Re: quando il collasso?

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 27 Nov 2007 14:17:15 GMT

Elio Fabri ha scritto:

Mi scuso se prendo spesso parte attiva a questi thread poco IT o
del tutto OT, cmq ringrazio Elio per essersi, come dice lui
stesso, "intromesso" (spero ben sapendo di essere in realt� un
parere gradito)

> Giorgio Pastore ha scritto:
>> Temo che tu sia ottimista. Non "capita" ma ormai � abituale che invece
>> di far capire si chiede un puro nozionismo. Forse pi� che in fisica
>> questo � evidente in quel frtto misto che sono le cosiddette scienze
> Potrei obiettarti che stai andando OT: stavamo parlando di fisica...
> Ma non voglio sfuggire il problema, anzi. Vedi dopo.
>
>> ...
>> E non si tratta di pochi prof con idee personali sui programmi, basta
>> guardare i libri di testo :-((
> Oh si', e non di rado tra gli autori ci sono prof universitari, magari
> di astrofisica :-<

per chiosare un po' acidamente sull'argomento libri, gli editori
fanno cartello a chi pubblica le edizioni pi� colorate e
ponderose (possibilmente multivolume per non superare la dose in
chilogrammi trasportabili), perch� essi giustificano i costi ai
limiti massimi consentiti. E quando ti propongono una serie di
testi praticamente equivalenti senza vere alternative "forti",
sei costretto a dare anche il tuo consenso al meccanismo. E' un
consenso ottenuto obtorto collo. Un libro serio ma spartano, con
poche fotografie multicolori, e che contenga la parola RECUPERO
citata meno di 857 volte, non ha ormai speranza di vendere. Il
R� mercato decreta il successo dei libri, le adozioni di noi
altri sono solo uno sgradevole passaggio rituale, ormai svuotato
di significato nella misura in cui tutte le mele della
bancarella sono rosse.

>
> Paolo Cavallo ha scritto:
>> Come insegnante di liceo devo dire che queste parole esprimono
>> piuttosto bene le mie frequenti perplessit�. Mi capita spesso di
>> entrare in classi del terzo anno (prime liceo classico, quindi
>> studenti che incontrano le scienze della natura per la prima volta
>> dopo la scuola media) e trovare sulla lavagna configurazioni
>> elettroniche, rappresentazioni 3D di orbitali atomici ad energie alte,
>> allusioni alle relazioni di Planck o di De Broglie o al "dualismo
>> onda-particella".
> Problema ben noto, purtroppo.
> La tua potrebbe essere un'esperienza isolata, ma non credo affatto che
> sia cosi'.
>
> A me e' capitato in piu' occasioni di tentare qualche intervento in
> merito, ma non e' facile, perche' saprai bene quanto sono comuni le
> suscettiblita' e le proteste per le "invasioni di campo" (specie
> quando uno/a ha la coscienza sporca...)
> Non so se tu leggi la mia rubrica su "Naturalmente":

si trova anche in rete ? Se si, potresti postare il link ?

> li' ho toccato
> piu' volte l'argomento; o meglio, l'ho sfiorato, per le ragioni che ho
> appena detto.
> Dici che dovrei andarci piu' pesante? Non mi riuscirebbe certo
> difficile :-))
>
>> ...
CUT

> Per comodita' di chi segue il thread, mi autocito, da qualcosa che ho
> scritto oltre due anni fa.
>
> --------------------------------------------------------------
> Forse chi legge si sara' fatto l'impressione che io stia divagando
> senza avere in mente un obiettivo, ma non e' cosi'. Passo infatti a
> introdurre un tema che ci tocca piu' da vicino: l'influenza che le
> attuali correnti anti- o parascientifiche hanno nello stesso ambiente
> scientifico, e in particolare nella scuola. E' qui che il "filo rosso"
> del mio pensiero, di cui parlavo all'inizio, comincia a emergere piu'
> chiaramente (almeno spero).
>
> L'atteggiamento antiscientifico di cui sopra prende tante forme, e
> influenza un po' tutti, sotto vari travestimenti. Anche gli
> insegnanti, quando si fanno conquistare da certi miti...
>
> Di quali miti sto parlando? Ecco qualche esempio: la complessita',
> l'autopoiesi, il pensiero olistico, il costruttivismo... Come vedete,
> non ci vado leggero, e so bene che sto toccando non solo dei miti, ma
> anche dei personaggi in carne e ossa che li personificano.

prevale sempre pi� l'attenzione al processo, al percorso, che
non al punto di arrivo. E i risultati (contenuti) veicolati,
sono diventati meno (molto meno) importanti dell'ottimo (ottimo
?) metodo usato per trasmetterli. In effetti la figura
dell'ottimo insegnante di scuola � l'essere un po' tuttologo,
genericamente, ma saper ammaliare (non voglio dire interessare)
studenti svogliati con spot brevi e accattivanti, curando
particolarmente i (marginali) progressi di quanti non hanno
alcuna intenzione di impegnarsi e studiare, curando i rapporti
con famiglie, territorio e progetti vari. La lezione in senso
classico � un ammennicolo obsoleto e fastidioso (specie se dura
due ore intere)

> Di piu':
> facendo un certo sforzo potrei convenire che dietro quelle
> parole-simbolo ci sono anche problemi condivisibili o quanto meno
> degni di seria considerazione.

Credo di pensarla come te : molto alla lontana ci possono essere
fondamenti seri alle pi� disparate teorie. LA loro
contestualizzazione pratica nel tessuto reale dell'utenza
odierna � prossimo alla fantascienza, ma non posso dire di
trovare sbagliate alcune affermazioni di Vertecchi o Maragliano
che ricordo di avere letto ormai dieci anni fa (purch� collocati
in una classe modello inesistente nella realt�)

> Ma purtroppo sono immersi in un tale
> mare di chiacchiere e soprattutto cosi' chiaramente orientati in una
> direzione per me inaccettabile, che quel riconoscimento mi riesce alla
> fine impossibile.

Certe teorie in s� sono neutre, ma come tutte le armi molto
potenti, possono essere brandite da mani maligne.
Per citare una ideologia antica (che il mio nick rende supergluo
nominare) anche idee elevate e di ugualianza possono essere
brandite come clave dalle persone sbagliate o per fini
sbagliati, e ne escono fuori come mostri snaturati per quanto
nobili potessero essere gli ideali ispiratori.

> Del resto, cio' che penso su singoli casi l'ho scritto qui in varie
> occasioni, per cui non sto a ripetermi, dato che ora il mio scopo e'
> quello di tirare i fili, e soprattutto di segnalare i pericoli ai
> quali va incontro l'insegnamento scientifico. E ora parlo dei pericoli
> _interni_,

su questo penso di avere una valutazione diversa dalla tua, dato
che vedo assai pi� quantitativamente significative le "minacce"
esterne. Dall'interno ci� che mi aggrava di pi� � la
frammentazione, il non riuscire a essere coesi, ma singole
foglie isolate in balia del trend generale

> non di quelli esterni e piu' banali che vedete tutti,

purtroppo anche questi li vediamo solo noi che ci toccano sulla
pelle. LA visibilit� nel mondo esterno, nella societ�, �
praticamente nulla, e i problemi "tecnici" della scuola e
dell'insegnamento non hanno alcuna penetrazione nel tessuto
sociale (salvo un po' di sano qualunquismo e scandalizzato
sdegno per eventi simbolo tipo i video su internet)

> come
> ad es. la riduzione di ore. Il vero problema e' che ormai dobbiamo
> guardarci da noi stessi; al punto che troppo spesso mi accorgo che non
> sappiamo difendere il valore del nostro lavoro, perche' siamo i primi
> a non capirne piu' bene il senso.

uhm, questa considerazione mi inquieta. Non so se mi ci ritrovo.
  Non mi chiedo che senso abbia il mio lavoro, ma solo per il
fatto che sono ormai convinto che non possa avere alcun senso
all'interno del sistema attuale. Mi sono anche convinto che la
societ� non abbia ancora avvertito alcun bisogno della mia
funzione. E' possibile che non sar� mai avvertito, prima di un
tracollo economico (che forse qualche straniero tamponer� con
risorse fresche proprie).


> Visto che la maggior parte dei miei lettori sono insegnanti di
> scienze, cominciamo da loro (poi ce ne sara' anche per i vostri
> colleghi fisici, non abbiate timore ...). L'impressione che mi sono
> formata, e che vorrei tanto fosse sbagliata, e' che l'insegnamento
> delle scienze (parlo chiaramente della scuola secondaria superiore)
> oscilli pericolosamente tra due estremi.
>
> Da un lato, si profonde (o sprofonda?) in tecnicismi: penso per es.
> alle assurdita' con gli orbitali, quando la quasi totalita' degli
> studenti non saprebbero riconoscere all'odore NH3 da HCl,

eh he he he, caro Elio ! Pensa che il medico deputato ai
controlli dell'ASL circa l'applicazione della 626 nella mia
squola (Q voluta) ci ha diffidato dal far sparire le bottiglie
dell'alcool denaturato.
Curiosamente erano di fianco a bottiglie di esano e DIETILETERE
(ma costui non conscendo bene queste non ha esteso a loro
l'ultimatum in quanto notevolmente pi� infiammabili).
Entro breve nei laboratori potremmo usare il sale da cucina come
reagente "sicuro", e potremo cucinarci una pastasciutta. Gli
altri reagenti, che hanno un costo, tanto si comprano ogni tot
anni, se si riesce a mettere soldi da parte.
Poi, non per essere contrario al laboratorio (ho fatto un
dottorato di sintesi organiche, essenzialmente pratico, e amo
maneggiare materiali), quando molti studenti sono al di sotto di
una soglia minima davvero esigua di nozioni teoriche, diventa
anche difficoltoso renderli partecipi di qualsivoglia
esperienza. Io non sono mai riuscito ad digerire il modello
anglofilo che il normale utente medio, se assiste a un suo
fenomeno concreto, nella sua testa germogliano semi magici che
lo portano all'illuminazione e a formulare le ipotesi di Dalton,
Avogadro etc etc di sua sponte.
Imho prima devi capire l'acqua calda faticosamente scoperta da
altri nel passato, poi ha senso che ti butti nella esperienza
pratica.
Per citarti in modo distorto, prima di portare uno a annusare
NH3 e HCl (infrangendo la legge), pretendo che sulla carta
sappia scrivere la reazione tra i due in soluzione acquosa. Se
no mi chiedo a cosa serva sentire degli odori. Va in un bosco, e
senti tutti i profumi che vuoi, eh eh he

> ne' sanno
> identificare all'aspetto i piu' comuni metalli. Ma anche a certi
> complicati giochi di enzimi, proposti a ragazzi che non distinguono un
> pioppo da un leccio o un passero da un pettirosso; col risultato che -
> come ho gia' avuto occasione di dire in passato - quelle reazioni
> entrano da una parte per uscire immediatamente dall'altra senza
> lasciare traccia.

Mmm, penso che estremizzi un po'. Non conosco nessun biologo che
spieghi in modo tanto teorico (anche perch� c'� la moda dei
collegamenti inter-disciplinari, che gode del favore di molte
circolari). Ma spesso il problema non � tanto che i concetti
escono dall'orecchia sinistra, ma che non entrano mai dentro la
destra.

>
> Poi, un po' per compensazione, e un po' perche' si ritengono i piu'
> "umanisti" tra gli insegnanti di materie scientifiche, indulgono in
> discorsi vaghi, si lasciano suggestionare da qualcuna delle sirene che
> ho citato sopra e ne riempiono i loro discorsi.

su questo punto penso di poter condividere al 100%. E' forse la
ragione per cui la mia materia � detestata e scienze � piuttosto
amata (anche se io un tale abisso di differenza faccio fatica a
trovarcelo)

> Anche in questo caso
> secondo me con risultato culturale assai dubbio, ma per di piu' col
> pericolo di trasmettere un messaggio ingannevole circa cio' che debba
> chiamarsi scienza.

� per tale motivo cmq, per il fatto di potere essere trattate in
modo discorsivo, qualitativo, che le scienze della vita sono
collocate in fasi anticipate dei curricoli, bench� come dicevo
prima siano gerarchicamente posteriori alle scienze esatte, che
dovrebbero costituirne la base.

> --------------------------------------------------------------
>
> Inutile dire che non c'e' stata nessuna reazione...

abbiamo la schiena spezzata, Elio, e ci mozzano gli artigli
all'immatricolazione per non farci nuocere.

>
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Giorgio, so che tu sei un professore universitario, quindi ti chiedo
>> una cosa al riguardo di questo ritratto : sei a conoscenza che qualche
>> gruppo di professori universitari, scientifici in particolare, si sia
>> mai occupato di presentare in forma ufficiale proposte autorevoli ai
>> governi di turno per il riordino anche dei gradi di scuola
>> immediatamente confinanti all'universit�, come la secondaria, della
>> quale godete poi i discutibili frutti ?
> Non sono Giorgio, ma intanto ti dico la mia :)

benissimo

>
> Se intendi che dovrebbero mettersi insieme professori di diverse
> materia (fisici, chimici, biologi...) meglio che te lo scordi...

ehh ... sperare blandamente nn costa niente

> A dire il vero molti anni fa (~1980) esisteva una cosa chiamata COASSI
> (Comitato di coordinamento delle associazioni scientifiche italiane)
> che aveva piu' o meno quello scopo: produsse una serie di studi
> sull'insegnamento scientifico in altri paesi europei, ma non ando'
> oltre.
> Poi la temperie politica, che negli anni '70 era stata favorevole al
> lavoro di rinnovamento e di messa in discussione delle strutture
> esistenti, si spense, per ragioni complesse che i piu' vecchi di noi
> conoscono.
> Oggigiorno sarebbe utopistico semplicemente pensare di rimettere in
> piedi il povero COASSI, con tutti i suoi limiti.
>
> Visto che siamo nel NG di fisica, limitiamoci alla fisica.

Penso comunque che nessun blocco omogeneo sia abbastanza
"influente" da smuovere da solo di una virgola le intenzioni del
legislatore, ammesso e non concesso che possa riuscirci
un'alleanza di soggetti pi� ampia

> Potresti
> sempre chiedere: che cosa fanno i fisici universitari?
> Risposta: esiste una cosa chiamata SIF (Societa' Italiana di Fisica)
> che sulla carta si occupa anche di questi problemi. Nella sostanza, la
> sua attivita' nei casi migliori e' trascurabile; altrimenti fa solo
> danni.
> Non dico di piu' perche' su queste cose ho il dente avvelenato, e non
> da ora...
>
>> ...
>> C'� nell'aria fermento (inquietante fermento, per come la vedo)
>> e Fioroni e la Bastico stanno caricando le munizioni.
>>
>> Confindustria preme per la nuova grande materia di "scienze
>> integrate", e il ministero le fa l'occhiolino per creare la
>> figura finale dei docenti tuttologi di scienze totali, pedine
>> facilmente spostabili su ogni cattedra o spezzone, con risparmio
>> di ore, meno esuberi, pi� agevoli graduatorie e considerazioni
>> analoghe.

su questo ho notizie da una mailing list di insegnanti chimici i
cui "curatori" incollano spesso trafiletti da giornali cartacei
e online. Ebbene, la proposta di Confindustria sulla necessit�
di ammodernare l'insegnamento di tutte le singole scienze
passando alle scienze integrate � una posizione ribadita gi�
molte volte.
Anche la formula di : pi� laboratorio = pi� successo didattico
(qualsiasi cosa tale definizioen comporti) � molto amata, ma
stavolta non solo da Confindustria. A parole anche nella scuola
stessa (ivi comprese le posizioni sindacali) "laboratorio �
bene". Sar� che i laboratori danno da lavorare a tanti (spesso
non laureati) che diventerebbero sovrannumerari, e sar� pure che
spesso le insufficienze i ragazzi le hanno di teoria e di
laboratorio un sei non lo si nega a nessuno, tant'� pi�
laboratorio per tutti e la qualit� � garantita. L'unica pecca, �
che i laboratori si intendono finanziati come stipendi per gli
insegnanti di compresenza, ma di cavare una lira per le
strutture e per i materiali consumabili, manco a parlarne. Anzi,
si applica la 626 in ogni pi� minuziosa quisquiglia, secondo cui
l'ammoniaca la pu� usare il bidello per lavare in terra, ma in
laboratorio � nociva, � volatile, etc etc.

>> Si ventila anche la possibilit� sulla riforma del reclutamento
>> futuro di permettere di abilitarsi a insegnare con al pi� il
>> triennio della laurea "junior", seguito da una SSIS di stampo
>> psico-pedagogo-docimologico et simile aria fritta.

> Di questo non so assolutamente nulla, e cio' mi stupisce, perche'
> anche se la SIF in materia fa letteralmente schifo, da altre direzioni
> (v. dopo) almeno le informazioni dovrebbero arrivare...

Mah, dipende da cosa leggi per diletto. Immagino cose ben pi�
interessanti che mailing list di insegnanti, siti sindacali e
riviste specializzate di scuola. Non ultimo esilaranti accenni
sono stati distillati nel nuovo "libro bianco" sull'istruzione,
alias l'interpretazione all'italiana degli obiettivi di Lisbona.
Poi boh, arrivano circolari, roba varia. Purtroppo non mi posso
definire una fonte affidabile in niente, perch� leggo dati da
troppe fonti, non dello stesso tenore, e mi formo un'immagine
mia personale, riassuntiva, di come percepisco che si muova il
mondo.

>
>> Noi insegnanti della secondaria siamo uno zero assoluto in quanto a
>> peso contrattuale in materia (e manco a tutti ormai interessa pi� tale
>> problema), le riforme ci piombano dall'alto senza che nessuno mai
>> venga interpellato,
> Un momento: esistono associazioni professionali che il MPI riconosce
> ufficialmente.

si si, lo so, non pensare. Se sono associazioni spontanee non
sono considerate. Se sono allineate, e quindi accreditate del
ruolo consultivo, essenzialmente, e lo dici tu stesso poi (e per
tale posizione ti abbraccerei), sono come il campione auditel
per la rai e per lo share. Se scelgo la mia giuria con
sufficiente malizia, trover� sempre la giuria che mi confeziona
un verdetto su misura per le mie esigenze, e mi sar� pure
fregiato della democraticit�.

> Sto parlando dell'AIF (Associazione per l'insegnamento della fisica)
> dell'ANISN (Assoc. degli insegnanti di scienze naturali) e della
> Divisione didattica della SCI (Soc. Chimica Italiana).

c'� anche una neonata ANITC (o simile), cmq di insegnanti
chimici, che cerca di appoggiarsi a pareri della DD-Sci. Ma
quando i pareri divergono dalle scelte predeterminate dei
politici, non ci ascoltano, e quando concordano, al limite
dicono Okay John ! Visto che sappiamo ascoltare "la base" !

> Non so le altre, ma l'AIF conta circa 1000 soci, quindi e' piuttosto
> rappresentativa degli insegnanti di fisica.
>
> Le tre associazioni hanno sottoscritto col MPI un "protocollo" per una
> collaborazione proprio sugli argomenti di cui parliamo.

diciamo anche che spesso l'MPI, MIUR MURST o come si � chiamato
storicamente, unito o disgiunto, ha spesso ignorato anche
opinioni di organi consultivi da esso stesso nominati, tipo il
consiglio nazionale pubblica istruzione o o del consiglio di
stato, se occorreva.
Solo le ecumeniche piazzate, gli scioperi selvaggi, paiono
capaci di far breccia e ridurre il pi� fiero ministro ad
agnello, e quindi il consenso o dissenso sindacale sono la vera
incognita. Peccato la qualit� ai sindacati, tranne forse Gilda
(alla quale sia chiaro NON sono iscritto), non interessi de
facto. Il battagliero Prof. Berlinguer ai suoi tempi ci sbatt�
la faccia contro questo muro, quando propose un'innovazione
(pedestre per carit�, ma l'intenzione era forse buona) che ai
sindacati non andava gi�.
Le associazioni di categorie ristrette, purtroppo, hanno un peso
impalpabile.

> La mia personale opinione e' che da parte del MPI questo sia e sia
> sempre stato (con qualsiasi Ministro) un gioco a carte truccate: il
> MPI si serve delle associazioni per poter dire che c'e' stata "ampia
> consultazione", poi di fatto le taglia fuori dalle decisioni reali.

Bravo, bravo Elio. Ti far� ridere ricevere un complimento da un
quarantenne, dal basso della sua esperienza, ma � davvero
sentito, perch� queste cose le sento dire molto di rado
apertamente. Malgrado siano palesemente vere. E' una democrazia
di cartapesta, poi sotto sotto sono solo le distribuzioni
Cencelliane degli oboli il criterio guida, e l'attenzione
scrupolosa a non pestare troppi piedi (specie in aria
elettorale). Non si vede dai padri fondatori una decisione che
sia una che possa anche definirsi lungimirante e coraggiosa, che
guardi ai trent'anni dopo invece che al mese successivo.

> Non e' da oggi, ma da decenni, che critico i dirigenti dell'AIF (di
> cui faccio parte da quando esiste, ossia da 40 anni e piu') per la
> loro eccessiva vocazione "ministerialista".
> Anni fa mi hanno fatto socio onorario, ma questo non vuol dire che mi
> stiano a sentire :-<

ah ha ha ha ... forse ti si voleva allisciare !

>
> Comunque, sarebbe bello che almeno si riuscisse a sapere quello che
> bolle in pentola: tu da dove hai ricavato le notizie che dici?

come ho detto prima, le fonti in s� sono eterogenee, ma non
sempre a queste "anteprime" o dichiarazioni ufficiose viene dato
molto risalto. Le tre colonne stanno sempre dedicate al rinnovo
del contratto, o agli scioperi, o al disabile picchiato o la
prof che si fa toccare il culo. Le indiscrezioni sulle "bozze"
(vogliamo ricordare l'era Moratti delle versioni di bozza di
riforme con che cadenza mutavano ?) sono spesso relegate in
trafiletti, a cui interessa poco o niente a nessuno tranne
magari i precari e i Sissini che si stanno abilitando, e che
magari temono che un colpo di spugna cancelli il loro biennale
investimenti di soldi/energie (meglio che non ti esprimi sulle
SSIS, suppongo, perch� potresti strapparmi complimenti ancora
pi� stucchevoli, eh eh he).

Cmq capisci, a uno che � gi� di ruolo, che vuoi che freghi del
reclutamento ? Il massimo che pu� interessare � se ci sar� la
possibilit� di essere scavalcato in graduatoria.

>
>> Si muove qualche rotella altrove, a tua conoscenza ?
>> Ti chiedo anche, in che termini, oltre alla mera constatazione,
>> � percepito il problema della qualit� di preparazione degli
>> studenti che vi mandiamo ? Qualcuno pensa di fare qualcosa o si
>> interroga almeno SE sia possibile farla ?
> Non fare di queste domande... :)

eh, era uno sfogo. E' un periodo di nero, spero che mi passi.

> Pensa che quando mi sento ottimista :) penso di essere nella
> situazione del tenente Drogo, quello del "Deserto dei tartari": che
> avendo passato la vita alla fortezza Bastiani, nell'attesa di coprirsi
> di gloria combattendo i tartari invasori, li vede arrivare mentre
> viene riportato a valle ormai in fin di vita...


Pure io non sono ottimista. Ma non mi sento pessimista. Cio�, se
sei realista ti costringono a essere pessimista. Cos� come pure
dentro io mi sentirei molto riformista e innovatore, ma ogni
volta che mi propongono qualche occasione (simbolica per carit�)
di voto, mi trovo a votare la conservazione, per la sola dannata
ragione che le innovazioni e le riforme proposte sono sempre
peggiorative dello status quo, e non mi pare sensato essere
riformista a priori tappandosi il naso sul nuovo che scegli.

Vabb� ... chiedo scusa dell'orrendo OT a tutti i partecipanti.
Ciao
Soviet_Mario
Received on Tue Nov 27 2007 - 15:17:15 CET

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