Patrizio ha scritto:
> Prendiamo pure, per semplificare al massimo, un atomo di un gas nobile
> che venga ad interagire con un altro consimile. (1) E' vero che esso
> va soggetto a fluttuazioni quantische che comportano una sep. di
> carica e quindi la formazione di un dipolo?
> ...
Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Buona la prima.
Patrizio ha scritto:
> Ok, grazie Enrico. Ti volevo disturbare appena appena per sapere se si
> puo' affermare che le F. di v.d.Waals non si possono spiegare a un
> livello classico (semiclassico, vedi tu), ma solo a livello di m.q.,
> come anche, mi e' parso sostenga cometa_luminosa.
> Te lo chiedo soprattutto perche' alcuni colleghi si ostinano ad
> abbracciare la 'spiegazione' classica e cosi' la spiegano ai loro
> studenti.
Se mi consentite, vi dico la mia, cominciando dal fondo.
Non riesco a capire che cosa potrebbe essere una "spiegazione
classica" della f. di VdW, dal momento che non esiste neppure una
spiegazione classica della struttura degli atomi...
Piu' in generale, sapete ben come la penso con questa pretesa di
"spiegare" cose che non possono essere spiegate con strumenti
(anzitutto concettuali) inadeguati.
Non mi piace nella divulgazione, ma tanto peggio lo ammetto nella
scuola.
Ora passiamo alla "spiegazione quantistica".
Debbo farvi una confidenza: nutro una profonda antipatia per le
"fluttuazioni quantistiche". Cosi' ad es. non sopporto i comunissimi
discorsi sulle "fluttuazioni del vuoto", ma ora lasciamo stare questo,
e restiamo al tema.
Io davvero non riesco a capire che cosa s'intenda (se si vuol parlare
seriamente, in un quadro di m.q. corretto) quando si fa ricorso alle
"fluttuazioni".
In un problema come il nostro, abbiamo la seguente domanda: dati due
atomi che ciascuno per suo conto si trovano nello stato fondamentale,
che cosa accade se li avviciniamo?
Ossia: l'energia dello stato fondam. del sistema com'e' rispetto alla
somma delle energie dei due atomi separati?
Se risulta minore, e funzione della distanza, diremo che tra i due
atomi c'e' una forza attrattiva.
Percio' stiamo parlando di stati stazionari, nei quali per definizione
*non c'e' niente che fluttua*, se per fluttuazione s'intende una
variazione nel tempo.
C'e' anche un aspetto didattico: non ho il minimo dubbio che l'uso del
termine "fluttuazione" induce a pensare a qualcosa che varia, magari
casualmente, nel tempo, il che significa dare un'idea del tutto errata
di che cosa sia uno stato quantistico stazionario.
Del resto il calcolo della forza di VdW si fa per es. con la teoria
delle perturbazioni, come correzione all'energia dello stato
fondamentale, come dicevo sopra.
--
Elio Fabri
Received on Sun Mar 09 2008 - 21:08:02 CET