Re: Cosa c'era prima del Big Bang?
SteD ha scritto:
> Neanche Feynman?
Certo, neanche Feynman.
E debbo dire che mi meraviglia questa "divinizzazione" di Feynman...
Nella gente comune la potrei spiegare: per varie ragioni c'� stata una
grossa esposizione mediatica, per cui persone che non saprebbero dire
neppure un briciolo di quello che Feynman ha fatto per la fisica, lo
portano in palma di mano come un grandissimo, affiancato appunto a un
Einstein.
Ma tu sei un fisico, se ricordo bene...
Secondo me tra un Einstein e un Feynman c'� un abisso.
Sicuramente conosci quell'osservazione di Born (anche lui Nobel nel
1954) secondo il quale Einstein resterebbe il pi� grande fisico teorico
del secolo anche se per ipotesi non avesse inventato la relativit�.
Non so in che anno abbia detto questo, ma mi sentirei di confermare
ancor oggi questo giudizio.
Viceversa, che cosa possiamo attribure a Feynman?
Prima di rispondere, apro una parentesi.
Quanto sto per dire non contraddice la mia ammirazione per Feynman,
che per� non � motivata tanto da ci� che gli ha meritato il Nobel,
quanto dalla sua visione originale (ma non creativa) in moltissimi
campi della fisica.
Le sue lezioni dopo 50 anni restano una lettura imprescindibile per
ogni fisico: ci si impara a vedere le cose in altro modo, a scoprire
collegamenti impensati...
Insomma, un grande maestro.
Chiusa la parentesi.
Ma Feynman ha avuto il Nobel per aver dato "soluzione" a un grave
rompicapo che affliggeva l'elettrodinamica quantistica: le famigerate
"divergenze".
Ha fornito un'interpretazione "fisica", che consentiva di eliminare
tali divergenze (la /rinormalizzazione/) e che ha permesso di mostrare
che la QED cos� emendata era in straordinario accordo con
l'esperienza.
(BTW, gran parte del mio lavoro di tesi fu proprio leggere e capire i
lavori di Feynman e di Dyson.)
Bellissimo lavoro, dunque (in realt� risolto in parallelo anche da
Schwinger e Tomonaga, coi quali divise il Nobel).
Perch� ho messo "soluzione" tra virgolette?
Perch� la QED, e pi� in generale la QFT, era nata con un difetto di
origine, che Feynman e C. non risolsero: la sua clamorosa insensatezza
matematica.
Non introdussero idee nuove: trovarono il modo di "mettere una pezza"
a una teoria malata. Una pezza geniale, che rese utilizzabile la
teoria nonostante il suo difetto genetico.
Ma niente a che vedere col nuovo modo di rappresentare il mondo, che ci
hanno dato Einstein e Heisenberg.
(Tra l'altro, ho il fiero dubbio che quel vizio genetico la QFT se lo
porti ancora appresso: non a caso, 't Hooft e Veltman hanno avuto il
Nobel nel 1999 per aver dimostrato la rinormalizzablit� della teoria
elettrodebole. Il che vuol dire che le divergenze ce le abbiamo
ancora, e premiamo quelli che ci mostrano come conviverci... Oppure mi
sbaglio? In caso, qualcuno mi corregger� :-) )
In realt� possiamo attribuire a Feynman un altro merito, che � rimasto
a lungo misconosciuto: il suo approccio integrale, che si esprime in
m.q. col famoso "integrale sui cammini".
Ma anche qui, niente di rivoluzionario, visto che l'idea ha radici
secoli addietro...
--
Elio Fabri
Received on Mon Aug 06 2012 - 21:48:08 CEST
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