Re: La violazione del terzo principio della dinamica
"Giorgio Bibbiani".
> HAL9000:
>> Volevo capire come � possibile la violazione del terzo principio di
>> Newton in elettrodinamica....
>
> Il seguente e' solo un esempio, tra i tanti immaginabili.
>
> Siano A e B due cariche puntiformi in quiete
> separate da una distanza r, la forza elettrostatica
> esercitata da A su B e' allora uguale e opposta a quella
> esercitata da B su A e il terzo principio e' soddisfatto.
> Supponiamo che all'istante di tempo t la carica A
> venga spostata dalla sua posizione iniziale (mentre
> B rimane dove si trovava, ovviamente si suppone che
> sulle cariche possano agire anche forze esterne al
> sistema), allora la forza elettrostatica agente su A
> causata dal campo elettrico generato da B cambia
> perche' e' cambiata la posizione di A nel campo e
> quindi il valore del campo, mentre per una durata di
> tempo Deltat = r / c la forza elettrostatica agente su B
> causata dal campo elettrico generato da A rimane
> invariata perche' l'informazione che la carica A e'
> stata spostata ha impiegato almeno una durata
> di tempo Deltat per arrivare a B, quindi
> nell'intervallo di tempo di ampiezza Deltat
> successivo a t il terzo principio non e' soddisfatto.
L'esempio che hai fatto � interessante.
Supponiamo che nel cosmo esistano solo quelle due cariche - o meglio che il
cosmo sia costituito unicamente da tali cariche a dai loro "campi".
[Per inciso "dove" arrivano quei campi e quindi il cosmo? Ci sarebbero altre
domande incalzanti, ma rischiamo di finire pi� lontano dei campi elettrici
di quelle cariche.]
A parte altre osservazioni pi� "filosofiche", farei notare che lo
spostamento di una delle cariche causa un campo elettromagnetico proprio
nell'intervallo Delta(t): come lo mettiamo nel conto? Con che "velocit�"
tale campo raggiunge l'interlocutore B? Alla velocit� 'c'? Ma se nel cosmo
ci sono solo A e B in che modo si istituisce la velocit� 'c'? E perch� mai?
Ma soprattutto: esiste un qualunque campo se non come interazione? Si pu�
cio� dire che un A genera un campo in assenza di qualunque interazione? Si
pu� cio� considerare A un sistema isolato? Sicuramente no.
Il punto dunque - cio� la ragione di tutti questi che in sostanza sono
paradossi - � che non esiste un A senza delle interazioni (anche solo con
B). In altre parole non � vero che A e B sono in relazione per via del campo
elettrico che autonomamente genererebbero: no, essi esistono solo *in
quanto* in relazione. Non esistono infatti, ri-ripeto, sistemi isolati.
Esistendo il cosmo costituito da A e B, A non pu� essere definito senza B e
B non pu� essere definito senza A. Non avrebbe alcun senso. Perci� non
esiste e non pu� esistere un intervallo Delta(t) in cui A e B non sono
*concretamente* in relazione.
Volendo usare una facile analogia, immaginiamo che A e B siano due
galleggianti sullo stagno che essi stessi generano ("campo"): allora se A si
sposta
� l'intero stagno a modificarsi insieme ad A (ossia *immediatamente*, salvo
introdurrre paradossi ancora peggiori), perch� esso *�* l'interazione fra A
e B, non qualcosa di estraneo a essi. Quindi � impossibile che B durante
Delta(t) si comporti come se A fosse rimasto dov'era, ossia rimanga in
relazione con un A che non esiste - assurdo.
Da notare, altro inciso, che il cosmo costituito da A e B ha anche un tempo
definito *solo* dalle interazioni fra A e B, non un tempo assoluto che non
esiste. Dunque che significato avrebbe un Delta(t)?
Ecco perch� il tuo esempio � interessante: le implicazioni logiche sono
considerevoli.
Saluti
E poich� non esistono sistemi isolati non � possibile che, nell'intervallo
Delta(t), B si comporti come se lo fosse, cio� ignorando la sua interazione
con A, o meglio come se A continuasse a esistere come prima del suo
spostamento
A queste domande
Received on Thu Aug 09 2012 - 11:34:13 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:08 CET