Elio Fabri ha scritto:
> Ma non sfuggire al punto: ci sono tuoi colleghi che pretendono di
> parlare di m.q. a ragazzi che non sanno le proporzioni.
Ieri (al martedi' ho al terz'anno l'ora di matematica dopo quella di scienze) ho
trovato l'ennesima lavagna di simboli su configurazioni elettroniche e
allineamenti di spin. Con una certa malizia ho chiesto ai miei studenti perche'
si lamentassero della difficolta' del teorema di Talete, se poi potevano
affrontare quella roba. Loro - prevedibilmente - hanno replicato che infatti non
ci capivano un accidente. Poi mi hanno chiesto cosa fosse un tetraedro: la
collega aveva parlato della molecola del metano, ma aveva ritenuto inutile dare
loro un'idea di come fosse fatto un tetraedro regolare, ne' di spiegare con
precisione la posizione dell'atomo di carbonio in quella struttura...
Mi dispiace, ma a me questo non sembra sensato. Come non mi sembra sensato
gettarsi in calcoli con unita' di misura senza aver fatto alcuna introduzione su
cosa sia un'unita' di misura o una dimensione fisica. (Lo so, quando lo faccio
l'anno successivo per fisica trovo menti perfettamente vergini.)
Per adoperare le relazioni di indeterminazione secondo me non basta conoscere la
definizione di quantita' di moto. Le definizioni non definiscono niente, fuori
dal contesto teorico in cui sono date. Se io ho soltanto il concetto volgare di
velocita' (aritmetico e non algebrico), il concetto volgare di massa (aggravato
da orrori terminologici come quello di "peso molecolare") e nessun concetto di
relazione dinamica, ogni discorso che ricorra alle relazioni di Heisenberg e',
se va bene, cattiva divulgazione...
E alla fine, dietro c'e' una concezione sostanzialmente dogmatica della scienza:
verita' generali astratte in cui credere per fede. I "fatti" della teoria
atomica vengono presentati senza una vera giustificazione, e non vengono usati
per spiegare nulla. Stanno li'. Forse non e' neppure dogmatismo. E' la
convinzione che i concetti e le leggi della scienza siano in perfetta
continuita' con le immagini e le parole del pensiero ingenuo, che la velocita' e
gli atomi siano semplicemente delle "cose" come i tavoli e gli alberi, e che chi
sa manipolare questi sa automaticamente manipolare quelli.
Riconosco che quanto ho scritto appare come un attacco generalizzato verso i
colleghi di scienze, e so che questo e' sbagliato. Ma, accidenti, come e'
possibile che due materie scientifiche che si spartiscono il poco spazio
disponibile nella scuola italiana lo facciano in maniera cosi' difforme?!?
Spero che la discussione possa continuare. So che non sembra, ma vorrei
*davvero* capire perche' si sceglie di agire in un certo modo, che non posso
fare a meno di considerare sbagliato, ma che e' adottato da persone che immagino
almeno altrettanto intelligenti di me.
Paolo Cavallo
Received on Wed Dec 05 2007 - 07:55:56 CET
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