Re: il potenziale chimico

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Thu, 11 Oct 2007 20:11:29 +0200

Diego Santini ha scritto:
> Anche io l'ho dempre vista cos�. Ma questo testo introduce questa
> forza media che agirebbe sulla particella perch� il modello a cui si
> rif� vede le particelle muoversi di moto uniforme in presenza di
> attrito: di qui la necessit� di una forza uguale e contraria
> all'attrito.
Mi sembra inutile (e impossibile) polemizzare con un testo...
Dico solo che c'e' una confusione concettuale: l'attrito e' un
concetto macroscopico a carattere fenomenologico, che ha la sua
origine microscopica nell'interazione tra le molecole.
Una molecola che si muove in un fluido riceve piu' urti dal davanti che
da dietro, e quindi sente una forza nedia che si oppone al moto.

Ma se si fa una trattazione microscopica della diffusione, spiegata
col fatto che un maggior numero di molecole attraversano una data
superficie in un senso piuttosto che nell'altro, a causa di un
gradiente di concentrazione, a questo stesso livello non ha senso
parlare di attrito.
O tutto macroscopico o tutto microscopico, non ti pare?

> Certo. Ma se si � scelto il termine potenziale, sar� stato perch� in
> ballo c'era la capacit� di lavoro. Ora, se le cose stanno cos�, come
> si fa a parlare di lavoro prescindendo dalla forza?
Il termine "potenziale" peri potenziale chimico e' un'invenzione di
Gibbs (1875).
Sono pronto a scommettere che il termine sia nato dall'analogia con
l'elettrostatica, dove V*dQ misura il lavoro elettrico.
L'analogia non sta nel fatto che il gradiente di V e' il campo
elettrico, ma nel fatto che il contributo al bilancio dell'energia
dovuto all'interazione elettrostatica ha la forma V*dQ, come quello
dovuto alla composizione chimica ha la forma mu*dn.

> Ti sembra ragionevole? No, perch� io in un qualche modo a questo
> all'esame sta roba gliela devo pure dire e vorrei evitare di
> impararmela a memoria e basta (dicasi: perdita di tempo).
Come la vedo io te l'ho gia' detto, e mi pare non coincida con quello
che il tuo docente vuole sentirsi dire.

Purtroppo questa situazione, di dover raccontare auhn esame qualcosa
di cui non si e' convinti, e' abbastanza conune: ricordo che e'
capitata anche a me.
Temo che ci si debba rassegnare.
L'importante e' avere chiaro per se stessi come stanno le cose...
               

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Oct 11 2007 - 20:11:29 CEST

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