volte pi� complesse sperando di
> cavarci qualcosa?
Questo � un tuo problema.
> Credo che tutto si giochi su cosa si intende per "capire".
Naturalmente. Molti sono i livelli del "capire".
Non � lo stesso quello dei progettisti di Curiosity e quello di chi osserva
le immagini inviate da Marte.
Ma io credo che sia molto azzeccato il nome dato al robottino marziano:
curiosity � di ogni specie vivente, � della vita, quindi � il fondamernto
stesso dell'uomo.
Rinunciare a tale curiosit� � rinunciare a essere uomini.
E in nome di cosa? Del Sant'Uffizio che decide che cosa far conoscere oppure
no ai fedeli?
Ti rendi conto che siamo di nuovo alla Scolastica? Anche allora dal soglio
di Pietro e dagli scranni dei suoi cardinali si dicevono le medesime cose.
Perci� io parlo di 'nuova scolastica' quando sento certi discorsi.
Quel ragazzino che � l� oggi a giocare con la sabbia e le conchiglie domani
far� sembrare ridicolo ci� che avete trattato con tanta gelosia come se
fosse l'oracolo di Apollo. E che non sapete spiegare solo perch� non lo
avete veramente capito! (Non lo scrivo in maiuscolo per netiquette, ma
consideralo maiuscolo, corsivo, grassetto, e anche sottolineato.)
> ... Se invece si
> intende quel livello di comprensione, che per me � quello
> autentico, che implicherebbe saper svolgere qualche
> semplice esercizio, allora anche se non fa piacere alla
> parte egoica di ciascuno di noi, � pi� onesto ammettere
> che ci sono tanti argomenti che non potranno mai essere
> divulgati.
Dipende solo dall'intelligenza del divulgatore ma soprattutto dal metodo -
dalle interfacce controllate. Vedi il mio post sulla divulgazione, con
particolare attenzione alle attivit� delle commissioni per la normativa
tecnica, che sono il modello perfetto per la divulgazione. Perch�? Perch�
qualsiasi dato tecnologico, per quanto complesso, deve essere capillarmente
comunicato e fatto comprendere a chiunque si serva di esso. Poi c'� chi se
ne frega, ma quella � responsabilit� sua e di chi lo ha educato.
> Naturalmente questo secondo punto di vista ripugna a tanta
> gente: oggi in fondo � il periodo storico in cui pi� di
> altri, � diffusa la convinzione pi� o meno espressa di
> avere diritto a tutto, inclusa la comprensione. Ma credo
> che la realt�, se la si guarda onestamente, sia un'altra.
La realt� � un'altra solo perch� ***si vuole*** che sia un'altra.
E tale volont� copre, come dicevo, la mancata chiarezza su ci� che non si
vuole divulgare.
Del gatto ricordo ancora una volta un comportamento tipico: quando � cacca o
la ritiene tale, la copre.
> ciao!
>
> Apx.
> "La teoria � sapere come funzionano le cose e
> non sapere come farle funzionare; la pratica �
> sapere come far funzionare la cose senza sapere come
> funzionano; il nostro scopo � unire la pratica
> alla teoria per riuscire a non far funzionare
> le cose senza capire come abbiamo fatto"
Ecco, bravo. � un modo di esprimersi un po' all'ingrosso, ma noi usiamo ogni
giorno i risultati della scienza attraverso la tecnologia. E allora dove va
a finire l'obiettivo della tua signature se pretendi che "la gente" non
sappia che cosa sta usando?
Vedi, ci� che mi stupisce e che vedo spesso su questo gruppo sono le
contraddizioni. E questa � bella grossa.
Saluti
Omega
Received on Fri Aug 17 2012 - 10:52:16 CEST
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