?manu* ha scritto:
> Per quel poco che so il pendolo cicloidale � teoricamente isocrono, ma
> se provi a costruirlo in pratica (ad esempio forzando il filo ad
> oscillare appoggiandosi a due cicloidi) l'attrito � molto maggiore che
> in un usuale pendolo circolare e di conseguenza il pendolo risulta
> meno isocrono di quello circolare.
Dipende...
Per molti anni avresti potuto ammirare - funzionante - nel mio studio
in p.za Torricelli un bellissimo orologio a pendolo, fabbricato da
George Graham attorno al 1750 e che faceva parte della Specola pisana
(ora si trova nel nostro museo).
Quel pendolo non era sospeso nel modo che sembrerebbe piu' ovvio, per
es. su un "coltello": era invece sospeso a una laminetta elastica.
Di conseguenza il moto della massa non era esattamente circolare.
Non ho mai portato a fondo lo studio di quel sistema meccanico, ma
sono convinto che una delle ragioni di quella peculiare sospensione
fosse proprio di avvicinarlo a un pendolo cicloidale, senza introdurre
attriti sensibili.
luciano buggio ha scritto:
> Inoltre, se proprio vuoi parlare del pendolo reale (quello per esempio
> dell'orologio), esso sfrutta non il quasi isocroniscmo di piccole
> elongazioni diverse, ma il perfetto isocronismo di elongazioni uguali,
> che sono mantenute tali nell'orologio dall'energia della molla (o di
> un peso) : il pendolo reale potrebbe essere perfettametne isocrono
> anche con elongazione molto grande.
Anche questo e' vero solo in teoria.
Per piu' ragioni (ad es. difetti degli ingranaggi) l'ampiezza di
oscilazione non resta costante, ma varia nel tempo.
Percio' e' imortante che le variazioni di ampiezza influensino poco il
periodo, il che si ottiene:
a) mantenedo l'ampiezza piccola (nell'orologio che cito sopra era
attorno a un grado)
b) con espedienti come quello che ho descritto, della lamina elastica.
Alcuni di quei costruttori di strumenti erano davvero geniali, e cio'
che piu' conta, il loro valore era ampiamente riconosciuto.
Per es. il George Graham di cui ho parlato e' sepolto nell'abbazia di
Westminster, accanto a Newton.
Altro che i "vili meccanici" dei nostri don Ferrante, che imperversano
tutt'oggi :-<
--
Elio Fabri
Received on Wed Feb 06 2008 - 21:14:24 CET