On 19 Ott, 23:03, 3p <2g3..._at_gmail.com> wrote:
>Enrico Smargiassi ha scritto:
>
> > Detto in due parole, Wigner considerava l'intervento della coscienza
> > esattamente come il momento in cui il collasso aveva luogo; quindi un
> > intervento ineludibile per tale avvenimento. Bohr (dire "Copenhagen" e'
> > un po' generico, ci furono diverse sfumature) invece assegnava tale
> > ruolo all'interazione con un sistema "classicamente descrivibile" (non
> > necessariamente cosciente); richiesto di precisare cosa fosse un tale
> > sistema, sosteneva che si tratta di un sistema in cui il collasso
> > diventasse "irreversibile" (se ti sembra impreciso ed ambiguo,
>
> ma mi sembra molto peggio che impreciso e ambiguo... mi sembra
> semplicemente una tautologia!
> * la funzione d'onda collassa quando interagisce con un sistema che la
> fa collassare
> * e che cos'� questo sistema?
> * � una cosa che fa collassare la funzione d'onda
> ...forse l'ho intesa male, ma detta cos� � semplicemente ridicola.
> Inaccettabile. E' una spiegazione che non spiega.
Come ha accennato Enrico Smargiassi (che ne sa infinitamente pi� di me
e spero che mi corregga dove sbaglio o sono impreciso, il che � molto
probabile con questioni di questo tipo), il punto sta in quella che
viene chiamata "decoerenza" (ecco perch� ti avevo linkato l'articolo
di Zurek) ovvero, detto alla buona e in vari modi:
1. la perdita di informazione sullo stato del sistema.
2. Un effetto non lineare, diversamente dall'eq. di Schrodinger che �
lineare.
3. Un aumento dell'entropia del sistema.
4. Una perdita appunto di coerenza nel senso che, ad esempio, viene
distrutta la figura d'interferenza nell'esperimento delle 2 fenditure.
Quindi l'rreversibilit� diventerebbe un effetto descritto in modo
particolareggiato, con regole ed equazioni, non semplicemente "ci� che
fa collassare la funzione d'onda".
A proposito del punto 1. ovvero la perdita di informazione sullo stato
del sistema, � da notare che, d'altra parte, viene acquisita
informazione di un'altro tipo: nel caso dell'esperimento delle 2
fenditure, ponendo un detector dietro una di esse, si perde la figura
d'interferenza, ma si acquisisce conoscenza sulla posizione della
particella (ovvero si pu� stabilire da quale fenditura � passata).
Anche questo fa parte della famosa "complementarit�".
Per quanto riguarda il collasso della funzione d'onda, bisogna inoltre
far notare un'obiezione molto importante: la funzione d'onda, su
questo mi sembra che la maggior parte dei fisici sia d'accordo, NON ha
significato fisico, ma ha significato solo probabilistico e la
"probabilit�", del resto, � un concetto che dipende fortemente dalla
conoscenza che *tu* hai del sistema (adesso mi spareranno!): se tu non
sai che � stata fatta una misura, la psi �, diciamo, la
sovrapposizione di due stati psi = psi_1 + psi_2 entrambi non nulli,
se il tuo amico invece sa che � stata fatta una misura, con risultato
psi_2, automaticamente la psi_1 diviene = 0. Nota bene, perch� questo
� importante: non � un'interazione o un fenomeno fisico che fa
cambiare la psi, ma solo la *tua conoscenza* o meno del fatto che sia
stata fatta una misura! Come fa la psi ad essere qualcosa di reale,
fisicamente parlando? Dunque, perch� ci si meraviglia se qualcosa di
irreale "collassa"?
Personalmente ritengo (questa � solo una delle varie interpretazioni
della MQ), che la psi sia un comodo artificio matematico, il migliore
che abbiamo al momento, per descrivere il risultato degli esperimenti,
ma niente altro che questo.
Diciamo che un certo sistema fisico produce una tabella di numeri
apparentemente casuali, oppure uno schema di tanti pixel colorati; in
seguito riesci a scoprire un algoritmo che ti permetta di riprodurre
abbastanza bene quella tabella o quello schema di punti colorati;
secondo me sarebbe un p� troppo pretendere che quell'algoritmo *sia*
il sistema fisico che stai studiando; del resto potresti in seguito
trovare altri algoritmi che funzionano, anche completamente
differenti.
> Dulcamara. Il fatto che "un osservatore intelligente � per forza
> macroscopico (il cervello � grossetto)" mi sembra un pensiero profondo
> e pertinente. ...
Ma il fatto � che "macroscopico" non equivale a "classico". Ci sono
sistemi quantistici macroscopici, ed anche sistemi classici (cio� che
si comportano in modo classico) microscopici.
Received on Mon Oct 22 2007 - 13:31:52 CEST
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