Re: quando il collasso?

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Tue, 04 Dec 2007 16:14:26 +0100

Soviet_Mario wrote:
> Elio Fabri ha scritto:
...
...
> Non dico che l'esempio corrente sia il pi� significativo, ma a volte la
> teoria unificante posteriore, anche in forma semplice, riorganizza
> osservazioni che prima erano sparse, scutite e talvolta apparivano
> contraddittorie, sistematizzandole. Quando ci� avviene essa � utilmente
> presentata. ...

L' esempio corrente credo sia abbastanza emblematico. Se, per usare la
teoria unificante posteriore cerchiamo di propinare la storiella degli
elettroni, secondo me si fa un doppio falso.

Il primo, importantissimo, � che si passa un' idea totalmente
sbagliata: che la corrente elettrica � sempre costituita da moto di
elettroni. E poi la pila come si fa a spiegarla ? Elettroni liberi
dappertutto ?

Il secondo � che si mescola elettromagnetismo, che, come la
termodinamica, non dipende da ipotesi sulla struttura della materia,
con le leggi che regolano il comportamento elettrico di determinati
sistemi. Ma l' EM non dipende da nessuna teoria "unificante"
posteriore. E dare anche solo l' impressione che sia cos�, mi sembra
da evitare.

...

> Stesso dicasi, sempre imho, di una anche grezza conoscenza della
> struttura elettronica sottostante alla periodicit�, che ritengo
> chiarificatrice, rispetto alla mera analisi di propriet�
> chimico-fisico-stechiometriche che portarono Mendeleiev ad "abbozzare"
> (sono stato ingeneroso) la tavola periodica.
> Voglio dire che per un uomo medio che pensa a ottetto e duetto (e
> famiglie s,p,d,f la struttura diventa abbordabile), mentre all'epoca
> solo il grande chimico intravedeva sprazzi di regolarit� sistematica
> dietro le osservazioni.
> Ma questo caso ricade in uno di quelli non troppo astratti n� troppo
> matematici

Provocatoriamente mi viene da chiedere: se invece di nominare questa
cabala dei "gusci elettronici" con strane propensioni al "completamento
dell' ottetto" si presentasse la tavola periodica come un fatto
sperimentale (da illustrare almeno parzialmente in laboratorio e
mediante audiovisivi) e si introducessero, come una volta, le valenze
come propriet� sperimentali degli elementi) il resto della chimica
insegnata nei licei diventerebbe incomprensibile ? Cosa *sa fare* pi�
di uno studente di 50 anni fa uno studente di chimica delle superiori di
oggi ?

Certo, si potrebbe obiettare che, anche senza *saper fare*, almeno
*sa* qualcosa di pi� e di pi� fondamentale di suo nonno. Ma cosa
significa sapere nelle scienze ? Io dubito che "sapere" che il modello
tolemaico � sbagliato serva a qualcosa se non si sa almeno *perch�*.
Non sar� equivalente a risolvere l' equazione di Schroedinger, ma
sapere perch� la fisica di newton non si pu� applicare a livello
atomico mi sembra molto pi� importante e all' altezza dello studente
piuttosto che una discussione vaga e incomprensibile sulla ibridazione sp3.

...
...
> E parlo di SSIS, mica di pasticci improvvisati dal ghiribizzo di singoli
> fanatici ! Secondo me erano esami universitari riciclati alla meno
> peggio col minimo sforzo.

Appunto. Alcune SSIS sono organizzate col riciclaggio di esami (e
docenti) universitari che con le superiori nulla hanno a che vedere.

...
>
> Per� ad esempio secondo me il principio di indeterminazione, almeno in
> alcune interpretazioni meno profonde, non richiede un'enormit� di
> matematica per essere capito.
> Basta che uno si sappia figurare l'iperbole equilatera e sappia
> qualcosina sugli errori, e sulla definizione di quantit� di moto. Mi
> sembra che a un costo ragionevole dia un contributo alla visione del
> mondo che sarebbe un peccato perdere, e rimanere fiduciosi nel
> determinismo illuministico (per i pochi che non credono invece nella
> superstizione)

Hai ragione sulla poca matematica ma concettualmente � un' operazione
fattibile con notevoli difficolt� (a cominciare dal fatto che gli
errori di misura non c' entrano nulla...).


> CUT
>>
>> Lasciami approfittare del'occasione per dirti come la vedo (e come la
>> vedono credo la quasi totalita' dei fisici): questa mania dei chimici
>> di propinare l'eq. di Schr. a livelli assolutamente prematuri e uno
>> dei piu' patenti e scandalosi errori didattici,
>
> ma io non conosco nessun insegnante chimico che la propini, e sono oltre
> una decina. Forse in chiss� quale liceo pu� succedere, ma non penso sia
> cos� diffuso come temi questo costume

Intanto ci sono i libri di testo che si arrampicano sugli specchi pur di
poter scrivere il termine "operatore". E anche dando fiducia che tanto i
libri non vengono letti :-(( resta invece un insegnamento basato su
"evocazioni di entit� indefinite" come i gusci elettronici che invece
infestano molto dell' insegnamento reale. Alla fin fine il vero
scandalo non � tanto la presenza coreografica dell' equazione di Sch.
ma il voler far passare la chimica per il concetto di orbitale senza
poterlo rendere comprensibile.

...
...
>> No, non sono affatto d'accordo.
>> Si puo' fare della fisica bellissima con poca matematica, della
>> bellissima chimica con poca fisica, dell'eccellente biologia senza
>> nessuna chimica...
>
> Sulla prima concordo (perch� � la sola fisica che conosco).
> Sulla seconda un po' meno ma ancora sostanzialmente si (posto di
> non ascrificare un po' di elettrostatica).
> Sulla terza dipenda da cosa si intende per biologia.
> Nella mia scuola c'� morfologia, e vada, ecologia e gi� imho senza
> chimica si capiscono pochi problemi, e poi ci sono microbiologia e
> soprattutto biochimica che ne escono amputate

Ma la biochimica l'ha prescritta il medico ? Mi piacerebbe sapere quando
(so bene che il "chi" non si trover� mai...) � iniziata questa moda
perversa di voler partire dalla biochimica per far biologia.


> Anche scienze della terra, insegnate prima di chimica, dove imparano a
> memoria le parole intrusive, effusive, silicati, ossidi etc, imho non
> funzionano.

Se si tratta di liste da imparare a memoria e basta concordo. Se si
facesse del laboratorio e si insegnasse a distinguere un calcare da un'
  arenaria mi sembrerebbe invece doveroso che ci si ricordi dei nomi.

...
>> Ma se una materia viene insegnata nozionisticamdnte, la causa e'
>> tutt'altra: sta nella testa dell'isnegnante e in come e' stato
>> indottrinato.
>
> No, non credo. Serve a dare delle sufficienze con relativo agio, e
> quando proprio occorre, serve a poter dare qualche insufficienza
> contando sul fatto che tanto quasi nessuno studia, nemmeno a memoria.

Forse ocorrerebbe cominciare a chiedersi seriamente perch� nessuno
studia, mettendo da parte i motivi (pur drammatiamente esistenti) del
contesto socio-culturale-economico. Oltre a ragioni esterne ci saranno
anche ragioni "interne"? Siamo sicuri che i ragazzi di oggi debbano
avere veramente questo spirito masochistico di voler digerire vagonate
di nozioni scollegate da qualsiasi risvolto pratico e collegamento con
la loro esperienza?

Un esempio. In prima e terza media uno dei miei figli ha avuto un'
insegnante di matematica e scienze che si lamentava in continuazione
dello scarso interesse della classe verso le scienze. Eppure seguiva un
testo dall' approccio decisamente moderno ed interdisciplinare. In
seconda hanno avuto un' altra insegnante che aveva l' abitutine di
fare cose "strane" come portare un po' di pesci e molluschi da
sezionare in classe. Stranamente quell' anno le scienze hanno
registrato un picco di attenzione mai pi� ripetuto :-)

Eppure le scienze non dovrebbero essere sperimentali?

Giorgio
Received on Tue Dec 04 2007 - 16:14:26 CET

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