Re: soluzioni classiche in QFT

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: Mon, 17 Dec 2007 00:11:05 -0800 (PST)

On 16 Dic, 13:23, argo <brandobellazz..._at_supereva.it> wrote:

> Beh, stai parlando della Lagrangiana... perche' tante parole per dire
> ''prendiamo una certa Lagrangiana che descrive questo sistema.''


Perche' la lagrangiana e' una tra le tantissime funzioni.... volendo
astrarre potresti costruirne infinite di funzioni generatrici.
Altrimenti avrei detto : prendi la lagrangiana :))

>
> > Se il sistema e' classico segue "una traiettoria" per ogni "pre-
> > condizione dinamica associabile al sistema".
>
> Condizioni iniziali?

Non solo, anzi.....
Prendi una catena (diciamo infinita) di molle attaccate l'una
all'altra. E' un sistema in cui classicamente potresti ottenere
l'elongazione di ciascun oscillatore. Fai adesso tendere la lunghezza
di ciascuna molla a zero. Saranno sempre oscillatori... ma una cosa
sono le condizioni iniziali...(come ad esempio lo stato di elongazione
dell'oscillatore x; ma che comunque e' contemplato dal modello) altra
cosa sono ad esempio le "costanti-elastiche".
Ecco le pre-condizioni... sono 2 livelli concettuali diversi della
teoria.

> > Ma non facciamo confusione:
> > La funzione la inseriamo in uno spazio.... poi ne valutiamo la
> > variazione avendo scelto diversi sottospazii a cui la applichiamo, e
> > diciamo che la traiettoria classica sta sul sottospazio che rende
> > "minima" la variazione... e' sbagliato.
> > Su quel sottospazio che rende minima la variazione deve computarsi la
> > funzione da cui discende a sua volta la traiettoria.

> Boh, incomprensibile...

Mi sa che non ti e' chiaro a fondo il concetto della
<<perturbazione>>.... non l'artificio matematico, ma il concetto;
compreso quello che sta dietro all'integrale sui cammini, o alla
minima azione. Vedi bene....
Received on Mon Dec 17 2007 - 09:11:05 CET

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