Re: natura delle onde elettromagnetiche
cometa luminosa ha scritto:
> On 10 Feb, 00:35, Antonio <anton..._at_hotmail.com> wrote:
>> Sappiamo descrivere i fenomeni legati alle onde elettromagnetiche,
>> conosciamo le equazioni di Maxwell, ma alla fine che natura hanno le
>> onde elettromagnetiche? Cosa sono in realt�?
>
> Lo stesso vale per le particelle elementari, per lo spazio, il tempo,
> la massa, la carica, l'energia....ecc. ecc. Ma lo stesso vale per
> qualunque altra cosa anche fuori dall'ambito della fisica e anche
> fuori dall'ambito scientifico: il nostro linguaggio si basa su
> concetti A che sono definiti a partire da concetti B...ecc., che sono
> definiti da concetti Z che non sappiamo spiegare, ma che sono assunti
> come dati "di base". Esempio: qual'� il significato della parola
> "significato"? Oppure: cosa significa "luminoso"? Potresti rispondere
> "non oscuro"; e io ti chiederei: che significa "oscuro"? E tu mi
> risponderesti: "non luminoso" :-)
penso che hai semi centrato il problema di cos'� il conoscere
per il cervello.
Che il cervello abbia imparato a usare linguaggi formalizzati,
non ambigui, come la matematica � un fatto.
In quegli ambiti la propedeuticit� che dici (si parte da
postulati e assiomi vari, poi si ottengono verit� derivate etc
etc etc in una sequenza ben determinata di proposizioni che
producono anche altri oggetti aggregati di livello superiore) ha
un senso.
Tuttavia questo modo di attribuire significato non �
strettamente necessario. Il cervello � anche un
classificatore-associativo. Anche senza spiegazioni di sorta
traccia i contesti (e i pesi relativi di frequenza) dei vari
termini, e definisce un pattern di significato mutuato dai
contesti stessi, come in una specie di gioco combinatorio. Certe
attribuzioni che produrrebbero frasi false vengono limate.
In principio le prime parole a cui si attribuisce significato
sono nomi di oggetti fisici e fenomeni la cui realt� prescinde
dal vocabolo associato, e di cui facciamo esperienza diretta coi
sensi.
Si impara prima cos'� Mamma e Pap� (e non servono concetti pi�
elementari perch� c'� l'oggetto reale a spiegarlo).
Il cervello quindi, in futuro, ogni volta che incontra parole
non significative istanzia una casella dello schedario, e inizia
a collegarla ad altre caselle (e i link possono poi indicare
affinit� o contraddizione con altri concetti noti), in una rete
di concetti ove ha collocato tutto ci� che di significativo ha
potuto apprendere prima e consolidare.
Quando il nuovo corpo estraneo ha instaurato un numero
sufficiente di collegamenti, scatta automaticamente (anche se
presumo che non sia come accendere un interruttore) la
sensazione di conoscere quel concetto.
Sono stati fatti, ma non posso citarti la fonte perch� non
ricordo pi� (� roba vecchia), esempi di apprendimento del
significato di parole nuove persino senza frasi strutturate in
proposizioni, ma per semplici associazioni di nomi, ad altissima
ridondanza ovviamente. E' molto faticoso, ma automaticamente il
cervello cerca di fare operazioni insiemistiche, tipo cercare un
ipotetico "minimo comun denominatore" tra caratteristiche, i
possibili rapporti di analogia o il contrario, in modo da poter
giustificare a posteriori una ratio di chi aveva costruito le
serie di associazioni (la ratio esisteva, ovviamente !), e non
so spiegare molto bene, ma spero che si capisca lo stesso.
Non esiste quindi sempre una gerarchizzazione troppo stringente
in senso propedeutico, delle "dependencies", tra concetti
classificati come conosciuti, anche se si pu� certo dire che
nella rete di correlazioni esistano nodi estremamente antichi e
nodi aggiunti recentemente. Pu� sembrare un modo inefficiente di
conoscere, rispetto all'eleganza della matematica, ma a ben
vedere anche quest'ultima � stata creata sulla base di quel modo
nativo di funzionamento mentale, per cui tanto grossolano non
deve poi essere !
Non so trovarti un riferimento perch� � da parecchio tempo che
non leggo pi� riviste di stampo "cognitivista", tipo dal '99
ecco, il pedagogismo pi� becero dilagava e gli articoli con una
qualche parvenza di apparentamento alle neuroscienze erano
diventati rari come mosche bianche, e a me interessavano
essenzialmente quelli, non la fuffologia varia, per cui ho smesso.
ciao
soviet_Mario
> Ciao.
Received on Mon Feb 11 2008 - 00:26:34 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sun Nov 24 2024 - 05:10:13 CET